Concessioni balneari: per gli indennizzi si rimanda a decreto attuativo

Claudia Cervi

27 Maggio 2022 - 13:10

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Trovato a fatica l’accordo in maggioranza sulle concessioni balneari, per gli indennizzi dei concessionari uscenti si dovrà però attendere a un decreto attuativo.

Concessioni balneari: per gli indennizzi si rimanda a decreto attuativo

Il Ddl concorrenza si sblocca e a breve dovrebbe concludersi l’iter per la sua approvazione: i partiti hanno raggiunto un compromesso sulle concessioni balneari. Lunedì 30 maggio il disegno di legge approderà in aula al Senato per l’esame in commissione e dovrebbe essere votato nella stessa giornata, rispettando così i termini per ottenere i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Non solo. La necessità di una riforma del sistema di concessioni è legata anche all’esigenza di:

  • adeguare gli oneri di concessione ai valori di mercato;
  • rispettare la direttiva europea Bolkestein (Direttiva Servizi 2006/123/CE) che abolisce il rinnovo automatico delle concessioni per stabilimenti balneari o circoli sportivi.

Dopo settimane di impasse, da lunedì si torna a votare sugli emendamenti, evitando che tutte le modifiche apportate fino ad ora decadano automaticamente con l’eventuale voto di fiducia del Governo. Ricordiamo infatti che se la riforma sulla concorrenza non dovesse passare l’Italia perderebbe i 200 miliardi di finanziamenti europei messi a disposizione dal Piano.

Concessioni balneari a gara non oltre il 2023

Oggetto del contendere - che ha messo in stand-by il disegno di legge sulla concorrenza - è rappresentato dalle concessioni balneari di mari, laghi e fiumi che dovranno essere assegnate con gara pubblica non oltre il 2023, come stabilito dal Consiglio di Stato in una sentenza di novembre.

Nel testo concordato dalle parti politiche si conferma:

  • l’efficacia fino al 31 dicembre 2023 delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per l’esercizio delle attività turistico-ricreative e sportive se ancora in essere alla data di entrata in vigore della nuova legge;
  • l’avvio di gare pubbliche per il rinnovo o l’ottenimento delle concessioni non oltre il 2023;
  • la possibilità di una proroga delle concessioni a fine 2024 “in presenza di ragioni che impediscono la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2023”.

Sono dunque specifiche le ragioni per cui è concessa la proroga al 2024: la presenza di un contenzioso con i gestori o di difficoltà oggettive legate all’espletamento del bando.

Concessioni balneari: indennizzi e procedure gare da definire con decreto attuativo

Per raggiungere l’intesa e sbloccare il Ddl concorrenza, le parti hanno stabilito di rinviare la decisione sugli indennizzi a decreti attuativi futuri.
Il vero nodo da sciogliere resta infatti quello relativo agli indennizzi da riconoscere ai concessionari uscenti per «la perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico, del valore residuo dei beni immobili oggetto di investimenti per l’esercizio dell’impresa».

I criteri per il calcolo dell’indennizzo economico e la disciplina delle procedure selettive saranno dunque stabiliti dai decreti legislativi che il Governo si impegna ad adottare entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge.

Il nuovo testo ha già fissato alcuni criteri per l’assegnazione. A partire dall’esperienza tecnica e professionale maturata, degli investimenti effettuati, dal valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali e immateriali. Sarà favorito nell’assegnazione chi ha perseguito obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori, della protezione dell’ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale.
Inoltre sarà considerata la posizione dei soggetti che, nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura selettiva, hanno utilizzato la concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.

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