Cosa sta facendo il Governo per le Forze Armate e di Polizia?

Simone Micocci

04/02/2019

04/02/2019 - 15:54

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Ad 8 mesi dall’insediamento del Governo Conte è arrivato il momento di fare un primo bilancio del suo operato. Le Forze dell’Ordine possono ritenersi soddisfatte?

Cosa sta facendo il Governo per le Forze Armate e di Polizia?

Durante la campagna elettorale Movimento 5 Stelle e Lega hanno fatto diverse promesse al personale delle Forze Armate e di Polizia: ora, a quasi 8 mesi dall’insediamento del Governo Conte, è arrivato il momento di fare un primo bilancio.

Analizzando il sentiment dei sindacati sembra che quanto fatto dal Governo non sia abbastanza, poiché siamo ancora molto lontani dal raggiungimento degli obiettivi fissati in campagna elettorale dalle due forze politiche, molti dei quali sono contenuti anche nel contratto di Governo.

C’è da dire però che in questi mesi Lega e Movimento 5 Stelle si sono concentrati su altro, come sulla riforma delle pensioni e l’introduzione del reddito di cittadinanza; due misure particolarmente onerose sulle quali si sono concentrate la maggior parte delle risorse a disposizione.

Non è stato possibile, quindi, stanziare le risorse sufficienti per il rinnovo di contratto, così come il piano assunzioni previsto non appare sufficiente per far fronte alla carenza di organico. A far discutere, però, sono state anche alcune norme che poco hanno a che fare con la mancanza di fondi, come ad esempio l’approvazione dell’emendamento che limita lo scorrimento della graduatoria di merito dell’ultimo concorso per la Polizia di Stato a coloro che nel frattempo hanno superato i 26 anni.

Per fare un bilancio, però, dobbiamo partire da quelle che sono state le promesse fatte in questi mesi; andiamo con ordine e vediamo quali erano i programmi inseriti nel contratto del Governo Conte.

Forze dell’Ordine: più soldi, personale e nuovo riordino

Il Contratto di Governo firmato da Lega e Movimento 5 Stelle tra i punti riguardanti il personale del comparto Difesa e Sicurezza prevede:

  • rinnovo del contratto per valorizzare il ruolo e la professionalità del personale delle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco;
  • nuovo riordino delle carriere per la correzione delle storture lasciate dal precedente;
  • assunzioni di nuovo personale per far fronte alla carenza degli organici.

Questi essenzialmente sono i tre punti più importanti, ma ce ne sono altri. Ad esempio, tra le righe del contratto si parlava di riordino della Polizia Locale, o anche dell’approvazione di un apposito decreto con misure volte allo svuotamento delle carceri.

C’è poi la promessa dell’acquisizione di nuove dotazioni per il personale del comparto Difesa e Sicurezza, con l’obiettivo ad esempio di montare delle speciali videocamere per le Forze dell’Ordine impegnate in O.P.

Come potete notare si tratta di un piano particolarmente ambizioso, che pone le Forze Armate e di Polizia tra le priorità del Governo Conte; tuttavia, ad 8 mesi dal suo insediamento, siamo ancora molto lontani dalla realizzazione di questi obiettivi.

Cosa ha fatto il Governo Conte per le Forze Armate e di Polizia?

Per quanto riguarda la correzione del riordino delle carriere sono stati fatti diversi passi in avanti; sia con il Decreto Sicurezza, che con la Legge di Bilancio 2019, infatti, sono state stanziate le risorse per far sì che le lacune lasciate in eredità dalla vecchia amministrazione vengano risolte al più presto.

Di concreto ancora non c’è nulla ma le discussioni tra sindacati e amministrazione vanno avanti: sembra che al momento i Ministeri interessati stiano valutando le proposte fatte dalle Forze Armate per correggere, integrare e migliorare le disposizioni contenute nel precedente schema legislativo. Ricordiamo, comunque, che come disposto dalla legge 132/2018, il Governo ha tempo fino al 30 settembre 2019 per approvare i decreti legislativi recanti le disposizioni integrative in materia di riordino dei ruoli.

Per quanto riguarda le assunzioni di nuovo personale, invece, il Governo ha incrementato di 7.394 unità il contingente di posti a disposizione per le assunzioni nel prossimo quinquennio. Altri 1.300 posti, invece, sono stati previsti per la Polizia Penitenziaria, Corpo delle Forze dell’Ordine per il quale il problema della carenza degli organici è particolarmente rilevante.

Apparentemente quindi sembra che anche per quanto riguarda l’assunzione di nuove unità il Governo stia facendo passi avanti; non sono però dello stesso parere la maggior parte dei sindacati, convinti che quanto fatto non sia assolutamente sufficiente per risolvere i problemi suddetti.

Sempre sul fronte delle assunzioni poi è impossibile non menzionare il tema caldo di questi giorni, ossia l’emendamento al Decreto Semplificazioni con il quale si stabilisce che i candidati che nel frattempo hanno compiuto 26 anni non saranno compresi nello scorrimento della graduatoria del concorso per la Polizia di Stato che ha avuto luogo tra il 2017 e il 2018. Una norma che sembra violare diversi principi costituzionali ma che, almeno per il momento, infrange per sempre il sogno dei candidati Over 26 di entrare in Polizia.

Nulla di fatto, invece, per quanto riguarda il rinnovo del contratto, visto che quello vigente è scaduto il 1° gennaio scorso. A tal proposito da aprile 2019 Forze dell’Ordine, e tutti i dipendenti pubblici, riceveranno in busta paga un’indennità di vacanza contrattuale di pochi euro; per quanto riguarda le trattative per il rinnovo, invece, non c’è ancora nulla da segnalare e anche se fosse con le poche risorse a disposizione difficilmente si riuscirebbe a trovare un accordo. Ad oggi, quindi, è quasi certo che ogni discorso in merito al rinnovo del contratto venga rinviato al prossimo anno.

Per il discorso dotazioni, invece, segnaliamo l’acquisto di divise della Polizia Penitenziaria nei giorni scorsi, così come le dichiarazioni di Salvini per cui il Governo investirà altri 100 milioni di euro nel prossimo triennio per il miglioramento delle dotazioni. D’altronde, come dichiarato da Salvini, il fondo per l’acquisto di nuove divise è stato incrementato rispetto allo scorso anno: con il PD al Governo, infatti, era di appena 14,8 milioni di euro, mentre l’Esecutivo guidato da Conte lo ha innalzato a 33 milioni di euro per i prossimi due anni.

Ci sono poi altri aspetti molto importanti su cui il Governo sta avendo - oppure ha avuto - un ruolo fondamentale: dal potenziamento della sperimentazione dei Taser all’approvazione del Decreto Sicurezza con cui vengono dati più poteri (e anche compiti) al personale in divisa, fino alla questione della formazione dei sindacati, aspetto sul quale manca ancora una legge specifica che vada a regolamentare il tutto.

Da segnalare poi il possibile ritiro delle truppe italiane dell’Afghanistan, così come la promessa (alla quale ad oggi non sono ancora seguiti fatti concreti) che il Governo si interesserà alla questione dei ricongiungimenti familiari per il personale trasferito lontano da casa.

Insomma, ad oggi di proclami e promesse ce ne sono stati diversi, ma di fatti ancora pochi; come detto in precedenza, però, il tempo a disposizione del Governo è ancora molto poco per trarre qualsiasi conclusione. Al momento, quindi, l’unica cosa da fare è aspettare, con la speranza che l’ambizioso piano di rafforzamento delle Forze Armate e di Polizia venga portato a compimento.

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