Conti correnti dimenticati: così lo Stato si appropria dei soldi degli italiani

Simone Micocci

5 Settembre 2017 - 10:57

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Lo Stato ha guadagnato 2 miliardi di euro grazie ai risparmi dimenticati dagli italiani: ecco quando gli eredi perdono il diritto alla successione.

Conti correnti dimenticati: così lo Stato si appropria dei soldi degli italiani

Cosa succede al conto corrente una volta che il titolare passa a miglior vita? Se gli eredi e i legittimati sono a conoscenza del conto, oppure se ne è stata data notizia nel testamento, l’importo verrà distribuito secondo i parametri della successione.

È possibile però che il conto corrente sia stato tenuto segreto ai parenti e in tal caso - qualora nessuno ne rivendichi il diritto di appropriazione - le somme detenute dalla banca vanno di diritto allo Stato.

Una norma approvata nel 2005 fortemente voluta dall’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, infatti, stabilisce che tutti beni non rivendicati dagli eredi legittimi entrano in possesso dello Stato; non sono solamente i conti correnti dimenticati ad arricchire le casse statali, ma qualsiasi bene economico appartenente al de cuius che non viene riscosso dall’erede.

Ad esempio, oltre ai conti correnti ci sono le polizze assicurative dormienti, le quali dal 2005 hanno permesso allo Stato di guadagnare un’ingente somma. Ma che fine fanno questi soldi? E perché nessuno avverte gli eredi della loro esistenza? Facciamo chiarezza.

Conti correnti dimenticati: nessuno avverte gli eredi

Sono decine le testimonianze raccolte da Repubblica.it riguardanti l’appropriazione da parte dello Stato dei conti correnti dimenticati una volta venuto a mancare il titolare.

Si tratta infatti di un evento piuttosto frequente, dal momento che la norma introdotta nel 2005 stabilisce che le banche non devono avvertire gli eredi dell’esistenza del conto corrente. Quindi, a meno che il de cuius non abbia lasciato indicazioni nel testamento si rischia di non venire mai a conoscenza del conto corrente, rinunciando così alla possibilità di ereditare l’importo.

Se entro 10 anni nessuno rivendica il proprio diritto a beneficiare di quanto contenuto nel conto corrente del defunto, è lo Stato italiano ad ereditare. Entro i 10 anni successivi, comunque, i legittimi titolari o eredi possono rivendicare le somme confluite nelle casse pubbliche; a tal proposito il MEF ha dato mandato al Consap di gestire i rimborsi.

Che fine fanno i soldi dimenticati dagli italiani? Scopriamolo di seguito.

Come vengono spesi i soldi degli italiani

Da quanto la “norma Tremonti” è entrata in vigore lo Stato italiano ha guadagnato oltre 2 miliardi di euro grazie ai risparmi dimenticati dagli italiani.

Solamente nel 2016 sono entrati a far parte delle casse pubbliche 100 milioni di euro, che si aggiungono ai 142 del 2015 e ai 203 del 2014.

Queste risorse entrano a far parte del capitolo 3382 delle entrate del bilancio dello Stato, insieme a tutte le altre somme dimenticate versate dagli istituti di credito e dalle assicurazione. Polizze dormienti, assegni non incassati, libretti di risparmio non rivendicati; qualsiasi conto dimenticato da 10 anni finisce nelle casse pubbliche.

Soldi che dovrebbero essere spesi per una buona causa ma da cui lo Stato in più di un’occasione ha attinto per finanziare la spesa pubblica. Infatti, secondo quanto stabilito dalla norma Tremonti le risorse dovrebbero essere destinate ad un fondo ad hoc utile per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie, ma negli anni i Governi hanno utilizzato questi fondi per gli scopi più disparati.

L’ennesimo caso di mala gestione dei soldi dei cittadini.

Di tutta questa situazione ciò che fa più riflettere è il fatto che gli istituti di credito non avvertano gli eredi dell’esistenza del conto corrente. Questi si difendono dicendo che l’attuale normativa richiede “esclusivamente l’invio della raccomandata al titolare del rapporto” mentre non ci sono norme che prevedono la comunicazione agli eredi, visto che tra l’altro la banca potrebbe non conoscerli.

I più sospettosi credono che questa norma sia stata inserita apposta dallo Stato per appropriarsi più facilmente dei soldi dimenticati dagli italiani; se lo chiedono anche coloro che pur avendone pienamente diritto non sono stati avvertiti dell’esistenza di una somma da ereditare, ai quali lo Stato tarda a dare una risposta.

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