Cosa sono le scaleup e in cosa differiscono dalle startup

P. F.

11 Ottobre 2025 - 09:48

Ecco cosa sono le scaleup, in cosa si differenziano dalle startup e come sono regolamentate dalla legge italiana.

Cosa sono le scaleup e in cosa differiscono dalle startup

Negli ultimi anni, nel mondo e anche in Italia, il fenomeno delle startup è cresciuto a dismisura. A favorire questa tendenza sono stati sicuramente i media, che hanno raccontato - e raccontano tutt’ora - le storie di successo di tante startup che, partendo da zero, sono riuscite poi a guadagnare milioni, se non miliardi di euro.

La fase iniziale di una startup è sicuramente la più difficile. L’idea è ancora agli albori, non c’è un team strutturato o un’azienda vera e propria. I founder si concentrano sullo sviluppo di un MVP, la versione semplificata del prodotto, per testare il mercato. Gli investimenti sono minimi e provengono soprattutto da risorse personali o donazioni di amici e parenti.

Ma cosa succede quando una startup inizia a decollare? In questo contesto si colloca il mondo delle scaleup, aziende che hanno già dimostrato l’efficacia del loro modello e sono in una fase di crescita accelerata e sostenibile.

Cosa sono le scaleup?

Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), rientrano nella definizione di scaleup quelle aziende con una crescita media annua superiore al 20% per tre anni consecutivi.

Non esiste una definizione precisa per definire una scaleup: le caratteristiche che la differenziano da una startup variano molto a seconda del settore di riferimento e del modello di business adottato (b2c o b2b).

Secondo la società di consulenza Deloitte, le scale up sono “fast growing startup, società che nei primi 5 anni di vita raggiungono almeno i 10 milioni di dollari di fatturato”.

Nonostante l’assenza di criteri esatti in grado di definire una scaleup, ecco quali sono le caratteristiche principali in cui rientra:

  • espansione geografica: le scaleup sono attive all’interno di nuovi mercati nazionali o internazionali;
  • espansione del team: sono state effettuate assunzioni mirate per supportare la crescita operativa e strategica dell’azienda;
  • tecnologie scalabili: le scaleup hanno investito in infrastrutture tecnologiche per gestire la richiesta crescente di utenti o clienti;
  • fondi di crescita: hanno avuto accesso a round di finanziamento (Serie B, C, ecc.) per supportare l’espansione della società.

La differenza tra scaleup, startup e scaler

Attualmente, l’iniziativa europea Startup Europe Partnership (SEP) sta lavorando insieme all’organizzazione no-profit Mind The Bridge per definire e regolamentare con criteri chiari le caratteristiche di scaleup, startup e scaler. Il sistema di identificazione è il seguente:

  • le scaleup sono società che, negli ultimi tre anni, hanno raccolto da uno fino a 100 milioni di dollari di investimenti o si sono autofinanziate e hanno un fatturato compreso nello stesso range;
  • le startup hanno raccolto investimenti o si sono autofinanziate per un valore compreso tra i 500 mila e 1 milione di dollari e che hanno un fatturato compreso nel medesimo range;
  • le scaler sono società che hanno raccolto o fatturato oltre i 100 milioni di dollari.

Le novità introdotte dalla legge italiana Scaleup Act nel 2024

Nel 2024, la legge italiana ha mostrato segnali incoraggianti grazie alla ripresa degli investimenti nelle startup innovative e all’approvazione dello Startup Act 2.0, noto anche come Scaleup Act.

Il venture capital è tornato a crescere, con 406 round per circa 2 miliardi di euro - rispetto agli 1,4 miliardi del 2023 - confermando il salto di qualità del mercato italiano rispetto alla media europea.

La nuova normativa aggiorna il quadro tracciato dal Decreto Sviluppo Bis del 2012, rafforzando incentivi fiscali e opportunità di crescita per startup e PMI innovative.

La definizione di startup innovativa ora comprende micro, piccole o medie imprese secondo gli standard UE. Le società che svolgono principalmente attività di consulenza o agenzia non potranno rientrare in questa categoria.

La permanenza nella sezione speciale del Registro delle Imprese passa da cinque a tre anni, con possibilità di estensione se la startup dimostra risultati in ricerca e sviluppo, contratti con la pubblica amministrazione, crescita di ricavi o occupazione, creazione di riserve patrimoniali e ottenimento di brevetti.

Per le scaleup, la durata può arrivare fino a nove anni se si raggiungono obiettivi come un aumento significativo di capitale o dei ricavi.

Complessivamente, queste modifiche rendono le regole più precise rispetto al 2012 e introducono incentivi per attrarre investimenti diversificati. La Legge Centemero aggiunge vantaggi fiscali per gli investimenti in startup e PMI innovative, mentre la Legge di Bilancio 2025 completa il quadro con disposizioni fiscali sul digitale e sulle criptovalute.

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