Cos’è l’accollo fiscale e come pagare i debiti degli altri

Nadia Pascale

13 Novembre 2025 - 13:54

In quali casi si possono pagare i debiti fiscali altrui utilizzando i propri crediti fiscali in compensazione? L’Agenzia delle Entrate ribadisce i limiti.

Cos’è l’accollo fiscale e come pagare i debiti degli altri

Cos’è l’accollo fiscale, in quali casi si possono pagare i debiti degli altri e come fare? L’Agenzia delle Entrate con la risposta a Interpello 291 del 2025 chiarisce i limiti dell’accollo fiscale e soprattutto mette la parola fine a un’annosa questione riguardante la possibilità di pagare debiti fiscali altrui attraverso la compensazione con i propri crediti fiscali.

Negli ultimi giorni molte imprese e commercialisti stanno denunciando una situazione “paradossale”, le imprese sono state incentivate a effettuare investimenti nell’innovazione in cambio di aiuti economici erogati sotto forma di crediti fiscali. Ora la Legge di Bilancio 2026 minaccia nuovi limiti alle compensazioni, cioè all’uso di quei crediti per pagare contributi e imposte. Chi ha importi elevati sotto forma di crediti di imposta vorrebbe naturalmente liquidarli, ma i limiti sono tanti e tra questi il divieto di uso in accollo, cioè per pagare debiti altrui.

Ma cos’è l’accollo fiscale? E quali i limiti a tale opzione?

Accollo fiscale con compensazione, è possibile?

L’Istante rappresenta all’Agenzia delle Entrate l’ipotesi di costituire una Rete di impresa denominata “Rete Integrata per la Gestione Tributaria e la Compensazione Fiscale’’, con l’obiettivo di favorire pratiche condivise di gestione fiscale, ottimizzazione dei flussi tributari e gestione efficiente dei crediti d’imposta tra i partecipanti. In poche parole, si costituisce una Rete di impresa e l’impresa “Z” dovrebbe avere la possibilità con propri crediti fiscali di pagare i debiti fiscali di altra impresa, ad esempio “A”. Il pagamento, quindi, non avverrebbe con liquidi ma con la compensazione fiscale.
Sappiamo che nelle ultime settimane sono forti le polemiche nei confronti dei limiti alla compensazione fiscale che si vogliono aggiungere a quelli già esistenti e si tratta, quindi, di un tema molto caldo.

Sottolinea l’Istante che la pratica messa in atto non costituirebbe accollo fiscale come disciplinato dalla legge 212 del 2000

ma piuttosto l’impiego di crediti propri in compensazione orizzontale tra soggetti che cooperano sulla base di un contratto di rete con oggetto fiscale

Agenzia delle Entrate: non c’è dubbio. L’accollo non è compatibile con la compensazione fiscale

L’Agenzia delle Entrate nella risposta a istanza di Interpello 291/2025 sottolinea che l’articolo 8, comma 2, della legge 27 luglio 2000, n. 212 (cd. Statuto del contribuente) stabilisce che: «È ammesso l’accollo del debito d’imposta altrui senza liberazione del contribuente originario».

Ricorda però che il decreto legge 124 del 2019 all’articolo 1 prevede la possibilità di accollo fiscale, ma ribadisce che per il pagamento tramite accollo è escluso l’uso della compensazione fiscale.

Secondo l’Agenzia delle Entrate non esistono dubbi in merito al divieto di utilizzare la compensazione fiscale per pagare debiti altrui. L’indirizzo è d’altronde condiviso dalla Corte di cassazione con ordinanza n. 3930 del 16 febbraio 2025 in cui ribadisce “né l’accollante può compensare con i propri crediti d’imposta i debiti tributari erariali negozialmente accollati, né che l’accollato può pretendere dall’erario che i propri debiti si compensino con i crediti d’imposta dell’accollante”.
Inoltre, la Risoluzione n. 140/E del 15 novembre 2017 sottolinea che

deve negarsi [...], in via generale, che il debito oggetto di accollo possa essere estinto utilizzando in compensazione crediti vantati dall’accollante nei confronti dell’erario.

Tale linea è stata confermata con la risposta a Interpello 246 del 17 settembre 2025 in cui viene nuovamente negata la possibilità di compensazione fiscale in caso di accollo all’interno della Rete di impresa.

Risposta Interpello 291 del 2025
Interpello accollo con compensazione fiscale

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