Non ci sono solo concorsi pubblici per aspirare al posto fisso. Alcune aziende a partecipazione statale ti assumono anche solo con il Curriculum Vitae.
Chi è alla ricerca di un lavoro stabile e ben retribuito spesso guarda al pubblico impiego, ma non tutti sanno che è possibile ottenere il tanto desiderato posto fisso anche senza partecipare necessariamente a un concorso pubblico. Esistono infatti numerose aziende partecipate dallo Stato che, pur beneficiando della presenza pubblica nel capitale, non sono soggette alle stesse regole delle amministrazioni pubbliche in materia di reclutamento.
In queste società, dove la partecipazione statale può essere totale o parziale, le modalità di assunzione cambiano in base alla percentuale di proprietà pubblica.
Nei casi in cui lo Stato detenga una partecipazione inferiore al 100%, non sempre è richiesto un concorso: in molti casi, il personale viene selezionato attraverso l’invio di un semplice Curriculum Vitae, la valutazione dei titoli e uno o più colloqui di lavoro, come avviene nel settore privato.
La buona notizia è che le aziende con una presenza pubblica rilevante garantiscono comunque molte delle tutele tipiche del lavoro pubblico, come la stabilità del contratto, retribuzioni competitive e benefit aziendali, offrendo allo stesso tempo percorsi di carriera interessanti in ambiti come energia, telecomunicazioni, trasporti, infrastrutture, servizi digitali e innovazione tecnologica.
Scoprire quali sono queste società rappresenta quindi un’opportunità da non perdere per chi desidera un lavoro sicuro ma non vuole affrontare le incertezze legate alla partecipazione a un concorso pubblico.
Quali aziende private partecipate devono comunque assumere previo concorso
A chiarire quando una società partecipata dallo Stato deve procedere con l’assunzione tramite concorso pubblico è direttamente la normativa vigente.
In particolare, è l’articolo 18, comma 1, del decreto-legge 112 del 2008, convertito nella legge n. 133 del 2008, a stabilire che le società che gestiscono servizi pubblici locali e che sono a totale partecipazione pubblica devono adottare criteri e modalità di reclutamento del personale nel rispetto dei principi previsti per le pubbliche amministrazioni, così come disciplinati dall’articolo 35 del decreto legislativo 165 del 2001.
In parole più semplici, l’obbligo di concorso riguarda esclusivamente quelle società in cui lo Stato o altri enti pubblici detengono il 100% del capitale. In tali casi, le assunzioni devono avvenire attraverso procedure trasparenti e comparabili a quelle del pubblico impiego. A confermare questa interpretazione è anche la sentenza n. 420 del 4 agosto 2015 del Tribunale del lavoro di Monza, che ha dichiarato nulle le assunzioni effettuate senza una selezione pubblica da parte di una società interamente partecipata, ritenendo tali contratti di lavoro invalidi sin dall’inizio.
Per sapere quindi quali aziende partecipate possono assumere senza concorso pubblico, il parametro da osservare è la percentuale di partecipazione statale. Se questa è inferiore al 100%, l’azienda può gestire le assunzioni in modo autonomo, seguendo criteri privatistici. Se invece la partecipazione è totale, è necessario il bando e la selezione pubblica.
A tal proposito, nel prosieguo di questo articolo troverai un elenco aggiornato delle aziende partecipate e delle relative modalità di accesso al lavoro, utile per chi desidera entrare nel mondo del lavoro pubblico o para-pubblico senza passare per un concorso.
Quali aziende statali possono assumere senza concorso?
Come prima cosa facciamo chiarezza sul concetto di società partecipate: si tratta di quelle aziende che operano in un settore strategico e in cui la Pubblica amministrazione si inserisce nella gestione attraverso la detenzione di una loro quota di proprietà. Partecipazione che in alcuni casi può anche essere piena, con lo Stato che quindi ne detiene il 100%: in tal caso, però, come visto sopra, dal punto di vista delle assunzioni tale società deve operare allo stesso modo delle pubbliche amministrazioni, partendo quindi da un concorso pubblico.
Ad esempio, sono partecipate al 100%, che quindi possono assumere solo previa assunzione o selezione pubblica, preceduta dalla pubblicazione di un apposito bando, le seguenti aziende:
- Asset Management Company (AMCO);
- Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’impresa (Invitalia)
- Ferrovie dello Stato Italiane
- Sace (dove di recente è stato anche avviata una fase sperimentale per l’introduzione della settimana corta da 4 giorni);
- ANPAL Servizi
- Concessionaria servizi assicurativi pubblici (Consap)
- Consip
- Giubileo 2025
- Gestore dei servizi energetici (Gse)
- Investimenti immobiliari italiani società di gestione del risparmio (Invimit Sgr)
- Istituto poligrafico e zecca dello Stato
- Pago PA
- Reta autostrade mediterranee (Ram)
- EUtalia Studiare Sviluppo
- Società generale di informatica (Sogel)
- Sogesid
Sono invece aziende partecipate, ma solo parzialmente, dallo Stato, invece:
- Rai, Radio Televisione Italiana (99,56%), ma comunque nella maggior parte dei casi le assunzioni di personale vengono comunque effettuate tramite pubblica selezione;
- Enel (23,59%)
- Arexpo (39,28%);
- Enav (53,28%);
- Leonardo (30,2%);
- STMicroelectronics Holding NV (50%).
- Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 (35%);
- Mefop, Società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione (57,7%);
- Soluzioni per il sistema economico (Sose) (88,8%);
Capitolo a parte per Cassa depositi e prestiti, sulla quale lo Stato ha una quota di partecipazione dell’82,77%. È anche attraverso questa, infatti, che lo Stato esercita una presenza in alcuni grandi gruppi industriali italiani, come ad esempio:
- Poste italiane (29,26% partecipata dallo Stato e 35% di proprietà di Cassa depositi e prestiti);
- Eni (4,2% di quota diretta, più un 25,76% di proprietà di Cassa depositi e prestiti);
- Telecom Italia (9,88%);
- Saipem (12,6%);
- Terna (29,9%)
- Snam (31,4%);
- Italgas (26%)
- Fincantieri (71,3%)
- Ansaldo Energia (87,6%);
- Nexi (13,6%)
Queste aziende, quindi, oltre a essere grandi gruppi industriali hanno anche la tutela assicurata dalla partecipazione statale e quindi rappresentano l’ambiente ideale per costruirsi una carriera dalle stabili prospettive. E senza dover per forza prendere parte a un concorso pubblico.
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