Concorso Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza: non sarà obbligatoria la specializzazione

Simone Micocci

10 Gennaio 2019 - 10:40

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Il Decreto Semplificazioni modifica i requisiti per l’accesso al concorso Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza: la specializzazione, in alcuni casi, non sarà obbligatoria.

Concorso Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza: non sarà obbligatoria la specializzazione

Il Decreto Semplificazioni porta con sé una novità molto importante sul fronte concorso di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza. Nel dettaglio,la selezione potrebbe essere aperta anche a coloro che non hanno conseguito la specializzazione in Medicina, purché abbiano maturato un’esperienza lavorativa presso i servizi di pronto soccorso ospedaliero.

Non solo titoli di studio, quindi; anche l’esperienza del personale medico sarà riconosciuta ai fini della partecipazione ai prossimi concorsi Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza. A volere questa novità è stato lo stesso Ministro della Salute - Giulia Grillo - che ha chiesto l’approvazione di un apposito emendamento al Decreto Semplificazione.

Ed è proprio all’emendamento che dobbiamo rifarci per capire quando per il candidato che intende partecipare al concorso non è richiesto il possesso del titolo di specializzazione.

Concorso Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza anche ai non specialisti

Come per ogni decisione di questa rilevanza, non sono mancate le polemiche. Secondo alcuni parlamentari, infatti, la decisione del Ministro Grillo non è altro che una sanatoria per consentire al personale privo di specializzazione di esercitare all’interno del Pronto Soccorso.

La difesa del Ministro, invece, è indicata nel decreto stesso dove si legge che la possibilità di partecipare al suddetto concorso è stata introdotta per “garantire la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza nell’ambito del sistema di emergenza.-urgenza”.

Ovviamente, come anticipato, il concorso non sarà riservato a tutti i non specializzati ma solamente a coloro che soddisfano determinati requisiti; vediamo quali.

Quando la specializzazione non è obbligatoria

Con l’approvazione del Decreto Semplificazioni non cambia nulla per il personale medico in possesso di un titolo di specializzazione: questo potrà candidarsi a tutte le procedure concorsuali indette dagli enti del Servizio sanitario nazionale per la disciplina di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza.

La novità, invece, riguarda coloro che non sono in possesso della suddetta specializzazione. Questi, infatti, potranno comunque prendere parte ai concorsi purché siano in possesso della relativa certificazione che dimostra lo svolgimento di almeno 4 anni di lavoro presso i servizi di pronto soccorso ospedaliero, ma solo se svolti negli ultimi 10 anni. Questa condizione deve essere stata raggiunta entro la data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Semplificazioni.

Il servizio - che deve essere certificato dall’apposita documentazione con la quale si dimostra il monte ore acquisito - non deve essere stato svolto per forza in maniera continuativa.

Decreto Semplificazioni non ancora approvato

È bene sottolineare comunque che al momento manca ancora l’ufficialità di quanto descritto. Il Decreto Semplificazioni, infatti, è ancora in discussione al Senato e non è detto che il decreto che apre le porte del concorso ai candidati senza specializzazione venga approvato in via definitiva.

Inoltre, bisogna specificare che - anche in caso di approvazione - questa novità varrà solamente per i concorsi che verranno banditi entro il 31 dicembre 2019, come stabilito dall’emendamento.

Novità per Medicina generale

Prima di concludere ricordiamo che il Decreto Semplificazioni contiene anche una novità riguardante la formazione in Medicina generale.

Nel dettaglio, qui si legge che per i prossimi tre anni (fino al 2021) i laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio professionale che nel frattempo siano stati incaricati (entro il 31 dicembre 2018) per almeno 12 mesi (negli ultimi 10 anni) nell’ambito delle “funzioni convenzionali previsti dall’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, previo superamento del concorso per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale” hanno accesso al corso di formazione specifica in Medicina generale tramite una graduatoria a loro riservata, ma senza borsa di studio e nel limite di risorse di 2 milioni di euro.

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