Concorsi pubblici, nuove regole per la magistratura: ecco cosa cambia

Teresa Maddonni

27 Settembre 2022 - 09:17

Concorsi pubblici per entrare in magistratura: cambiano i requisiti e alcune condizioni della prova scritta con le nuove regole del decreto Aiuti ter in Gazzetta Ufficiale. Ecco come.

Concorsi pubblici, nuove regole per la magistratura: ecco cosa cambia

Novità per i concorsi pubblici con le nuove regole per entrare in magistratura come stabilito dal decreto Aiuti ter approvato dal Consiglio dei Ministri dell’ormai ex governo Draghi lo scorso 16 settembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì 23.

Ma cosa cambia per i concorsi pubblici con il decreto Aiuti ter per entrare in magistratura?

Il concorso magistratura sarà più veloce e i candidati potranno accedervi immediatamente dopo il conseguimento della laurea in giurisprudenza. Non solo, con le nuove regole in arrivo i candidati ai concorsi pubblici futuri per entrare in magistratura potranno svolgere la prova al computer.

Vediamo allora quali sono le nuove regole e cosa cambia per il concorso in magistratura con il decreto Aiuti ter.

Concorsi pubblici, nuove regole per la magistratura: cambiano i requisiti

Tra i concorsi pubblici il prossimo per entrare nella magistratura ordinaria avrà nuove regole stabilite dal decreto Aiuti ter.

Accedere alla magistratura tramite concorso, in ottica di attuazione del Pnrr, sarà molto più veloce. In particolare, come si legge all’articolo 33 del decreto Aiuti ter in Gazzetta Ufficiale recante “Disposizioni in materia di concorso per l’accesso alla magistratura ordinaria”, al decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, vengono apportate alcune modificazioni e in particolare, per quanto riguarda i requisiti, all’articolo 2, comma 1 la lettera h) è sostituita dalla seguente“: h) “i laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito al termine di un corso universitario di durata prevista non inferiore a quattro anni.”

La lettera “h” del decreto n.160/2006 che viene modificato stabiliva che potevano accedere al concorso magistratura, tra gli altri, “i laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e del diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali previste dall’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modificazioni.”

Le nuove regole per il concorso pubblico per accedere alla magistratura quindi prevedono tra i requisiti la possibilità di accedervi solo con la laurea in giurisprudenza e pertanto non sarà più necessario il diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali. Pertanto il concorso magistratura, già dal prossimo previsto, sarà accessibile anche ai neolaureati in Giurisprudenza.

Ovviamente i requisiti previsti per accedere al concorso alla data di entrata in vigore del decreto Aiuti ter restano validi, pertanto i concorso pubblici per entrare in magistratura restano accessibili a chi ha frequentato le scuole di specializzazione.

Concorsi pubblici, nuove regole per la magistratura: prova scritta al pc

I concorsi pubblici per entrare in magistratura potranno svolgersi anche con prova scritta al pc. Sempre all’articolo 33 del decreto Aiuti ter si legge:

“Con decreto del Ministro della giustizia possono essere disciplinate le modalità di svolgimento della prova scritta mediante strumenti informatici.”

Il decreto Aiuti ter stabilisce anche, sempre in ottica di una velocizzazione dell’accesso al concorso magistratura, che i professori universitari di ruolo nominati quali componenti delle commissioni d’esame sono esentati, sempre a richiesta, dall’ateneo nel quale svolgono la loro attività di insegnamento, anche parzialmente dalla didattica.

Questo prevede la possibilità di far parte della commissione del concorso magistratura in modo rapido senza la necessità di un decreto ministeriale.

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