Proteste delle imprese contro il divieto di usare i crediti fiscali in compensazione per pagare i contributi. Arrivano gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026.
Compensazioni fiscali, il Governo fa marcia indietro? Dopo le proteste delle imprese si prova a modificare il testo che vieta la compensazione fiscale tra crediti maturati nel cassetto fiscale e contributi previdenziali e assistenziali.
La compensazione fiscale, generalmente effettuata con il modello F24, è un meccanismo che consente di usare crediti fiscali eventualmente maturati per pagare altre imposte oppure contributi obbligatoriamente dovuti.
Tra gli articoli della Legge di Bilancio che hanno destato molta preoccupazione per le imprese c’è il n° 26 che va ad agire sulle compensazioni fiscali.
Due sono i potenziali rischi: il primo è rappresentato dal divieto di utilizzare in compensazione i crediti fiscali maturati (diversi da quelli emergenti dalla liquidazione delle imposte) per il versamento dei contributi previdenziali e dei contributi INAIL. Il secondo rischio è rappresentato dalla riduzione della soglia per la compensazione.
Vediamo cosa potrebbe cambiare per le imprese nel 2026 e se i crediti fiscali potranno ancora essere usati in compensazione per pagare i contributi.
Divieto compensazione contributi INPS e INAIl: le proteste
L’obiettivo della Legge di Bilancio 2026 è ridurre il rischio di compensazioni fiscali indebite e avere maggiore liquidità per le Casse dello Stato, ma le imprese hanno visto in questa scelta un vero tradimento della fiducia.
Nei confronti di questa norma molte sono state le polemiche, tra cui quella dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti e quella degli agricoltori. Il motivo è semplice.
Negli scorsi anni sono stati riconosciuti molti aiuti alle imprese sotto forma di credito di imposta, di recente il bonus materiali riciclati. Questo ha portato le imprese a effettuare investimenti esortati anche dal fatto che avrebbero recuperato una quota delle spese con i crediti di imposta. Gli investimenti portano alla perdita di liquidità per le imprese.
Se passa la norma che prevede il divieto di usare quei crediti di imposta per versare i contributi previdenziali e assistenziali (INPS e INAIL), le imprese si ritrovano con crediti maturati e inutilizzabili e allo stesso tempo con l’obbligo di reperire ulteriore liquidità per versare i contributi con il rischio di danni importanti.
Proprio per questo sono stati proposti diversi emendamenti che prevedono la soppressione di questa parte dell’articolo 26 della Legge di Bilancio. Gli stessi emendamenti risultano segnalati e di conseguenza saranno esaminati. Vista l’ondata di proteste sollevate è anche probabile che ci sia l’approvazione delle modifiche segnalate.
Limiti alla compensazione fiscale
Ha destato minori polemiche la seconda parte dell’articolo 26 della Legge di Bilancio 2026, questa, infatti, prevede la riduzione da 100.000 euro a 50.000 euro della soglia di debiti fiscali che consente di utilizzare i crediti fiscali in compensazione. Proprio per questo gli emendamenti che propongono la soppressione anche di questa parte sono pochi.
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