Cosa fare se non si hanno soldi per pagare le tasse

Ilena D’Errico

03/12/2023

03/12/2023 - 20:05

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Cosa fare se non si hanno soldi per pagare le tasse: ecco i modi consentiti dalla legge per far fronte all’impossibilità di pagamento.

Cosa fare se non si hanno soldi per pagare le tasse

Sono tanti i cittadini italiani che fanno sempre più fatica a rispettare le scadenze fiscali e pagare le tasse, dovendo provvedere con maggiore urgenza alle esigenze primarie di vita proprie e della famiglia: il canone d’affitto, la spesa e le cure mediche. Non sempre si tratta di furbetti che non vogliono pagare le tasse, ma anzi molto spesso c’è una vera e propria difficoltà economica nell’adempiere.

Ed è proprio l’impossibilità oggettiva anziché una mancata volontà a preoccupare queste persone, che vogliono comunque mettersi in regola e soprattutto evitare di dover pagare ancora di più per le sanzioni e gli interessi di mora. Come fare allora se non si hanno soldi sufficienti? Vediamo quali sono i modi consentiti dalla legge per alleggerire questo carico.

Ovviamente, è utile beneficiare delle riduzioni e delle esenzioni disponibili, oltre che richiedere la rateizzazione dei pagamenti laddove possibile. Ecco quali sono le possibilità per le principali tasse.

Tari

Per quanto riguarda la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, bisogna sapere che è possibile chiedere al proprio comune di riferimento la rateizzazione del pagamento. Ogni comune prevede delle regole specifiche in merito, con la possibilità di richiedere un versamento anticipato e di presentare specifici documenti (come l’attestazione Isee).

Bisogna però sapere che secondo quanto stabilito da Arera i comuni sono obbligati a rateizzare le quote della Tari di importo minimo pari a 100 euro per alcuni soggetti:

  • Beneficiari del bonus sociale per acqua, gas e luce;
  • in condizioni economiche disagiate, secondo i parametri definiti dall’ente territoriale di competenza;
  • per importi addebitati che superano del 30% il valore medio delle fatture emesse nell’ultimo biennio.

Anche al di fuori di queste ipotesi, non bisogna comunque rinunciare a prescindere alla possibilità di rateizzare il pagamento, con le regole specifiche del proprio comune. Alcune persone, oltretutto, possono usufruire di uno sconto sulla Tari corrispondente al bonus rifiuti, riservato a:

  • Nuclei con Isee fino a 8.265 euro;
  • famiglie numerose con Isee fino a 20.000 euro;
  • percettori di reddito o pensione di cittadinanza.

Oltretutto, chi dimostra particolari requisiti può avere diritto a determinate riduzioni delle Tari o perfino esenzioni.

Bollo auto

Di norma, il bollo auto non può essere rateizzato, salvo in caso di concessione da parte della Regione in seguito a un inadempimento. Per presentare la domanda bisogna consultare le modalità indicate dalla Regione o, in assenza, direttamente dal portale telematico dell’Agenzia delle entrate.

Si segnala, tuttavia, che è possibile rateizzare il bollo auto pagando dai siti autorizzati alla riscossione del bollo e aderenti a PagoPa attraverso PayPal. La rateizzazione è subordinata ai requisiti e alle condizioni imposti dalla società, ma priva di interessi aggiuntivi alle rate.

Oltretutto, si ricorda che alcune persone sono esentate dal pagamento del bollo auto, in particolare:

  • Persone con grave disabilità ai sensi della legge n. 104/1992 per un veicolo di cilindrata non superiore a 2.000 cc, che salgono a 2.800 per i diesel, o a 150 kw per i motori elettrici;
  • veicoli di interesse storico inseriti negli appositi registri;
  • veicoli ultratrentennali non adibiti a uso professionale.

I veicoli con anzianità di immatricolazione compresa tra 20 e 29 anni con certificato di rilevanza storica hanno diritto a una riduzione del 50% del bollo auto. È comunque fondamentale consultare la normativa della propria Regione per conoscere eventuali altre esenzioni o riduzioni.

Imu

Anche per quanto riguarda l’Imu è possibile chiedere una rateizzazione della tassa dovuta, ottenendo fino a 72 rate mensili (a patto di trovarsi in temporanea e obbiettiva difficoltà). Gli enti possono comunque regolamentare ulteriormente la rateizzazione, ma per i debiti superiori a 6.000,01 euro la durata massima non può essere inferiore a 36 rate mensili.

Irpef

Anche riguardo all’Irpef esistono delle possibilità di rateizzazione riguardanti gli importi desiderati. In particolare, è possibile chiedere fino a 6 rate totali (4 per i pensionati) direttamente nella compilazione della dichiarazione dei redditi.

Oltretutto, si rammenta la possibilità di calcolare l’Irpef con il metodo previsionale. Chi prevede di incassare meno con ragionevoli motivi (scadenza del contratto di lavoro o diminuzione del lavoro per esempio) può comunicarlo all’Agenzia delle entrate per ottenere una riduzione dell’acconto.

Naturalmente, se le previsioni risultano errate è necessario versare l’importo dovuto, oltre a sanzioni e interessi. Si aggiunge, infine, il rimborso Irpef quando dovuto.

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