Cessione del credito, il blocco non impedisce le detrazioni fiscali

Nadia Pascale

9 Giugno 2023 - 08:10

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Cosa succede nel caso in cui la cessione del credito sia bloccata? Si perdono tutte le detrazioni? Quali controlli effettua l’Agenzia delle entrate sulle operazioni di cessione?

Cessione del credito, il blocco non impedisce le detrazioni fiscali

Il Superbonus è stato un volano per molti settori strategici, in particolare per il settore edile. Consente di effettuare lavori di efficientamento energetico/antisismico ottenendo un importante agevolazione fiscale che fino al 2023 poteva arrivare al 110%. Dal 2023 scende la percentuale di detrazione ottenibile, ma resta comunque un’importante agevolazione fiscale.

Il successo di questo incentivo è legato soprattutto alla possibilità, riconosciuta fino al 17 febbraio 2023, entrata in vigore del decreto legge 11 del 2023, di ottenere il credito di imposta con la cessione del credito e lo sconto in fattura, si è creato così un vero e proprio mercato dei crediti fiscali.

Proprio questi meccanismi hanno portato molte persone e imprese a creare crediti falsi, cioè non legati a lavori realmente svolti, legati a fatturazioni eccessive rispetto alle spese effettuate o crediti di imposta non spettanti in quanto non rientranti nella sfera di applicazione delle agevolazioni Superbonus.

Nasce così l’esigenza di controlli affidati all’Agenzia delle entrate. Solo ora con le prime pronunce in merito si stanno delineando in modo preciso il carattere e l’intensità di tali controlli e in particolare le conseguenze che ne derivano nel caso in cui si accerti un comportamento non conforme.

In questa ottica assume molta importanza la sentenza 81 del giorno 11 aprile 2023 della Corte di Giustizia Tributaria (Cgt Trieste).

Obbligo di comunicazione di cessione del credito tramite piattaforma

La prima fase da cui prende il via il controllo da parte dell’Agenzia delle entrate è la comunicazione della cessione del credito che il contribuente cedente deve effettuare al momento dell’operazione.

La piattaforma in cui confluiscono i dati inerenti le cessioni dei crediti ha un sistema di alert basato su algoritmi in grado di individuare anomalie nell’operazione. Ricordiamo che l’operazione di cessione del credito non comunicata è come se non fosse mai stata posta in essere.

Al momento in cui la piattaforma segnala anomalie, al contribuente viene data la possibilità di fornire chiarimenti. Nel caso in cui non fornisca chiarimenti o gli stessi non siano considerati adeguati scatta il blocco della cessione e controlli nel merito dell’operazione di cessione del credito.
Naturalmente il contribuente può proporre ricorso avverso tale decisione.

Il blocco della cessione non impedisce di usufruire delle detrazioni fiscali

Nel caso in discussione l’alert è derivato dal fatto che i lavori del Superbonus hanno interessato un immobile intestato fittiziamente ( a parere dell’AdE e della Corte di Giustizia) a congiunti del titolare dell’impresa incaricata di eseguire i lavori. In seguito all’acquisto, fittizio secondo l’Agenzia delle entrate, l’immobile è stato trasformato in condominio.

L’obiettivo, secondo l’Agenzia, era effettuare i lavori di ristrutturazione con efficientamento energetico ottenendo lavori a costo zero e poi rivendere lo stesso immobile (operazione non ammessa dalla normativa sul Superbonus).
La Corte di giustizia tributaria nella sentenza 81 sposa la teoria dell’AdE e vede nell’operazione un tentativo di elusione fiscale e abuso di diritto.

Ciò che rende questa sentenza particolarmente interessante è il fatto che la stessa blocca la comunicazione di cessione del credito, ma non fa venire meno la possibilità di usufruire delle detrazioni da Superbonus in modalità ordinaria.

La Corte infatti precisa che i controlli effettuati con la piattaforma consentono di bloccare la cessione del credito e considerarla non annullata, ma non limitano la possibilità di usufruire del Superbonus in maniera ordinaria e quindi sfruttando le detrazioni fiscali.

Naturalmente spetta all’Agenzia delle entrate in questo caso effettuare ulteriori controlli inerenti il merito della spettanza delle detrazioni fiscali.
Trattandosi però di contribuenti “segnalati” è molto più probabile un controllo da parte dell’Agenzia.

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