Mercati globali: cosa sta per accadere in 5 punti

Violetta Silvestri

29 Luglio 2023 - 10:11

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In 5 punti tutti i temi caldi per i mercati della prossima settimana: cosa sta per accadere e perché gli investitori devono prestare attenzione a questi eventi cruciali per la finanza mondiale.

Mercati globali: cosa sta per accadere in 5 punti

I mercati globali pronti a una nuova settimana ricca di eventi da non perdere: 5 i temi caldi che possono sconvolgere le Borse mondiali e offrire nuovi scenari di instabilità finanziaria.

La Bank of England è l’ultima delle grandi banche centrali a riunirsi prima dell’inizio della pausa estiva, ma i dati della zona euro, i numeri dei posti di lavoro negli Stati Uniti e le indiscrezioni nel settore immobiliare cinese manterranno alta l’attenzione, mentre la stagione degli utili volge al termine.

5 eventi cruciali per i mercati: cosa sta per accadere e perché possibili scosse sono all’orizzonte.

1. Bank of England sotto i riflettori

Quando la Banca d’Inghilterra si riunirà il 2 agosto, i politici potranno contare su alcuni fattori positivi. L’inflazione non ha accelerato da febbraio e ci sono segni che le diffuse pressioni sui prezzi stanno iniziando ad attenuarsi.

Tuttavia, la BoE è stata regolarmente accusata di essere dietro la curva, come evidenziano gli analisti su Reuters. Ci sono voluti otto mesi per portare l’inflazione al 7,9%, da un picco dell’11,1%. La Bce ha impiegato la metà di quel tempo per raggiungere lo stesso tasso di declino.

I mercati monetari mostrano che gli operatori pensano che le probabilità siano divise su un aumento di 25 o 50 punti base. Gli investitori sono fin troppo consapevoli di quanto altro lavoro debba fare la BoE. Dopotutto, stanno detenendo la scommessa rialzista più alta sulla sterlina dal 2014.

Nel frattempo, i mercati affronteranno anche le ricadute della mossa della Banca del Giappone di venerdì per rendere più flessibile la sua politica di controllo della curva dei rendimenti e alleggerire il suo impegno a difendere un tetto sui tassi di interesse a lungo termine.

2. Dati Usa in primo piano

La Fed sembra essere entrata in modalità dipendente dai dati dopo aver aumentato i tassi di 25 punti base mercoledì al 5,25-5,50%, un livello visto l’ultima volta poco prima del crollo immobiliare del 2007. Tra oggi e la sua prossima riunione di settembre, la banca centrale osserverà due serie di dati sull’occupazione e numeri sull’inflazione.

Il primo importante risultato da monitorare è il libro paga non agricolo di luglio il 4 agosto.

La resilienza della crescita dei posti di lavoro è stata un fattore chiave nel plasmare le prospettive favorevoli degli investitori sull’economia statunitense, una visione che - insieme al calo dell’inflazione - ha contribuito a guidare i rally delle azioni e di altri asset rischiosi quest’anno.

I segnali di un mercato del lavoro eccessivamente robusto potrebbero suscitare timori che la Fed debba continuare a inasprire la politica monetaria per contenere l’inflazione. Al contrario, un forte calo dell’occupazione potrebbe riaccendere i timori di recessione.

3. Inflazione e Pil in Eurozona: quale messaggio alla Bce?

La Bce ha appena alzato i tassi - come previsto - di nuovo e il dibattito è già acceso su cosa accadrà a settembre, dopo che Lagarde non si è sbilanciata e ha lasciato aperta ogni possibilità.

Quindi, anche se una pausa è tra le opzioni, i dati continueranno a spingere le scommesse sui tassi, a partire dalla stima preliminare di lunedì dell’inflazione della zona euro di luglio e del Pil del secondo trimestre.

L’inflazione complessiva è ora solo la metà del picco di ottobre, ma la crescita dei prezzi di fondo più difficile da spezzare si aggira vicino ai massimi storici e potrebbe anche aver accelerato di nuovo. Entrambe le misure rimangono al di sopra dell’obiettivo di inflazione del 2% della Bce.

Gli economisti intervistati da Reuters prevedono che l’economia della zona euro sia cresciuta dello 0,2% nel secondo trimestre. Il Pil è rimasto piatto nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente.

I dati potrebbero rafforzare la tesi per un aumento di settembre. Non così in fretta, potrebbero obiettare le colombe della Bce. Dopotutto, gli indicatori lungimiranti come i PMI puntano decisamente al ribasso.

4. HSBC e le banche europee: quale bilancio?

Martedì HSBC chiude una stagione di rendicontazione mista per le grandi banche europee, con i ricavi dell’investment banking ancora in calo a causa del crollo dell’attività di negoziazione, mentre l’aumento dei tassi ha sollevato linee di business più solide come il corporate e il retail banking.

Gli investitori sperano in un nuovo riacquisto di azioni dopo che HSBC ha annunciato un’offerta da $2 miliardi lo scorso trimestre e ha ripreso a pagare dividendi trimestrali per la prima volta dal 2019.

Lo scenario vede l’aumento dei tassi di interesse della banca centrale che aumenta i margini dai prestiti contro la sua vasta base di depositi, ma il quadro è offuscato in Gran Bretagna dalle pressioni politiche per pagare di più i risparmiatori stressati.

E la precaria ripresa economica della Cina potrebbe a sua volta ravvivare i timori sull’esposizione di quasi 10 miliardi di dollari di HSBC al settore immobiliare commerciale.

5. Cina e mercato immobiliare: speranze o delusioni?

Le speranze di uno stimolo da parte di Pechino per il settore immobiliare cinese in difficoltà sono buone e vive, se le quote di proprietà a Hong Kong e nella terraferma ai massimi di più settimane sono qualcosa su cui basarsi. La riunione del Politburo ha alimentato ottimismo, ma c’è stata una netta mancanza di dettagli concreti.

Un mercato immobiliare in forte espansione è visto come la chiave per stimolare quella che finora è stata una scarsa spesa dei consumatori nella Cina post-pandemia. Ma Pechino sarà prudente. I ricordi delle precedenti bolle del settore immobiliare sono freschi e gli sviluppatori ne avvertono ancora le conseguenze.

Sino-Ocean Group sta prendendo in considerazione un differimento del debito, Dalian Wanda Commercial Management è quasi fallita e Country Garden dovrà affrontare crescenti pressioni sui pagamenti nei prossimi mesi.

È probabile che i sondaggi sui responsabili degli acquisti nei prossimi giorni offrano pochi segnali promettenti, dopo che i numeri sui profitti industriali di giovedì hanno mostrato ancora ribassi.

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