Concorsi pubblici, assunzioni sbloccate in Parlamento: i settori interessati

Simone Micocci

22 Marzo 2019 - 10:41

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In deroga a quanto previsto dalla Legge di Bilancio (che ha bloccato le assunzioni fino a novembre 2019), il decreto 4/2019 autorizza alcune amministrazioni pubbliche a procedere con il reclutamento di nuove unità.

Concorsi pubblici, assunzioni sbloccate in Parlamento: i settori interessati

Il decreto 4/2019 sblocca le assunzioni in molte pubbliche amministrazioni: ci sono delle necessità alle quali far fronte con l’introduzione del reddito di cittadinanza, senza dimenticare che in diverse pubbliche amministrazioni ci si aspettano molte uscite vista l’introduzione di Quota 100.

Per questo motivo il decreto 4/2019, appena approvato alla Camera e adesso atteso al Senato per la terza - e quasi certamente ultima - lettura, sblocca le assunzioni in alcuni settori della Pubblica Amministrazione. A tal proposito ricordiamo che con la Legge di Bilancio concorsi e assunzioni per il pubblico impiego sono stati bloccati fino a novembre 2019, ma esclusivamente per il comparto centrale (ad esclusione quindi di Scuola, Forze dell’Ordine, Sanità…)

Con il passaggio in Parlamento del decreto 4/2019 - per intenderci quello con cui vengono disciplinate le regole per Quota 100 e reddito di cittadinanza - sono stati approvati diversi emendamenti con i quali si intende favorire il turnover nelle pubbliche amministrazioni, derogando in parte quanto stabilito dall’ultima Legge di Bilancio.

Vediamo quindi quali sono i settori interessati, nonché quali sono le amministrazioni per le quali sono in programma delle nuove assunzioni.

Ministero della Giustizia

L’articolo 14, commi 10-bis-10-septies, prevede delle nuove assunzioni presso il Ministero della Giustizia per rimediare alle scoperture di personale negli uffici giudiziari derivanti dall’introduzione di Quota 100.

A tal proposito è bene ricordare che la Legge di Bilancio ha autorizzato l’assunzione a tempo indeterminato - “in aggiunta alle vigenti facoltà assunzionali” - fino a 3.000 unità di personale amministrativo non dirigenziale negli uffici giudiziari, nei ruoli:

  • Area II: 903 unità nel 2019 e altre 1.000 unità per il 2021;
  • Area III: 1.000 unità per il 2020.

Per le assunzioni si potrà procedere con lo scorrimento di graduatorie valide o mediante nuovi concorsi pubblici; allo stesso tempo, però, la manovra finanziaria ne blocca le assunzioni fino a novembre 2019.

Quest’ultimo aspetto è stato modificato dal decreto 4/2019, visto che con questo emendamento viene consentito al Ministero della Giustizia di anticipare a luglio 2015 l’assunzione a tempo indeterminato nel limite di 1.300 unità, di cui 1.000 dell’area II e 300 dell’area III. Il reclutamento avverrà tramite lo scorrimento della graduatoria di merito dell’ultimo concorso.

Ministero dei Beni Culturali

L’emendamento successivo autorizza le nuove assunzioni di personale presso il MIBAC, allo scopo di garantire la funzionalità degli uffici preposti alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale (anche in questo caso si deve far fronte alle uscite non previste conseguenti all’introduzione di Quota 100).

Ricordiamo quanto venne stabilito dalla Legge di Bilancio: questa ha autorizzato il MIBAC ad assumere - a decorrere dal 2020 e 2021 - 1.000 unità di personale di area II e area III. Nel 2019, invece, il Ministero è stato autorizzato a procedere - esclusivamente tramite lo scorrimento delle graduatorie del concorso bandito a maggio 2016. Sempre per il 2019 è stata data la possibilità di coprire i posti vacanti dell’area II e III assumendo - nel limite del 50% delle proprie facoltà assunzionali - i candidati idonei inseriti nelle graduatorie successive al 1° gennaio 2010.

Anche il MIBAC, così come il Ministero della Giustizia, è stato autorizzato dal Parlamento, con l’emendamento approvato per il decreto 4/2019, ad assumere personale non dirigenziale a tempo indeterminato già dal luglio 2019, in deroga a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio che rinvia il tutto a novembre 2019.

L’assunzione riguarda un massimo di 551 unità, di cui 91 tramite scorrimento delle graduatorie approvate nell’ambito del concorso a 500 posti Area III-F1 e 460 attraverso lo scorrimento delle graduatorie relative ai concorsi interni già espletati.

Assunzioni Regioni e Servizio Sanitario Nazionale

Il comma ancora successivo modifica le regole previste per le assunzioni da parte di Regioni ed Enti locali.

A tal proposito viene stabilito che queste possono effettuare nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato nel “limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa del 100% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente e nell’anno in corso”, ma solo una volta “maturata la corrispondente facoltà assunzionale”. In poche parole, alle Regione e agli Enti Locali possono effettuare tante assunzioni quante sono state le uscite per pensionamento. In ogni caso, i vincitori dei concorsi da loro banditi dovranno restare nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore ai 5 anni.

Lo stesso vale per le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, ai quali viene consentito - al fine di garantire i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie - l’assunzione di specifiche professionalità tenendo conto delle cessazioni di personale in corso d’anno; l’importante è che i reclutamenti siano in linea con la programmazione regionale.

Assunzioni nelle Forze dell’Ordine

Completiamo con le assunzioni nelle Forze dell’Ordine, più precisamente nella Guardia di Finanza e nell’Arma dei Carabinieri (per la quale presto sarà bandito un nuovo concorso per allievi).

Nel dettaglio, l’articolo 6 - commi 6-bis-6-quinquies- incrementa di 100 unità la dotazione organica degli ispettori della Guardia di Finanza così da potenziare le attività di controllo nei confronti dei beneficiari del reddito di cittadinanza.

Invece, per rafforzare le attività di contrasto al lavoro irregolare da parte dei percettori del reddito di cittadinanza, è incrementato di 65 unità il contingente di personale per la tutela del lavoro dell’Arma dei Carabinieri.

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