La guerra in Ucraina sta per entrare nella sua fase cruciale e la strategia di Putin ormai è chiara: gli Usa però non vogliono concedere nulla alla Russia, ma se la controffensiva dovesse fallire allora tutto potrebbe cambiare.
Capire come possa finire la guerra in Ucraina appare sempre più un machiavellico enigma senza risposta, anche se dietro l’apparente immobilismo diplomatico nelle cancellerie che contano starebbero iniziando a circolare diverse ipotesi su come si possa arrivare a un cessate il fuoco.
In particolare ormai sarebbe evidente quale sia il piano di Vladimir Putin, l’uomo che ha voluto questa guerra - pardon operazione speciale come continuano a ripetere dalle parti del Cremlino - ufficialmente per “denazificare” l’Ucraina e salvaguardare la cittadinanza russofona nel Donbass.
Visto che già dopo poche settimane l’Armata russa ha rinunciato a conquistare Kiev, appare evidente come in questo momento Putin si potrebbe “accontentare” dei territori che la Russia ha annesso con i referendum farsa di fine estate: oltre la Crimea amministrata de facto dal 2014, stiamo parlando buona parte dell’oblast’ (l’equivalente delle nostre Regioni, in totale sono 24 in Ucraina) di Donestk, di Kherson, di Luhansk, Mykolaiv e di Zaporizhia, centrale nucleare compresa.
La Russia in oltre 400 giorni di guerra ha conquistato circa il 16% del territorio ucraino: per avere il controllo di tutto il Dombass oltre che della striscia di territorio del Mar D’Azov davanti alla Crimea, mancano ancora alcune città tra cui la strategica Bakhmut da settimane al centro di una durissima battaglia.
Cosa vuole Putin per finire la guerra
Accantonata la velleità di issare la bandiera della Federazione russa sul palazzo presidenziale di Kiev, Vladimir Putin in questa guerra - inizialmente pensata come lampo ma che invece assomiglia sempre più a un autentico pantano - sarebbe ormai passato a una sorta di “piano B”.
Le centinaia di chilometri di trincee che sono state scavate dalle truppe di Mosca sono la spia di come la Russia, più che avanzare, starebbe ora puntando a mantenere i territori conquistati in vista della annunciata controffensiva da parte dell’Ucraina.
Già, perché proprio l’azione militare di Kiev prevista per questa primavera, ma che potrebbe slittare all’estate visto che l’Europa ancora non avrebbe fornito a Zelensky le munizioni promesse, sarà con ogni probabilità il vero spartiacque della guerra.
La speranza dell’Ucraina - forte degli aiuti militari ricevuti dall’Occidente - è quella di infliggere una serie di sconfitte al nemico, anche se stando ai documenti riservati del Pentagono che sono stati diffusi le possibilità di riuscita sarebbero poche.
Se la controffensiva ucraina dovesse rivelarsi un sostanziale buco nell’acqua, ecco che per la prima volta dall’inizio della guerra potrebbero crearsi i presupposti per l’avvio di un vero e convinto tavolo diplomatico.
A quel punto gli Stati Uniti potrebbero spingere l’Ucraina ad abiurare i propositi di resistenza fino alla liberazione di tutti i territori in mano alla Russia, con Putin che così potrebbe ottenere alcune delle città conquistate.
La posizione degli Usa in questa guerra
Senza fare troppi giri di parole, quando si parla della guerra in Ucraina bisogna sempre tenere in mente che, senza il sostegno degli Stati Uniti, Kiev sarebbe costretta ad alzare bandiera bianca entro pochi mesi.
La posizione di Washington è ben nota: sostegno a oltranza all’Ucraina ma, senza risultati sul campo, finita l’estate Joe Biden potrebbe cambiare il proprio punto di vista anche in virtù dei sondaggi che Oltreoceano continuerebbero a essere particolarmente preoccupanti per i Democratici.
Nel 2024 infatti - a novembre per la precisione - negli Stati Uniti si terranno le elezioni presidenziali con i sondaggi che indicano Donald Trump in leggero vantaggio rispetto a Joe Biden. Presentarsi alle urne con l’Ucraina ancora nel caos di conseguenza potrebbe essere fatale al presidente.
In conclusione Vladimir Putin potrebbe accettare di fermare la guerra ottenendo in cambio parte del Donbass e la zona costiera di fronte alla Crimea; una prospettiva questa al momento inaccettabile per Volodymyr Zelensky e Joe Biden ma, se la controffensiva ucraina non dovesse essere particolarmente efficace, a quel punto la Casa Bianca potrebbe spingere Kiev ad accettare un cessate il fuoco che in sostanza andrebbe a cristallizzare dal punto di vista territoriale la situazione in essere.
Se invece l’Ucraina dovesse riuscire a sbaragliare l’esercito russo nei prossimi mesi, allora a quel punto Putin pur di non perdere potrebbe decidere di oltrepassare la linea rossa delle armi atomiche dando il via a una guerra nucleare dalle potenziali conseguenze anche apocalittiche.
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