Chiamata diretta: il nuovo ruolo del Dirigente Scolastico dopo la riforma del reclutamento

Simone Micocci

29 Marzo 2017 - 13:20

La chiamata diretta non sarà cancellata, anzi: il MIUR sta pensando di introdurla anche nel tirocinio triennale previsto dalla riforma del reclutamento degli insegnanti.

Chiamata diretta: il nuovo ruolo del Dirigente Scolastico dopo la riforma del reclutamento

Chiamata diretta: quale futuro dopo l’approvazione del decreto legislativo che riforma il reclutamento degli insegnanti?

Nelle ultime settimane il MIUR e i sindacati si sono incontrati diverse volte con l’intento di trovare un accordo in merito ai correttivi da apportare alla chiamata diretta. Gli insegnanti sono in disaccordo con questo strumento fin dalla sua introduzione ed è per questo che i sindacati hanno intrapreso una vera e propria battaglia con l’obiettivo di limitare al minimo la discrezionalità del Dirigente Scolastico nel processo di assunzione di un docente.

L’accordo però tarda ad arrivare ed è per questo che ad oggi non c’è ancora la firma definitiva sul contratto per la mobilità 2017/2018. Il MIUR non ha intenzione di rivedere la propria posizione in merito alla chiamata diretta, così come i sindacati, e questo ha portato ad una situazione di stallo che va avanti da circa due mesi.

Il prossimo incontro, sperando che sia quello risolutorio, andrà in scena a metà aprile; nel frattempo sono circolate delle indiscrezioni molto interessanti su quello che potrebbe essere il nuovo ruolo per la chiamata diretta una volta che entrerà in vigore la riforma del reclutamento e della formazione degli insegnanti.

Sembra infatti, come riportato da ItaliaOggi, che il MIUR non solo non rinuncerà alla chiamata diretta, ma che le ritaglierà persino un ruolo specifico nel nuovo percorso di assunzione.

Vediamo nel dettaglio qual è l’ultima novità sulla quale sta riflettendo il Ministero dell’Istruzione.

Chiamata diretta: per cosa sarà utilizzata dopo la riforma?

Oltre ad essere uno dei principali ostacoli per l’approvazione definitiva del contratto sulla mobilità 2017/2018, la chiamata diretta è anche oggetto di discussione in vista dell’approvazione della riforma sul reclutamento degli insegnanti.

Sembra infatti che il MIUR stia pensando di introdurre la chiamata diretta che per i docenti che, una volta vinto il nuovo concorso Scuola, inizieranno il percorso triennale FIT (Formazione Iniziale, Tirocinio e inserimento nella funzione docente).

Le ipotesi al vaglio del Ministero dovrebbero essere due:

  • chiamata diretta alla fine del secondo anno di tirocinio, con la quale i Dirigenti Scolastici selezioneranno i docenti per le supplenze;
  • chiamata diretta alla fine del tirocinio, con i DS che in questo caso sceglierebbero direttamente i docenti ai quali assegnare una cattedra di ruolo.

In entrambi i casi immaginiamo che i docenti avranno molto da ridire, poiché ancora una volta il MIUR darebbe un potere troppo grande al Dirigente Scolastico. La discrezionalità del DS va limitata, altrimenti si rischia di togliere oggettività all’assunzione del docente.

Inoltre, con l’introduzione della chiamata diretta nel nuovo percorso per il reclutamento si verrebbe a creare molta confusione per le assunzioni. Infatti, ci sarebbero due diversi canali per il reclutamento supplenti: la Graduatoria e la chiamata del preside.

Per questo motivo il MIUR dovrebbe stabilire delle regole ben precise per evitare sovrapposizione; ma ne vale realmente la pena?

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it