La pagina Facebook Deliverance Milano ha pubblicato una sorta di black list dei vip che, dopo aver ordinato tramite app, non lascian poi alcuna mancia ai fattorini.
Quella che a primo acchito potrebbe sembrare una ritorsione bella e buona da parte dei riders, sta diventando invece una faccenda molto più complessa tra sospetti di violazione della privacy e accuse di vendita di dati personali.
Al centro della vicenda c’è un post apparso sulla pagina Facebook Deliverance Milano, dove il collettivo dei riders ha pubblicato una sorta di black list, in costante aggiornamento e che va da Wanda Nara a Chiara Ferragni, dei vip che non danno le mance ai fattorini.
Una lista di nomi di personaggi dello spettacolo, della musica e dello sport, pubblicata non solo per dichiarare pubblicamente chi sono questi vip dal braccino corto, ma anche per denunciare le condizioni di lavoro dei riders e il comportamento delle piattaforme di consegna del cibo a domicilio.
La lista dei vip che non danno mance ai riders
Ha scelto un modo diverso dal consueto Deliverance Milano di festeggiare la ricorrenza del 25 aprile. Sulla pagina del collettivo infatti è comparso un post contenente una lista di nomi di vip che non lascerebbero alcuna mancia ai riders.
“In questa lista compaiono attori, presentatori, cantanti, calciatori, sportivi, musicisti, rapper, influencer” per poi elencare nomi e cognomi di questi vip che “regolarmente ordinano con le app e non lasciano la mancia a nessun fattorino, nemmeno in caso di pioggia”.
Ecco la “black-list” di Deliverance Milano:
- DJ Albertino
- Teo Mammucari
- Fedez
- Chiara Ferragni
- Andrea Musacco
- Christian Abbiati
- Paolo Cannavaro
- David Moss
- Danilo D’Ambrosio
- Noyz Narcos
- Marracash
- Salvatore Aranzulla
- Alessandro Gentile
- Leonardo Bonucci
- Fabio Rovazzi
- Mauro Icardi
- Wanda Nara
- Matteo Sarzana
- Gianluca Cocco
- Matteo Pichi
- Gonzalo Higuain
- Philippe Mexes
- Clementino
- Rocco Hunt
- Platinette
“Inutile dire che questi personaggi famosi - si legge sempre nel post - vivono in quartieri residenziali extralusso o nel centro delle città e che è significativo riscontrare come sia più facile ricevere la mancia se si consegna in zone popolari o in quartieri periferici, piuttosto che in distretti o in civici fighetti e più pettinati”.
Con il post l’intento di Deliverance Milano è quella di accendere nuovamente i riflettori sul mondo dei riders “pretendiamo che le nostre mance non vengano tassate, ad oggi viene trattenuta l’iva quando il pagamento avviene (come la maggior parte delle volte) per mezzo del supporto di intermediazione digitale, quando dichiarate il contrario”.
Un gesto questo del collettivo che però ha suscitato più di una polemica. La pubblicazione di nomi e cognomi sul social infatti potrebbe essere una palese violazione della privacy, che va sempre rispettata anche quando di mezzo ci sono dei vip.
“Sappiamo tutto di voi - scrive ancora Deliverance Milano - Sappiamo cosa mangiate, dove abitate che abitudini avete. E come lo sappiamo noi, lo sanno anche le aziende del delivery. Queste piattaforme come sfruttano noi lavoratori senza farsi alcuno scrupolo, sfruttano anche voi, speculando e vendendo i vostri dati”.
Rivendicazione dei diritti ma anche il problema della vendita dei dati degli utenti. Se comunque i riders con questo gesto della lista dei vip che non danno mance volevano attirare l’attenzione, senza dubbio ci sono riusciti.
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