Auto importata dall’estero, come funzionano Iva e tasse

Patrizia Del Pidio

14 Agosto 2025 - 09:23

Se si compra un’auto importandola dall’estero come funziona l’Iva e la tassazione? Come funziona l’acquisto di un veicolo all’estero, quanto costa, quanto si deve attendere e che tasse si pagano?

Auto importata dall’estero, come funzionano Iva e tasse

Per acquistare un veicolo a un prezzo più conveniente una soluzione potrebbe essere quella di importarlo dall’estero. Il mercato estero, rispetto a quello italiano, consente di trovare prezzi più bassi rispetto allo stesso veicolo acquistato in Italia, ma la convenienza di questa scelta non deve essere valutata solo sul prezzo di acquisto. I fattori da tenere presenti quando si decide di importare un’auto dall’estero sono molteplici e vanno dalle procedure da seguire ai tempi di attesa, dai costi di trasporto alla tassazione.

Importare un’auto dall’estero, cosa cambia tra UE e extra UE?

La prima cosa da considerare è che importare un’auto da uno Stato estero richiede che il veicolo sia immatricolato presso la Motorizzazione Civile e che sia iscritto al Pubblico Registro Automobilistico. Per farlo si può contare sull’ausilio di un concessionario auto, ma in alternativa gli adempimenti fiscali possono essere sbrigati anche in autonomia se si procede a un acquisto da privati.

Acquistare un veicolo da un Paese UE o da uno extraeuropeo comporta differenze sostanziali.

Se si importa da uno Stato UE o dello Spazio Economico Europeo si può effettuare l’iscrizione al PRA direttamente dallo Sportello Telematico dell’Automobilista. In questo caso sia l’immatricolazione che l’iscrizione al PRA sono possibili in modalità telematica, ma la documentazione necessaria è differente se si acquista un veicolo nuovo o usato.

Se l’auto è nuova e mai immatricolata, immatricolata e con meno di 6.000 km percorsi o ceduta entro 6 mesi dalla prima immatricolazione la documentazione che serve è la seguente:

  • istanza unificata per immatricolazione e iscrizione al PRA;
  • fotocopia di un documento di identità;
  • codice fiscale dell’intestatario (in alternativa certificato di conformità europeo con omologazione italiana o con dichiarazione di immatricolazione rilasciata dalla casa costruttrice);
  • domanda compilata su modulo TT2119.

Se l’auto che si acquista da un Paese UE, invece, è usata, i documenti da presentare sono i seguenti:

  • istanza unificata per immatricolazione e iscrizione al PRA;
  • fotocopia di un documento di identità;
  • dichiarazione di vendita autenticata (in alternativa dichiarazione di proprietà con firma
  • autenticata dal notaio o da un Comune);
  • codice fiscale dell’intestatario;
  • domanda compilata su modulo TT2119;
  • solo se l’auto proviene dalla Germania con immatricolazione in questo Paese serve la consegna di copia del documento di proprietà originale (Fahrzeugbrief) o del nuovo documento di proprietà (Zulassungsbescheinigung Teil II).

Se l’importazione è da un Paese extra UE si deve procedere alla registrazione presso la Motorizzazione Civile che rilascia una carta di circolazione ed entro 60 giorni iscrivere il veicolo al PRA. Dopo questa procedura sarà rilasciato il Documento Unico di proprietà e circolazione. I documenti necessari per l’iscrizione del veicolo sono uguali sia per le auto nuove che per quelle usate e nello specifico sono:

  • modello NP2D per iscrizione al PRA;
  • dichiarazione di vendita autenticata;
  • fotocopia documento d’identità valido;
  • codice fiscale dell’intestatario;
  • se la residenza non è riportata sul documento d’identità, servirà anche la
  • dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza dell’acquirente;
  • fotocopia della carta di circolazione rilasciata in Italia;
  • fotocopia della carta di circolazione estera.

Quanto costa importare un’auto?

Il costo dell’importazione di un veicolo dall’estero varia in base al tipo di veicolo e alla provincia di residenza che incide sull’Imposta Provinciale di Trascrizione. A questo si deve aggiungere il costo dell’Aci (27 euro), l’imposta di bollo pari a 32 euro per la presentazione della documentazione e 32 euro per il rilascio della carta di circolazione.
Se si decide di far trasportare l’auto fino in Italia (in alternativa si può anche decidere di preparare tutta la documentazione prima e andarla a prendere in autonomia guidandola fino in Italia, se già coperta da polizza RC auto) si devono aggiungere i diritti DTT (per il documento di trasporto) e il costo da sostenere per il rilascio delle targhe italiane.

Quando si confronta il prezzo di un’auto venduta in Italia e una che è possibile comprare all’estero si deve sempre considerare che nel prezzo italiano è compresa già l’Iva, in quello estero no e potrebbe essere necessario versare l’imposta sul valore aggiunto in un secondo momento.

Quante tasse si pagano per importare un’auto?

Se per acquistare l’auto ci si serve di un intermediario si devono aggiungere anche le tariffe applicate per il servizio. Se l’auto è acquistata all’estero è necessario, poi, versare anche l’Iva, ma in questo caso l’importo varia in base al fatto che il veicolo sia nuovo o usato.

Se si acquista un veicolo nuovo è necessario pagare l’Iva in Italia perché nella fattura di acquisto l’imposta sul valore aggiunto non è riportata. In questo caso l’Iva va calcolata sulla somma totale delle spese di trasporto e sugli eventuali dazi doganali. Da ricordare che l’Iva si paga solo al Paese in cui si immatricola l’auto e non anche nel Paese in cui si acquista. In questo caso è necessario dire al concessionario che il veicolo sarà immatricolato in un altro Paese e in questo modo l’Iva non sarà applicata sull’acquisto.

Se si acquista un veicolo considerato nuovo nel mercato UE immatricolato nel Paese estero che abbia meno di 6.000 km o che è stato ceduto prima che siano trascorsi 6 mesi dall’immatricolazione, non si deve pagare l’Iva quando lo si porta in Italia. L’Iva non va pagata neanche se si acquista un’auto usata.

Per quel che riguarda i dazi doganali sono dovuti solo se l’auto viene acquistata in un Paese al di fuori dell’Unione europea. Se si acquista un’automobile da un altro paese dell’UE, non si devono pagare dazi doganali quando la si porta nel proprio Paese di residenza.

Quali multe si rischiano per un’auto importata?

In Italia non si può circolare con auto che hanno targhe estere: circolare con una targa estera comporta, oltre alle sanzioni, anche il ritiro della carta di circolazione. La vettura acquistata all’estero, infatti, è dotata di targhe straniere e se si intende utilizzarla in Italia è necessario immatricolare l’auto in Italia. Per chi non lo fa il rischio è quello di vedersi elevare pesanti sanzioni.

I cittadini italiani o stranieri residenti in Italia hanno 30 giorni di tempo per iscrivere il veicolo al REVE (Registro Veicoli Esteri). Per chi trasgredisce, le sanzioni possono essere molto pesanti e vanno da 712 a 3.558 euro.

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