Come ritirare la pensione in contanti o su conto corrente

Simone Micocci

20 Maggio 2025 - 17:37

Quali sono le opzioni possibili per il ritiro della pensione? Ecco tra cosa puoi scegliere e le regole da seguire.

Come ritirare la pensione in contanti o su conto corrente

Se sei appena diventato pensionato, o comunque sei in procinto di farlo, e ti stai chiedendo come fare per ritirare la pensione, devi sapere che ci sono diverse opzioni tra le quali scegliere e che dalla tua decisione può dipendere anche il giorno esatto di pagamento.

Nel dettaglio, esistono diverse soluzioni per il ritiro della pensione: si va dall’accredito diretto su conto corrente (indipendentemente se bancario o postale) a quello su libretto postale o carta prepagata, mantenendo poi l’opzione del ritiro in contanti.

Attenzione però, perché la scelta tra queste opzioni non è sempre libera. Come stabilito dalla legge n. 44 del 2012, infatti, per chi ha una pensione di importo superiore a 1.000 euro c’è l’obbligo di accredito o su conto corrente postale o bancario.

Inoltre, va sottolineato che quando si parla di ritiro in contanti della pensione ci sono delle ulteriori regole da seguire. Per le ragioni che possiamo facilmente intuire, infatti, la regola prevede che sia il titolare della pensione a doversi recare presso l’ufficio postale per il ritiro dei contanti, salvo i casi in cui non si deleghi una terza persona utilizzando l’apposito modulo Inps.

A tal proposito, alla luce di queste precisazioni è importante fare chiarezza su quali sono le opzioni possibili per il ritiro della pensione, nonché quali sono le differenze che a seconda dei casi si ripercuotono sull’arrivo dei soldi.

Come ritirare la pensione

Ricapitolando, oggi i metodi di riscossione della pensione espressamente riconosciuti dall’Inps sono i seguenti:

  • accredito su conto corrente bancario;
  • accredito su conto corrente postale;
  • accredito su libretto di risparmio postale;
  • carta prepagata, purché sia fornita di codice Iban;
  • ritiro in contanti presso gli uffici di Poste Italiane (ma sotto i 1.000 euro).

Come anticipato, va sottolineata la differenza che c’è tra l’accredito alla banca e quello alla posta. Come noto la pensione viene pagata il primo giorno bancabile del mese (qui il calendario completo per il 2025), inteso come un giorno “lavorativo”.

Tuttavia, i giorni bancabili non sono gli stessi tra poste e banche: entrambe non prevedono domeniche e festivi, ma per le banche si aggiunge anche il sabato all’elenco. Pertanto, chi ha l’accredito alle poste può riceverla già il 1° del mese qualora questo sia un giorno compreso tra lunedì e sabato. Discorso differente per chi invece ha preferito l’accredito in banca, dove appunto il sabato non è considerato giorno bancabile; quindi, se il 1° del mese è un sabato bisognerà attendere fino al lunedì successivo per l’arrivo dei soldi.

Dove comunicare come si vuole ritirare la pensione

Per quanto riguarda le modalità di ritiro della pensione bisogna avere le idee chiare già nel momento in cui si presenta domanda per il collocamento in quiescenza. È nel modulo per la richiesta di pensione, infatti, che è presente una sezione dedicata al ritiro dell’assegno, nel quale il futuro pensionato deve indicare il metodo preferito insieme ai dati necessari per procedere con l’accredito.

Non si tratta comunque di una decisione irrevocabile. È importante sapere, infatti, che i pensionati possono modificare in qualsiasi momento il metodo di pagamento della pensione.

Per farlo basta accedere al servizio online dedicato (clicca qui) e seguire tutti i passaggi richiesti.

Ritiro pensione in contanti: quando è possibile?

Come anticipato il pensionato può scegliere anche di ritirare la pensione in contanti, ma solo quando l’importo di questa è inferiore ai 1.000 euro.

In questo caso, quindi, il pensionato non è obbligato ad aprire un conto corrente bancario o postale poiché può recarsi personalmente agli uffici postali e ritirare in contanti l’importo indicato nel cedolino.

Ci sono dei casi, però, in cui la pensione viene pagata in contanti anche se supera i 1.000 euro; ciò avviene quando l’importo mensile ordinario è inferiore a questa soglia, ma occasionalmente lo supera per effetto della tredicesima o di altre somme aggiuntive corrisposte a titolo di arretrati o per conguagli fiscali.

Delega

Chi ha scelto di riscuotere la pensione in contanti può anche delegare un’altra persona a farlo per conto suo, anche in via continuativa. Si pensi ad esempio a un pensionato allettato che non può recarsi alle Poste per il ritiro in contanti della pensione.

Lo strumento della delega per la riscossione della pensione, quindi, è molto importante, per quanto tuttavia c’è da sottolineare una condizione molto importante da rispettare: si può essere delegati alla riscossione della pensione per un massimo di due pensionati. Gli unici esclusi da questa limitazione sono i tutori incaricati dalle autorità giudiziarie o coloro che, per dovere d’ufficio, riscuotono le pensioni per le persone ricoverate in case di cura oppure che vivono in comunità di anziani o comunità religiose.

Di seguito, potete scaricare il modello di delega per il ritiro della pensione: e ricordate che è il funzionario incaricato dall’Istituto che ha il compito di autenticare la firma del pensionato e di comunicare i dati del delegato all’ufficio pagatore.

Modulo per la delega di ritiro in contanti della pensione
Clicca qui per scaricare.

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