Annunciati controlli su 4.000 partite Iva in regime forfettario: occhi puntati su chi non aveva i requisiti per il forfettario e ha applicato il regime sfruttandone i benefici fiscali.
Forfettari, avviati i controlli fiscali su 4.000 partite Iva a caccia di tasse non pagate.
L’Agenzia delle Entrate incrocia i dati delle fatture prodotte, con conti correnti, bonifici, carte prepagate e patrimonio al fine di recuperare le imposte dovute da chi non aveva i requisiti per restare nel regime forfettario e godere della bassa tassazione sostitutiva.
Ecco nel dettaglio quali contribuenti rischiano di dover versare per il 2022 le imposte del regime ordinario.
Controlli fiscali su 4.000 forfettari, ecco chi interessa
L’Agenzia delle Entrate sta procedendo alla revisione delle imposte da versare per l’anno 2022 da parte dei forfettari, i controlli hanno a oggetto le attività svolte in regime forfettario che nel 2021 hanno superato la soglia di ricavi e compensi per la permanenza nel regime forfettario e che, quindi, nell’anno di imposta 2022 avrebbero dovuto pagare le imposte da regime ordinario.
Nel 2021 la soglia per la permanenza nel forfettario era di 65.000 euro e di conseguenza chi ha superato tale limite, nel 2022 doveva essere assoggettato a regime ordinario. Il regime ordinario prevede il versamento di Irpef a scaglioni (erano ancora in vigore le 5 aliquote Irpef), addizionali, Ires (imposta proporzionale dovuta dalle società di capitali) e Irap.
Cosa succede a chi non aveva i requisiti per il forfettario?
Con i controlli fiscali annunciati sui conti correnti dei titolari di partita Iva in regime forfettario si mira a ricostruire i compensi e i ricavi effettivamente percepiti dai titolari di partita IVA in regime forfettario. I controlli sono dovuti al fatto che sono stati rilevati flussi di denaro elevati in questo periodo per i titolari di partita Iva che hanno aderito al regime di vantaggio.
Occorre prestare attenzione perché, oltre al controllo dei conti, sarà applicato il controllo anche dei bonifici, controlli sulle carte prepagate e sul patrimonio al fine di evidenziare l’effettiva consistenza del volume di affari nel periodo oggetto di controllo.
Nel caso in cui dovesse emergere che i contribuenti non avevano i requisiti per la permanenza nel forfettario, la cartella sarà molto salata perché le 5 aliquote Irpef in vigore nel 2022 erano alte, allo stesso tempo sarebbero dovute anche le addizionali. L’Irap nel 2022 aveva già applicazione ristretta ed erano stati esclusi commercianti artigiani e professionisti.
Per chi nel 2022 non aveva i requisiti per il forfettario rivivono inoltre gli adempimenti ai fini IVA.
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