Contributi volontari Inps 2023, quanto costano quest’anno: le tabelle Inps ufficiali

Simone Micocci

22 Febbraio 2023 - 13:35

condividi

Contributi volontari, quest’anno costano di più: di seguito le tabelle Inps aggiornate al 1° gennaio 2023.

Contributi volontari Inps 2023, quanto costano quest’anno: le tabelle Inps ufficiali

I contributi volontari sono uno strumento molto utile per anticipare l’accesso alla pensione, come pure per garantirsi un importo di valore maggiore, in quanto consentono di coprire anche i periodi non coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa. Tuttavia, a differenza della contribuzione figurativa, farsi carico del versamento volontario dei contributi ha un costo che varia di anno in anno in quanto legato alla rivalutazione, ossia quel meccanismo con cui si adeguano gli importi di pensioni, trattamenti assistenziali, minimali e massimali contributivi, all’andamento dell’inflazione.

Visto l’alto tasso d’inflazione registrato nel 2022 era ovvio aspettarsi un aumento del costo di cui farsi carico per il versamento volontario dei contributi, che puntualmente c’è stato come ufficializzato dall’Inps con circolare n. 22 del 2023.

Va detto però che le regole per il calcolo dell’onere della contribuzione volontaria dipendono anche dal settore di appartenenza, come pure dalla data in cui è arrivata l’autorizzazione Inps alla procedura. Se l’autorizzazione al versamento volontario dei contributi c’è stata prima dell’entrata in vigore della legge Dini, quindi entro il 31 dicembre 1995, si applica un’aliquota, successivamente se ne applica un’altra (solitamente più alta).

Alla luce delle ultime novità dovute dalla rivalutazione, quindi, ecco un aggiornamento dei costi per il versamento volontario dei contributi a seconda del settore di riferimento.

Come si calcola l’onere per i contributi volontari per i lavoratori dipendenti

Il costo del contributo volontario si ottiene applicando alla retribuzione percepita nell’ultimo anno di lavoro l’aliquota contributiva vigente, con un valore differente a seconda che l’autorizzazione sia arrivata prima o dopo il 31 dicembre 1995.

Prendiamo ad esempio i lavoratori dipendenti:

  • quando l’autorizzazione è antecedente al 31 dicembre 1995 l’onere di cui farsi carico è pari al 27,87% dell’ultima retribuzione;
  • se invece è successiva al 1° gennaio 1996, l’onere è pari al 33% della suddetta retribuzione.

Esistono poi dei minimali e massimali retributivi su cui si applicano i suddetti importi. Sono questi a essere soggetti a rivalutazione annua (dell’8,1%) e per questo motivo ne risulta che quest’anno aumenta tanto il costo minimo quanto quello massimo. A farne le spese, quindi, sono coloro che hanno una retribuzione inferiore al minimale, come pure chi guadagna più del massimale; nessuna variazione, invece, per chi ha una retribuzione compresa tra minimale e massimale, il quale pagherà di contributi volontari quanto nel 2022.

Nel dettaglio, i valori aggiornati al 2023 sono i seguenti:

  • minimale retributivo settimanale pari a 227,18 euro: di conseguenza, per ogni contributo volontario settimanale si versano almeno 74,97 euro - per un costo annuo di 3.898 euro - nel caso l’autorizzazione sia successiva al 1° gennaio 1996 (rispetto ai 3.606 euro dello scorso anno), 63,32 euro - totale annuo di 3.292 euro - se invece precedente;
  • il massimale, valido invece per i soli soggetti che rientrano interamente nel calcolo contributivo, è pari a 113.520 euro.

Per quanto riguarda la prima fascia di retribuzione pensionabile, oltre la quale si versa l’aliquota prevista più l’1%, quest’anno è pari a 52.190 euro.

A tal proposito, di seguito riportiamo la tabella che riassume le aliquote contributive di riferimento a seconda del settore di appartenenza e della data in cui è arrivata l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari.

Lavoratori dipendenti Autorizzati entro il 31 dicembre 1995 Autorizzati dopo il 31 dicembre 1995
Non agricoli 27,87% 33,00%
Agricoli dipendenti 29,90% 29,90%
Pescatori 10,47% 14,90%
Lavoratori occupati in cantieri di lavoro 10,94% 14,57%
Lavoratori domestici 12,9975% 17,4275%

Artigiani e commercianti, quali contributi volontari?

Per artigiani e commercianti (di cui pochi giorni fa abbiamo pubblicato minimali e massimali) valgono delle regole differenti per quanto riguarda il versamento volontario dei contributi. Per loro, infatti, non si applica il d.lgs n. 184 del 1997, bensì la legge n. 233 del 1990.

Nel dettaglio, per entrambi le aliquote contributive si applicano in base alla classe di reddito di riferimento (sono 8) e non su quanto effettivamente percepito. Il risultato è riassunto nelle seguenti tabelle pubblicate dall’Inps con la circolare n. 22 del 2023:

Artigiani

Tabella contributi volontari artigiani 2023 Tabella contributi volontari artigiani 2023 Di seguito gli importi ufficializzati dall'Inps

Commercianti

Tabella contributi volontari commercianti 2023 Tabella contributi volontari commercianti 2023 Qui la tabella con gli importi ufficiali pubblicati dall'Inps

Gestione separata

Altre regole valgono per gli iscritti alla Gestione separata Inps, ossia:

  • Partite Iva: onere pari al 25% dei compensi percepiti nell’anno precedente la domanda. Tenuto conto del minimale, quindi, ne risulta un onere di 364,67 euro al mese, 4.376,04 euro per un anno;
  • Collaboratori e altri iscritti: 33% dei compensi percepiti nell’anno precedente la domanda. Quindi, almeno 481,36 euro per un mese di contributi, 5.776,32 euro per l’intero anno.

In entrambi i casi il massimale è pari a 113.520 euro.

Iscriviti a Money.it