Controlli fiscali sui conti correnti, ecco perchè sono inefficaci

Patrizia Del Pidio

7 Luglio 2025 - 15:17

Nonostante i molti strumenti a disposizione del Fisco i controlli sono lenti e inefficaci. Vediamo i motivi dei ritardi.

Controlli fiscali sui conti correnti, ecco perchè sono inefficaci

I controlli fiscali sono sempre più lenti e gli algoritmi del Fisco sembrano girare a vuoto. Nonostante l’Agenzia delle Entrate abbia a disposizione molti mezzi per intensificare i controlli sui contribuenti, questi ultimi, rispetto al periodo pre Covid, sono notevolmente inferiori.

Dal rendiconto generale redatto dalla Corte dei Conti si rileva che ci sono evidenti ritardi nell’utilizzazione delle banche dati tributarie ai fini dell’accertamento fiscale e della tax compliance.

Gli strumenti, infatti, pur essendo operativi e contenenti informazioni molto preziose, non vengono utilizzati come potrebbero. Le stesse fatture elettroniche, che dovrebbero dare una visuale complessiva delle movimentazioni degli autonomi e dei professionisti, non sono utilizzate nel giusto modo per imporre il corretto adempimento degli obblighi tributari.

I controlli sui conti correnti vanno a vuoto

Il giudizio della Corte dei Conti è piuttosto severo: nel rapporto è segnalato come l’Agenzia delle Entrate abbia messo in campo tutta una serie di strumenti per stanare gli evasori tramite l’incoerenza tra i redditi dichiarati e le movimentazioni bancarie, ma lo strumento viene usato in modo limitato.

In teoria, quindi, il Fisco potrebbe avere servito su un piatto d’argento chi evade le tasse, ma anche laddove l’indagine sui dati finanziari evidenzi delle incoerenze, lo strumento dell’accertamento è utilizzato poco. A fronte di 4.555 indagini finanziarie autorizzate nel 2024, la maggiore imposta è scesa di oltre 7 milioni di euro dimostrando che le attività che selezionano i profili da sottoporre a controllo sono inefficaci.

Una delle spiegazioni del modesto numero di accertamenti va ricercata nella carenza di personale e nella difficoltà di formare nuovi impiegati. La riduzione dell’organico in forza all’Agenzia delle Entrate si è verificata nel tempo a causa del blocco del turn over. Nonostante i nuovi reclutamenti del 2024, la formazione del personale richiede tempi lunghi. Tra l’organico reale e quello teorico, quindi, c’è una differenza sostanziale.

Le motivazioni del poco intervento negli accertamenti fiscali vanno ricercate anche nel gap temporale che si registra tra le nuove assunzioni e i pensionamenti degli impiegati contabili per raggiunti limiti di età.

Neanche l’introduzione delle tecniche di controllo dell’Intelligenza Artificiale ha fatto cambiare il passo all’andamento degli accertamenti in contrasto all’evasione fiscale.

Tra teoria e pratica, i pochi interventi

Il Fisco, di fatto, ha la possibilità di capire quali sono i contribuenti da controllare direttamente incrociando i dati delle dichiarazioni dei redditi con quelli delle movimentazioni del conto corrente. Elementi di incoerenza tra il confronto dei due dati, infatti, fanno comprendere dove è più probabile trovare reddito non dichiarato. E anche se emergono elementi di incoerenza, i controlli effettuati sono inferiori a quanto sarebbe necessario e in questo modo il gettito non viene recuperato.
Anche a causa dei problemi di organico dell’Agenzia delle Entrate, a trarne vantaggio sono sempre e comunque gli evasori fiscali.

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