Governo, divisioni M5S-PD fanno slittare il Cdm: cosa sarà di Quota 100?

Mario D’Angelo

15/10/2019

15/10/2019 - 00:27

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Corsa contro il tempo per approvare il testo da inviare all’UE. Braccio di ferro fra i partiti di maggioranza su taglio cuneo fiscale e Quota 100

Governo, divisioni M5S-PD fanno slittare il Cdm: cosa sarà di Quota 100?

Muro contro muro in maggioranza di governo. Nel pomeriggio di oggi si sarebbe dovuto tenere il Consiglio dei ministri per il Documento programmatico di Bilancio, ma è slittato a domani per via di profonde divisioni fra i due maggiori partiti di governo, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. I temi su cui ruota la controversia sono il taglio del cuneo fiscale, la cancellazione retroattiva della detraibilità Irpef e la revisione di Quota 100.

PD contro 5 Stelle su Quota 100

In un primo momento era sembrato che il maggiore conflitto fosse soltanto fra M5S e Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi, a poche ore dal Cdm, aveva infatti chiesto “l’abolizione totale e immediata” di Quota 100 per trovare i fondi necessari a scongiurare l’aumento dell’IVA. Uno scambio che Luigi Di Maio e i suoi non vogliono nemmeno considerare.

Neanche il Partito Democratico, però, sembra intenzionato a lasciare la recente riforma delle pensioni così com’è, sebbene si accontenterebbe di un rinvio. Un dem, citato dall’Ansa, ha detto che “i Cinque Stelle non vogliono l’aumento degli stipendi, per salvare quota 100. Ma coma ha detto Franceschini poco fa, all’intervento per i lavoratori noi noi rinunciamo”.

Il ministro della Cultura Dario Franceschini, in un tweet, poco prima aveva scritto: “Per noi irrinunciabile l’aumento degli stipendi grazie alla riduzione delle tasse”. Il segretario PD Nicola Zingaretti ha condiviso il tweet del ministro.

Ma in un post sul Blog delle Stelle intitolato “Nessuno tocchi Quota 100”, il M5S ha ribadito che la riforma “è un pilastro dell’Italia di oggi e di domani”. E che, pertanto, non è disposto a fare passi indietro. Anche perché, secondo i pentastellati, un’eventuale abolizione creerebbe nuovi esodati.

Divisioni in maggioranza, quando il prossimo Cdm?

Gli altri nodi da sciogliere sono altre proposte PD che riguardano l’aumento delle tasse sulle Sim telefoniche business e lo stop alla retroattività Irpef.

Il Cdm è dunque stato rimandato alle 21 di domani, 15 Ottobre. Il termine ultimo per l’invio del testo, che è una sintesi della Legge di Bilancio 2020, all’Unione Europea scadrà tre ore dopo, a mezzanotte.

Il decreto fiscale, invece, sarà probabilmente approvato fra una settimana nel Cdm di lunedì 21 Ottobre.

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