Controlli fiscali, dall’anonimometro alla super anagrafe: lotta all’evasione senza privacy

Anna Maria D’Andrea

8 Ottobre 2021 - 16:35

Controlli fiscali, privacy archiviata: il decreto approvato il 7 ottobre 2021 concede più poteri al Fisco per la lotta all’evasione, mediante anonimometro, super anagrafe e non solo.

Controlli fiscali, dall’anonimometro alla super anagrafe: lotta all’evasione senza privacy

Controlli fiscali, meno vincoli in materia di privacy. Dall’anonimometro alla super anagrafe, la lotta all’evasione supererà i limiti dettati dalla normativa relativa alla tutela dei dati personali.

La novità è contenuta nel Decreto Capienze, approvato nel corso del Consiglio dei Ministri del 7 ottobre 2021.

Era stata già annunciata una misura ad hoc per liberare i dati fiscali dai vincoli in materia di privacy, e una norma specifica è arrivata nel provvedimento che fa compiere al Paese un nuovo passo in avanti nella ripartenza post-pandemia e segna l’avvio di una nuova era nell’ambito dei controlli del Fisco.

La ripartenza sarà caratterizzata anche da uno sprint in materia fiscale: all’attuazione della legge delega che, nei prossimi 18 mesi, ridisegnerà l’IRPEF, l’IVA e tra le altre cose il catasto, si affianca una più serrata lotta all’evasione fiscale.

Controlli fiscali, dall’anonimometro alla super anagrafe: lotta all’evasione senza privacy

Sono tutt’altro che dettagliate le novità presentate dal comunicato stampa che descrive le novità contenute nel Decreto Capienze, approvato in Consiglio dei Ministri il 7 ottobre 2021:

“Sono state introdotte, in coerenza con il quadro europeo, alcune semplificazioni alla disciplina prevista dal decreto legislativo 196/2003 del trattamento dei dati con finalità di interesse pubblico. Sono stati ridotti a 30 giorni i termini per l’espressione dei pareri del Garante in merito al PNRR.”

È il primo punto quello di interesse per quanto concerne le novità previste nell’ambito dei controlli fiscali, ed è il Sole24Ore ad analizzare cosa cambierà e quali effetti avrà la nuova disposizione in materia di contrasto all’evasione.

Dall’anonimometro alla super anagrafe dei conti correnti, l’effetto della norma sarà che l’interesse pubblico - ossia nel caso concreto la necessità di contrastare l’evasione fiscale - supererà l’interesse del singolo relativo alla tutela dei propri dati personali. I poteri del Garante della Privacy per l’operatività di norme finalizzate ai controlli fiscali e all’uso delle informazioni presenti nelle banche dati pubbliche saranno ridimensionati.

A titolo esemplificativo, secondo quanto traspare dalla norma l’Agenzia delle Entrate non sarebbe più tenuta a sottoporre i propri provvedimenti al preventivo vaglio del Garante per la Privacy, per una valutazione circa le misure adottate per tutelare il corretto trattamento dei dati dei contribuenti.

Guardando alla pratica, non si rischia più di trovarsi a situazioni come quelle relative al servizio di consultazione delle fatture elettroniche, i cui termini di adesione sono stati più volte prorogati proprio per via delle contestazioni del Garante sull’utilizzo dei dati dei contribuenti da parte dell’Agenzia delle Entrate e sulle misure adottate per la tutela della privacy.

Controlli fiscali, nuova era per la lotta all’evasione dal 2022? Il PNRR impone l’accelerata

Sarà necessario attendere per valutare in concreto gli effetti pratici della nuova norma, che mette in primo piano l’interesse pubblico a discapito delle misure in materia di privacy. Dall’anonimometro, passando per il nuovo redditometro e fino ad arrivare alla super anagrafe, il “cervellone del Fisco” basato sull’incrocio dei dati, nell’ambito della lotta all’evasione fiscale si attende un’accelerata nei prossimi mesi.

A prevederlo è il PNRR, stabilendo che entro il 2024 la propensione all’evasione fiscale dovrà essere inferiore del 15% rispetto al 2019. L’obiettivo è ambizioso, anche alla luce degli ultimi dati in merito forniti dalla Corte dei Conti.

Nell’audizione sulla NaDEF del 5 ottobre 2021 viene evidenziato come la lotta all’evasione fiscale abbia subito negli ultimi anni un progressivo arretramento. Il 2020 è stato l’anno in cui i controlli fiscali sono stati di fatto congelati, e i risultati in termini di emersione si sono dimezzati rispetto all’anno precedente.

Un calo che se da un lato è giustificato dalla straordinarietà dell’anno, dall’altro mette in rilievo come:

“gli strumenti e le modalità operative di gestione del rapporto con i contribuenti di cui attualmente dispone l’Amministrazione fiscale non siano in grado di determinare una significativa riduzione dei livelli di evasione che caratterizzano il settore dell’IVA e dell’imposizione sui redditi.”

Per la Corte dei Conti è quindi fondamentale incentivare l’adempimento spontaneo e prevenire il reiterarsi di comportamenti evasivi, prevedendo in primo luogo un uso più efficace della tecnologica. Combattere l’evasione con i big data, con controlli fiscali basati quindi sull’incrocio delle banche dati e della miriade di informazioni che ogni giorno transitano nei sistemi pubblici.

Indicazioni che, per il momento, si traducono in un ridimensionamento netto dei poteri del Garante della Privacy, una mossa che preannuncia l’arrivo di importanti novità già dal 2022.

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