Cosa prevede il GENIUS Act

Claudia Cervi

20 Giugno 2025 - 17:24

Con un voto bipartisan, il Senato degli Stati Uniti ha approvato il GENIUS Act, primo disegno di legge federale sulle stablecoin. Ecco cosa cambia per il mondo crypto (e per il dollaro).

Cosa prevede il GENIUS Act

Il 17 giugno è arrivata una svolta attesa da tempo nel mondo delle criptovalute. Con 68 voti favorevoli e 30 contrari, il Senato degli Stati Uniti ha approvato il GENIUS Act, il primo disegno di legge federale pensato per regolamentare le stablecoin, ovvero le criptovalute il cui valore è ancorato a valute fiat come il dollaro.

Oltre ad essere un passo avanti per il settore, è anche di un segnale politico forte su un tema che ha ormai superato le divisioni ideologiche: 18 senatori democratici hanno infatti votato insieme ai repubblicani. La questione stablecoin, dunque, è diventata una priorità strategica per il futuro economico e finanziario degli USA.

Fino ad oggi, le regole sulle stablecoin erano affidate ai singoli Stati, con approcci spesso molto diversi tra loro. Con il GENIUS Act si punta a fare ordine, introducendo regole comuni, maggiore trasparenza e tutele più forti, con un occhio anche alla competitività del dollaro nel contesto digitale globale.

Cosa prevede il GENIUS Act

Le novità introdotte dal provvedimento sono molte, ma ecco i punti chiave:

  • Copertura totale delle riserve: tutte le stablecoin dovranno essere garantite al 100% da dollari USA o da asset altamente liquidi e sicuri, come i Treasury bond a breve scadenza.
  • Stop all’uso delle riserve per prestiti: le riserve non potranno essere utilizzate per attività operative o di investimento, per evitare rischi sistemici.
  • Trasparenza: ogni emittente sarà obbligato a pubblicare un report mensile che mostri nel dettaglio la composizione delle riserve. Chi supera i 50 miliardi di dollari in stablecoin emesse, dovrà inviare anche un audit annuale.
  • Regole antiriciclaggio: chi emette stablecoin deve rispettare le stesse norme previste per il sistema bancario tradizionale (Bank Secrecy Act): identificare i clienti, segnalare eventuali movimenti sospetti e garantire la tracciabilità delle transazioni.
  • Sicurezza e controllo: in caso di frodi o su richiesta delle autorità, gli emittenti dovranno avere la possibilità tecnica di bloccare o eliminare i token. Una misura pensata per aumentare il controllo e tutelare gli utenti.
  • Barriera per gli operatori esteri non in regola: le società straniere non conformi alle nuove regole potranno essere escluse dal mercato USA.

Perché è una svolta (anche politica) e cosa cambia rispetto all’Europa

L’approvazione del GENIUS Act arriva in un momento delicato ma strategico. Le stablecoin hanno ormai superato i 230 miliardi di dollari di capitalizzazione e rappresentano una parte dominante delle transazioni crypto su blockchain. Sono sempre più utilizzate nei pagamenti internazionali, come riserva di valore e come strumento per aggirare valute instabili.

Ma dietro il voto del Senato c’è anche una chiara svolta politica. Durante la campagna elettorale, molte aziende del settore crypto hanno donato oltre 130 milioni di dollari ai candidati con posizioni apertamente favorevoli al settore. Non è un caso, infatti, se il Partito Repubblicano ha abbracciato un’agenda pro-crypto, spingendo per una regolamentazione chiara e meno oppressiva.

Cosa succede ora?

Il testo approvato dal Senato passa ora alla Camera dei Rappresentanti, dove è già in discussione una proposta parallela chiamata STABLE Act. Se i due disegni di legge verranno armonizzati, si punta ad avere una legge federale sulle stablecoin approvata entro fine anno, con la firma finale (molto probabile) del Presidente Trump.

Stati Uniti vs Europa. Le differenze con il MiCA

L’approccio americano alla regolamentazione delle stablecoin è molto diverso da quello adottato in Europa con il MiCA (Markets in Crypto Assets), entrato in vigore nel 2024.

Ecco le principali differenze:

  • Maggiore flessibilità: il GENIUS Act consente un doppio regime di supervisione statale e federale lasciando più margine di manovra agli emittenti.
  • Esenzione dalle leggi sui titoli: le stablecoin destinate ai pagamenti non saranno soggette alle rigide normative della SEC, riducendo l’incertezza normativa.
  • Stablecoin algoritmiche: a differenza dell’Europa, che le vieta, gli Stati Uniti lasciano aperta la porta anche a forme più innovative, purché rispettino requisiti di trasparenza e sicurezza.
  • Percorso autorizzativo più snello: il MiCA richiede autorizzazioni molto dettagliate e centralizzate. Negli USA, la procedura è più semplice, il che potrebbe attirare startup e sviluppatori alla ricerca di un ambiente più dinamico.

Paolo Ardoino, ceo di Tether, ha accolto positivamente l’approvazione del Genius Act, definendolo il “primo passo verso una regolamentazione completa e solida per le stablecoin. Tether è l’azienda che ha creato la prima stablecoin, USDt, nel 2014 e con esso l’intera industria che a oggi è riconosciuta internazionalmente come lo strumento capace di modernizzare l’intero mondo finanziario. Questo ci rende ancora più fieri del risultato. La nostra tecnologia, inoltre, porta inclusione finanziaria a più di 450 milioni di persone nel mondo. Un dato senza precedenti che sta attirando altrettanto interesse come esempio di innovazione sociale”.

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