Come e perché una guerra per Taiwan va evitata assolutamente

Giorgia Bonamoneta

13 Marzo 2023 - 18:19

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Taiwan è nuovamente al centro del punto di tensione tra Stati Uniti e Cina, ma una guerra per l’isola va assolutamente evitata. Ecco perché.

Come e perché una guerra per Taiwan va evitata assolutamente

Lo stato di tensione tra Cina e Stati Uniti per Taiwan è motivo di preoccupazione, perché mette in gioco l’equilibrio globale molto più del conflitto in Ucraina. La guerra per Taiwan va evitata e va evitata perché porterebbe allo scontro diretto tra due superpotenze: gli Stati Uniti, che rischiano di perdere il dominio d’influenza mondiale e la Cina, che sta cercando di sedersi proprio su quel trono.

Mentre l’Europa sta affrontando la guerra in casa, cioè la guerra di invasione russa nei territori dell’Ucraina - che sta lasciando a terra molto sangue - capace di travolgere il mercato energetico, e non solo, europeo; il continente asiatico rischia di essere un nuovo scenario caldo nei prossimi anni. Fonti della Cia hanno riportato come data di un conflitto aperto il 2027, riportando direttamente le parole del presidente Xi Jinping dette all’Esercito Popolare di Liberazione, per altri invece i tempi sono più stretti, con mosse dirette già a partire dal 2025.

È proprio per smorzare gli attacchi cinesi che gli Stati Uniti si stanno orientando verso una nuova dottrina militare, la cosiddetta “letalità distribuita”. Una strategia di contenimento condannata dalla Cina attraverso le parole del ministro degli Esteri.

La guerra non è più una possibilità remota, è una possibilità e come tale viene trattata dagli esperti di entrambi gli schieramenti. Infatti tanto la Cina quanto gli Stati Uniti non hanno mai dichiarato apertamente di voler iniziare un conflitto, quanto più di preferire una soluzione diplomatica, ma allo stesso tempo di essere pronti a difendersi. Su quest’ultimo punto nasce la necessità di evitare la guerra a tutti i costi.

Quando e come inizierà la guerra per Taiwan?

Stati Uniti e Cina si stanno preparando al conflitto e su questo ci sono pochi dubbi. Movimenti americani e incursioni aeree cinese rendono terreno, mare e cielo luoghi caldi. A questi aspetti bellici si aggiungono strategie di coercizione economica e propaganda.

Nessuno sa come inizierà la guerra per Taiwan, ma non è escluso l’utilizzo della forza, come attacchi missilistici preventivi contro le basi americane a Guam e in Giappone. Difficile, dicono gli esperti, che una guerra tra superpotenze utilizzi uomini via terra, quanto più missili ipersonici, armi antisatellite e simili in dotazione agli eserciti delle due superpotenze.

Quali sono le conseguenze di una guerra per Taiwan?

Taiwan da sola non resisterebbe a un attacco da parte cinese. Proprio per questo l’interessamento degli Stati Uniti è essenziale per la sua sopravvivenza. Le conseguenze di uno scontro sono, presumibilmente, quelle di un’escalation su ampia scala, addirittura globale e forse nucleare.

Devastanti anche le ricadute economiche, con Taiwan che è il principale fornitore mondiali di semiconduttori avanzati e di cui quasi nessuna tecnologia può fare a meno. Inoltre, una guerra tra Cina e Stati Uniti porterebbe alla creazione ed emanazione di nuove sanzioni simili a quelle contro la Russia. Come conseguenza, dicono gli esperti intervistati dall’Economist, il commercio globale verrebbe paralizzato.

Guerra per Taiwan: non è impossibile e non è lontana

Gli Stati Uniti hanno giocato in maniera strategica con Taiwan dagli anni ’70, senza mai apertamente riconoscere il Paese e senza mai davvero abbandonarlo alla Cina. Recentemente però Joe Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a difendere Taiwan se la Cina dovesse attaccare.

Quanto in là si spingerebbero gli Stati Uniti per difendere Taiwan, un’isola non di loro dominio? Tirarsi indietro rischierebbe di spostare il peso della bilancia di influenza a favore della Cina. Anche invadere e non conquistare l’obiettivo - come è accaduto in Ucraina - potrebbe destabilizzare il potere di Xi e per questo le mosse sono accuratamente pensate e vertono verso una conciliazione pacifica. La domanda fondamentale è: Con o senza la volontà di Taiwan?

In altre parole la guerra non porterebbe vantaggi a nessuna superpotenza in caso di sconfitta, meno ancora a Taiwan. Si rinvia ancora lo scontro diretto, ma non le pressioni sull’isola.

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