Come ha risposto Fedez alle accuse dei riders

Marco Ciotola

27/04/2019

27/04/2019 - 15:26

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Inserito nella lista dei vip che non lasciano la mancia ai riders, Fedez va all’attacco del collettivo che ha segnalato la cosa: “Iniziativa che puzza di fascio”

Come ha risposto Fedez alle accuse dei riders

Sta assumendo contorni sempre più ampi e per nulla piacevoli la vicenda relativa alla cosiddetta lista nera dei vip che non lasciano la mancia ai riders, ovvero i fattorini che lavorano per grandi catene di distribuzione online come Deliveroo, Glovo, Just Eat, Uber Eats e Social Food.

Questi hanno il compito di consegnare cibo a domicilio, ruolo che portano avanti nella maggior parte dei casi con scarsissime tutele assicurative e contrattuali e paghe molto basse.

Proprio per questo - recita la tesi principale dei riders - la mancia è parte integrante e fondamentale del loro lavoro. A tal fine la pagina Facebook di Deliverance Milano, collettivo di rider, ha pubblicato ieri una black-list di vip che non lasciano le mance.

Il rapper Fedez ne fa parte ma non ci sta, e tramite il suo profilo Instagram va all’attacco del collettivo parlando di una storia infondata ed etichettando la lista come un “metodo fascista”:

“Le liste di proscrizione hanno sempre puzzato di fascio”.

Cos’ha detto Fedez a proposito delle accuse dei riders

Fedez ha parlato in primis di notizie infondate, in quanto impossibili da provare. In più, la manifestazione del collettivo riders è del tutto fuori luogo secondo il rapper, perché mossa da un principio a suo dire per nulla capitalista, anzi addirittura fascista:

“Al di là dell’infondatezza della notizia, parlano tutti di lotta di classe 2.0 ma le mance sono il non plus ultra dello sfruttamento del capitalismo. E le liste di proscrizione sanno di fascio”.

Il rapper ha poi distinto lo scenario italiano da quello statunitense, dove il concetto di mancia ha una considerazione molto diversa:

“In America le mance sono obbligatorie perché il datore di lavoro ti può pagare di meno e se il cliente non dà la mancia causa un danno”.

Ma per lui la protesta portata avanti in modo sbagliato è il più grosso errore alla base di tutta la faccenda, stigmatizzata nelle ore successive alla pubblicazione della black-list anche da altri vip «accusati» di taccagneria come Platinette e Marracash, con quest’ultimo che ha garantito di aver sempre dato la mancia ai riders, in quanto lui stesso ex fattorino negli anni passati.

Fedez ammette che si tratta di un lavoro primo di tutele, ma - sottolinea - “la tua sopravvivenza di lavoratore non può essere garantita dal cliente”:

“Non capire questo e spostare l’attenzione sulle mancette è la cosa meno di sinistra e meno lotta di classe possibile, è stupido”.

Già nella giornata di ieri le aziende interessate avevano precisato la loro estraneità all’accaduto, prendendo le distanze dalla lista e dal contenuto del comunicato firmato da un collettivo di riders.

AssoDelivery, associazione che fa capo a colossi del food delivery come Just Eat, Glovo e Uber Eats, si è dichiarata estranea a ogni protesta e ha specificato che la mancia non è un obbligo, evidenziando poi come abbia già provveduto a segnalare tutto alle autorità competenti.

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