Cosa rischia chi fa lavorare un giardiniere in nero

Ilena D’Errico

25/11/2023

25/11/2023 - 20:41

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Cosa rischia chi fa lavorare un giardiniere in nero a seconda dei casi, di chi è la responsabilità e a quanto ammontano le sanzioni.

Cosa rischia chi fa lavorare un giardiniere in nero

Il lavoro nero è gravemente perseguito dalla legge, con pesanti sanzioni a carico dei datori di lavoro. I rapporti di lavoro irregolari sono sempre vietati, poiché i lavoratori non sono tutelati da alcun punto di vista. Il tipo di regolarizzazione, poi, varia a seconda del lavoro e delle sue modalità di svolgimento. Il giardiniere, nel caso specifico, può essere sottoposto a diverse regolarizzazioni.

Bisogna effettuare almeno una grossolana distinzione tra lavoro autonomo, lavoro dipendente e lavoro domestico. Le responsabilità delle mansioni svolte in nero cambiano infatti completamente.

Cosa rischia chi fa lavorare un giardiniere in nero

Chi fa lavorare un giardiniere in nero rischia sanzioni piuttosto elevate, così come qualsiasi datore di lavoro che ha dipendenti irregolari. C’è però da distinguere chi è il datore di lavoro del giardiniere, circostanza che cambia a seconda dei casi.

Per ricevere delle prestazioni lavorative da un giardiniere, infatti, sono possibili diverse soluzioni:

  • Rivolgersi a un giardiniere autonomo;
  • contattare un’impresa specializzata affinché invii un dipendente;
  • assumere un giardiniere se è chiesto un impegno continuo o prolungato.

Si prospettano quindi normative differenti, con importanti spostamenti della responsabilità.

Giardiniere dipendente

Rivolgersi a un’impresa di giardinaggio risulta molto pratico per numerosi motivi e lo è anche per quanto riguarda la regolarizzazione del rapporto di lavoro dei giardinieri. Chi si rivolge all’impresa, ad esempio un proprietario o un amministratore di condominio, è a tutti gli effetti un cliente.

L’impresa, invece, è il datore di lavoro dei giardinieri che svolgeranno l’incarico. Di conseguenza, si può abbandonare qualsiasi preoccupazione riguardo alla regolarità o meno della loro posizione di lavoro. Naturalmente, si fa riferimento al profilo della responsabilità di legge e della disciplina di sanzioni contro il lavoro nero.

Quanto al piano etico e civico, ognuno può porsi delle domande in più ed eventualmente chiedere dei chiarimenti. In ogni caso, il committente non rischia alcun tipo di sanzione. Diversa cosa per l’impresa di giardinaggio, che in quanto datore di lavoro rischia multe molto elevate.

Giardiniere lavoratore autonomo

Non tutti i giardinieri sono dipendenti di una ditta, infatti molti lavorano come lavoratori autonomi. Anche in questo caso, chi commissiona il lavoro è esente da una buona dose di preoccupazioni e impegni. Spetta al lavoratore, infatti, essere in regola dal punto di vista fiscale ed emettere le ricevute come dovuto.

Chi svolge l’attività di giardinaggio in modo saltuario può, se rispetta le condizioni, emettere la ricevuta di prestazione occasionale e non è costretto ad aprire una partita Iva. In ogni caso, non può lavorare in nero, altrimenti rischia di ricevere le sanzioni previste dalla legge.

È importante ricordare che il giardiniere autonomo che lavora in nero deve comunque essere pagato quanto e quando pattuito, altrimenti può rivolgersi al giudice per esigere il corrispettivo.

Giardiniere collaboratore domestico

Infine, chi ha bisogno in modo costante (o per un lungo periodo) di un giardiniere (magari perché ha diversi terreni oppure il lavoratore svolge diverse prestazioni) deve necessariamente assumerlo. Questo vale sia per le aziende che cercano dipendenti, ma anche per i privati che vogliono avvalersi di un giardiniere in modo stabile.

In questo caso il committente è anche il datore di lavoro e dovrà, quindi, assumere il giardiniere come collaboratore domestico. Chi fa lavorare un giardiniere in nero rischia infatti sanzioni pesantissime.

  • Mancata o tardiva comunicazione dell’assunzione all’Inps: sanzione tra 200 e 500 euro;
  • mancata iscrizione all’Inps: sanzione tra 1.500 e 2.000 euro, maggiorata di 150 euro per ogni giorno di effettivo lavoro;
  • mancato pagamento dei contributi: sanzione di un massimo del 40% dell’importo dovuto.

Le sanzioni sono da intendersi per ogni giardiniere impiegato e possono aumentare notevolmente se i lavoratori rientrano in alcune categorie, se sono sprovvisti del permesso di soggiorno e se vengono adibiti in attività professionali o imprenditoriali.

Il giardiniere che ha lavorato in nero ha comunque diritto a ricevere la differenza retributiva adeguata alla legge, oltre che i compensi non ricevuti (tra cui Tfr e ferie). Oltretutto, il lavoratore potrebbe pretendere nuovamente i compensi già ricevuti, se non c’è modo di provare i pagamenti. Infine, in caso di infortunio sul lavoro servirà pagare un alto risarcimento danni.

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