Come conservare un testamento olografo (senza notaio)

Ilena D’Errico

25 Dicembre 2023 - 22:06

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Ecco come conservare in modo ottimale il testamento olografo senza notaio o avvocato, assicurandosi che arrivi integro alla pubblicazione.

Come conservare un testamento olografo (senza notaio)

Il testamento olografo è indubbiamente il più pratico, perché non richiede l’assistenza di un professionista né alcun costo. Questo testamento si può facilmente redigere in autonomia e per la sua validità non necessita di particolari formalismi. Poi, l’assistenza di un notaio o di un avvocato può essere molto utile per evitare incongruenze, specie se i patrimoni sono voluminosi e le divisioni complesse.

Di norma, la divisione del patrimonio ereditario non richiede così tante precauzioni, perché per la maggior parte delle persone ci sono pochi beni (nemmeno di esagerato valore) e pochi eredi da nominare. L’unico problema che si pone è quindi quello della conservazione del documento, che deve ovviare almeno a tre finalità imprescindibili:

  • Il mantenimento del testamento in buono stato, integro e ben leggibile;
  • la protezione del testamento da occhi e mani indiscrete;
  • la conservazione del testamento affinché possa essere portato al notaio post-mortem per la pubblicazione.

Si perde quindi uno dei principali vantaggi del testamento pubblico, conservato e curato proprio dal notaio. Il testamento può anche essere dato in custodia al notaio o all’avvocato, ma non è l’unica via percorribile. Vediamo quali sono i metodi migliori per conservare il testamento senza notaio.

Come conservare il testamento olografo

Per conservare il testamento olografo bisogna innanzitutto assicurarsi che non si danneggi con il tempo. Non soltanto il luogo in cui riporlo è importante, ma soprattutto il fatto che sia chiuso adeguatamente. A questo scopo, è utile porre il testamento in una busta chiusa, magari impermeabile per evitare potenziali danneggiamenti.

È bene ricordare fin da subito che nessuna di queste precauzioni è direttamente necessaria per la validità legale del testamento, infatti il testamento olografo richiede degli accorgimenti davvero basici. Si tratta di semplici precauzioni aggiuntive per assicurarsi che arrivi in buone condizioni quando necessario, auspicabilmente il più in là possibile.

Bisogna poi scegliere dove custodirlo, in modo che sia al sicuro ma non eccessivamente nascosto da non essere trovato dopo la morte.

Testamento in cassaforte

Da quando esiste il testamento la cassaforte è il posto migliore dove custodirlo, sebbene il più ovvio è anche quello più funzionale. In questo modo è possibile tenere il testamento in casa, accorgendosi facilmente e rapidamente di compromissioni (ad esempio in caso di furto) e potendo sostituirlo comodamente.

Dal punto di vista legale, non c’è alcun problema nella conservazione del testamento in cassaforte. Non è strettamente necessario nemmeno condividere con qualcuno di fidato la combinazione, poiché i chiamati all’eredità (per legge) hanno diritto a far aprire le casseforti. Ovviamente saranno poi loro a dover procedere alla pubblicazione dal notaio, perciò sarebbe utile informare i beneficiari per assicurarsi che avvenga la pubblicazione.

Ciò potrebbe non essere indispensabile, poiché se non c’è l’accordo di tutti gli eredi l’apertura deve essere presenziata dal notaio (e dagli avvocati delle parti se ci sono cause legali in corso).

Cassetta di sicurezza

L’alternativa alla cassaforte è ovviamente la cassetta di sicurezza in banca, che svolge esattamente le stesse funzioni per chi non dispone di questo strumento in casa o preferisce maggiore controllo. Anche in questo caso, l’apertura avviene dietro richiesta degli eredi legittimi, ma sempre in presenza di un notaio o di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate.

Di conseguenza, il testamento non può essere in alcun modo celato.

Copie del testamento

Infine, esiste un metodo ancora più semplice e scontato per conservare il testamento ma estremamente efficace: darne una copia a ogni beneficiario. Aumentando il numero di copie si limitano le possibilità di perdita e danneggiamento, ma anche il semplice interesse dei beneficiari ne garantisce la conservazione e la futura pubblicazione.

Attenzione, però, che ogni copia sia redatta come testamento a sé stante, dunque scritta a mano e firmata (sempre a mano) dal testatore.

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