Covid, il governo Meloni vuole sospendere le multe ai no vax, cosa cambia per chi non si è vaccinato

Claudia Mustillo

29/10/2022

29/10/2022 - 17:43

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Stop alle multe per chi non si è vaccinato, arriva la proposta dal Mef in vista della presentazione del dl Aiuti-ter in esame alla Camera. Ecco cosa cambia.

Covid, il governo Meloni vuole sospendere le multe ai no vax, cosa cambia per chi non si è vaccinato

Dopo l’addio al bollettino quotidiano Covid, il nuovo Governo continua con il «progressivo ritorno alla normalità» e ora arriva la proposta per lo stop alle multe per i no vax. Una proposta che arriva dal ministero dell’Economia e delle finanze: «sospendere fino al 30 giugno 2023 le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione nei casi di inadempimento dell’obbligo vaccinale Covid-19».

Terminata l’istruttoria, il Mef ha inviato al Dipartimento per i rapporti con il parlamento la proposta di emendamento ai fini della presentazione del dl Aiuti-ter in esame alla Camera.

Multe no vax, un milione in arrivo

Doveva arrivare un milione di multe da 100 euro per i no vax over 50. Il ministero della Salute aveva notificato all’Agenzia delle Entrate-Riscossione l’elenco dei cittadini che, pur essendo soggetti all’obbligo vaccinale, hanno deciso di non vaccinarsi.

Entro il 30 novembre l’AdeR dovrebbe consegnare le cartelle a chi non è in regola con le vaccinazioni obbligatorie anti-Covid. Tuttavia, ora potrebbe cambiare tutto con la nuova proposta che vede la sospensione alle multe. Quello che ancora non è chiaro è come si comporterà il Governo nei confronti di chi ha già pagato la sanzione.

Le multe, a seguito di un emendamento al dl Aiuti erano previste per tutti gli over 50 che non hanno effettuato il vaccino anti-Covid entro il 15 giugno 2022, inizialmente il termine era fissato per il 1° febbraio 2022. In particolare rientravano nell’obbligo di vaccinazione anti-Covid:

  • esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario;
  • lavoratori impiegati in strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie;
  • personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli organismi di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 124, delle strutture di cui all’art. 8-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, degli istituti penitenziari, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori;
  • ultracinquantenni alla data dell’8 gennaio 2022 (data di entrata in vigore del DL n. 41/2022) oppure che compiono il cinquantesimo anno di età in data successiva all’8 gennaio 2022 e fino al 15 giugno 2022.

Tra le novità annunciate dal ministro Schillaci anche un provvedimento per il reintegro in servizio del personale sanitario al momento sospeso a causa del mancato rispetto dell’obbligo vaccinale. Di fatto in questo modo medici e infermieri no vax saranno reintegrati. Un annuncio e una decisione che anticipa di qualche mese, per la precisione due, la scadenza per la sospensione del personale sanitario che non si è sottoposto al vaccino fissata al 31 dicembre.

Una scelta motivata dal ministro Schillaci che rientra non solo nel piano di ritorno alla normalità che il governo vuole sottolineare, ma è spinta anche dalla carenza di personale medico e sanitario.

Addio alle mascherine anche negli ospedali

Tra le novità del nuovo Governo Meloni anche la possibilità di eliminare del tutto le mascherine. Al momento i dispositivi di protezione individuale sono ancora obbligatori nelle Rsa e negli ospedali, almeno fino al 31 ottobre.

Sembrerebbe che nei programmi del governo di centrodestra non ci sia una proroga all’obbligo in scadenza. «L’epidemia da Covid-19 non è finita, anche se al momento la pressione ospedaliera è sotto controllo. Per questo, abbassare la guardia, ipotizzando di abolire l’obbligo delle mascherine negli ospedali, sarebbe un rischio che non possiamo correre anche perché proprio negli ospedali ci sono i soggetti più fragili e più a rischio». Lo afferma il segretario nazionale dell’Anaao Assomed, il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, Pierino Di Silverio. «Non vorremmo rischiare di tornare potenziali untori seppur inconsapevoli. La vera emergenza piuttosto - sottolinea - è la campagna vaccinale che occorre sia incrementata».

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