Come fare employer branding? Significato e strategie vincenti

Giorgia Paccione

18 Agosto 2025 - 10:03

Costruire una reputazione aziendale solida per attrarre e trattenere i migliori talenti: ecco come funziona l’employer branding e quali strategie adottare per sfruttarne le potenzialità.

Come fare employer branding? Significato e strategie vincenti

Con l’espressione “employer branding” si intende l’insieme delle attività strategiche e comunicative volte a costruire e promuovere l’immagine dell’azienda come datore di lavoro ideale, sia verso i dipendenti attuali che verso potenziali candidati.

Secondo i dati del report 2024 di Randstad Employer Brand Research, l’86% dei lavoratori italiani considera l’immagine aziendale un fattore determinante nella scelta di un nuovo impiego. Non solo, le aziende con una forte reputazione come datori di lavoro registrano un calo del 43% nei costi legati al reclutamento e una maggiore retention del personale. Il motivo è che quando un’azienda comunica con coerenza i propri valori e il proprio impegno verso il benessere dei dipendenti, diventa più attrattiva per i talenti migliori. Ma come si traduce nella pratica l’employer branding e cosa devono fare le imprese per sfruttarne tutte le potenzialità?

Cos’è l’employer branding e perché è strategico

L’employer branding è un’attività integrata che coinvolge risorse umane, comunicazione interna ed esterna, leadership aziendale e gestione dell’esperienza del dipendente. L’obiettivo è creare una percezione positiva e autentica del brand come luogo di lavoro, attraverso la narrazione dei valori aziendali, delle opportunità di carriera, del clima organizzativo e delle pratiche di responsabilità sociale.

Nel contesto post-pandemico e con la crescente attenzione al work-life balance e alla cultura aziendale, il modo in cui un’azienda viene percepita può fare la differenza nell’attrarre o perdere un talento chiave. Le nuove generazioni, in particolare Millennials e Gen Z, infatti, pongono grande attenzione non solo al salario, ma anche alla reputazione etica, alla cultura inclusiva e all’impatto sociale delle aziende.

5 strategie vincenti di employer branding

Ecco 5 delle pratiche più efficaci che le aziende possono adottare:

  1. definire la Employee Value Proposition (EVP) ovvero cosa l’azienda offre in termini di cultura, sviluppo, benefit e stile di lavoro;
  2. coinvolgere i dipendenti come ambassador per aumentare la fiducia nei confronti del brand attraverso storie reali di crescita, formazione o esperienze aziendali;
  3. utilizzare i canali digitali e le sezioni “Lavora con noi” dei siti aziendali come strumenti strategici mostrando contenuti autentici e testimonianze che rendano più umana e accessibile l’impresa;
  4. monitorare la reputazione aziendale online su piattaforme come Indeed e Glassdoor per rispondere in modo trasparente ai feedback, migliorare la fiducia e intervenire su eventuali criticità;
  5. curare l’onboarding e il clima interno prevedendo programmi di formazione continua, benefit concreti e politiche di flessibilità per fidelizzare i dipendenti.

Employer branding e performance aziendale

L’employer branding non è solo una questione di immagine ma ha impatti diretti anche sulle performance aziendali. Un ambiente di lavoro positivo migliora la produttività, riduce il turnover e accresce il coinvolgimento attivo dei dipendenti nei progetti aziendali. Secondo un’indagine di Gallup, le aziende con dipendenti altamente ingaggiati registrano una redditività superiore del 23% rispetto alla media.

Inoltre, un buon employer branding riduce il time to hire, ovvero il tempo necessario per assumere un nuovo talento, con evidenti vantaggi in termini di costi e competitività. Le aziende percepite come “employer of choice” riescono a ricevere più candidature di qualità e a selezionare profili più in linea con i propri valori.

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