Cina in rally, perché è tornato l’ottimismo?

Violetta Silvestri

21 Febbraio 2024 - 08:36

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Le azioni cinesi in corsa oggi: cosa succede al dragone e perché è tornata l’euforia nei mercati azionari? I motivi del balzo e cosa si aspettano gli investitori, mentre Wall Street oscilla.

Cina in rally, perché è tornato l’ottimismo?

Mercati asiatici spinti dai guadagni cinesi oggi.

Il rally delle azioni del dragone si è intensificato dopo che i politici hanno adottato ulteriori misure per sostenere la fiducia degli investitori, andando in controtendenza con la debolezza più ampia in Asia in seguito a una seduta in calo a Wall Street, trascinata al ribasso dalla tecnologia.

Un crollo di Nvidia – che è scivolato di oltre il 4% – ha pesato sul Nasdaq e sull’S&P 500, con il sentiment che si è inasprito il giorno prima della pubblicazione della trimestrale del colosso dei chip.

Le preoccupazioni relative all’elevata valutazione di Nvidia sono cresciute fino all’annuncio degli utili della società, previsto per oggi dopo gli scambi. Il titolo è aumentato di circa il 225% nell’ultimo anno.

Gli investitori oggi attendono anche nuovi dettagli sul taglio dei tassi Fed in arrivo dai verbali, che saranno resi noti nella serata italiana. Intanto, è la Cina a rubare la scena finanziaria con la chiusura degli scambi in evidente slancio. Considerando le pessime performance azionarie del dragone, l’euforia della sessione appena archiviata desta interesse.

Perché la Cina è in corsa? Cosa ha spinto il rally delle azioni

L’indicatore delle aziende cinesi quotate a Hong Kong è balzato fino al 4% negli scambi di oggi e l’indice CSI 300 delle azioni continentali è cresciuto del 2,2% durante la sessione per chiudere a +1,35%.

Gli sviluppatori immobiliari hanno guidato i guadagni dopo che le banche hanno aumentato i finanziamenti per il settore in difficoltà. Anche un nuovo giro di vite sulle negoziazioni da parte dei fondi quantistici ha ridotto le preoccupazioni sulle vendite allo scoperto.

Nel dettaglio, i titoli immobiliari cinesi sono aumentati un giorno dopo che un taglio più profondo del previsto al tasso di riferimento dei mutui ipotecari ha rafforzato le speranze che le autorità stiano facendo di più per sostenere il settore in difficoltà.

Le autorità hanno quindi varato una serie di misure per contribuire a invertire la tendenza, tra cui l’allentamento delle restrizioni sull’acquisto di case per stimolare la domanda e l’aumento dei prestiti per i programmi abitativi.

L’ultimo sforzo per sostenere l’economia è arrivato martedì, quando la banca centrale ha dichiarato che i principali istituti di credito hanno ridotto il tasso primario sui prestiti a cinque anni – un punto di riferimento per i mutui immobiliari – a un nuovo minimo del 3,95% dal 4,2%. Si è trattato del taglio più netto finora apportato, sorprendendo gli analisti che si aspettavano una riduzione minore.

Con gli investitori preoccupati per il settore immobiliare e per la crescita economica in generale, “qualsiasi segnale che le autorità stiano fornendo un certo sostegno dovrebbe essere ben accolto”, ha affermato Thomas Mathews, economista senior dei mercati presso Capital Economics.

Gli analisti di HSBC guidati da Jing Liu ed Erin Xin ritengono, come riportato da Wall Street Journal, che il mercato immobiliare trarrà beneficio dal taglio dei tassi più ampio del previsto, ma che siano necessarie ulteriori misure oltre alla politica monetaria. Il semplice taglio del tasso primario sui prestiti a cinque anni non sarà sufficiente per innescare una svolta in un settore impantanato in diverse spirali discendenti, hanno affermato anche gli analisti di Nomura.

L’attenzione è ora rivolta all’incontro annuale del Congresso nazionale del popolo cinese di marzo, che sarà seguito da vicino dai mercati che sperano in ulteriori annunci di sostegno.

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