Caso GameStop, spunta la censura: il sistema ha vinto?

Mauro Bottarelli

06/02/2021

25/05/2021 - 15:18

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Dopo una meteoritica ascesa, la «rivoluzione retail» è finita rapidamente nel dimenticatoio. Ma non le sue conseguenze: fuga degli investitori, Robinhood (e i suoi big data sui flussi) ormai preda della fin-tech, Sec e regolatori a caccia di frodi sulle chat e sui social. Il sistema ha vinto?

Caso GameStop, spunta la censura: il sistema ha vinto?

Cosa resta di GameStop e della folle settimana della Reddit rebellion, ora che tutto pare sgonfiato e dimenticato a tempo di record? Molto. E nulla di particolarmente edificante.

Perché è chiaro che un simile evento mediatico, poiché tale è stato al netto dell’assenza di contagio sul mercato, abbia risposto a logiche altre, rispetto alla mera e presunta resa dei conti fra investitori retail e hedge funds.

Ad esempio, attenzione al cambio di paradigma. Per mesi, quando non addirittura trimestri, abbiamo assistito incuranti alla crescita esponenziale dei volumi che facevano riferimento a piattaforme on-line come Robinhood. Qualcuno guardava al fenomeno con simpatia, altri addirittura parlavano di democratizzazione del mercato, altri ancora si limitavano a circoscrivere la portata del fenomeno a un evento una tantum e figlio dello tsunami di liquidità abbattutosi lo scorso marzo. Il giudizio più sostanziale, però, risiedeva nel silenzio dei regolatori. Sec, Fed, Tesoro e persino Fbi. Ora, però, tutto è apparentemente cambiato.

L’ente di vigilanza del mercato Usa ha infatti reso noto che i suoi funzionari stanno lavorando a un incrocio di dati fra social media e chat per risalire la dolina carsica delle fluttuazioni legate a titoli come GameStop, AMC e soci.

Il reato ipotizzato? Frode. E il primo a capire che le cose stanno prendendo una brutta piega è stato Keith Gill, star di Reddit e di YouTube, ex dipendente di Mass Mutual e detentore convinto di azioni della catena retail di videogiochi, il quale il 18 di questo mese sarà audito dal Financial Services Committee della Camera statunitense.

Tradotto, il capro espiatorio pare pronto per essere servito su un piatto d’argento all’opinione pubblica. Certo, appare quantomeno bizzarro che il Comitato chiamato a vigilare politicamente sul mercato basi le proprie prese d’atto sulle parole di qualcuno noto al mondo con nickname bizzarri come DeepF*ckingValue e RoaringKitty ma tant’è, la deriva pare ormai innescata. Chissà se quel giorno, ad esempio, qualcuno porterà all’attenzione dell’uditorio questo grafico,

Sec1

Bloomberg/Zerohedge
il quale mostra plasticamente come forse il conflitto di interessi maggiore risieda proprio in uno dei gangli vitali dell’amministrazione Biden. Se infatti Citadel è il controllore anonimo di Robinhood, realtà ormai conclamata e confermata dalla facilità con cui la piattaforma on-line ha raccolto 3,4 miliardi di prestiti e linee di credito in una sola settimana, viene da chiedersi con quale serenità d’animo Janet Yellen potrà valutare la situazione dall’alto del suo ruolo, avendo ricevuto dal medesimo fondo circa 810mila dollari in gettoni di presenza per discorsi e conferenze.

Le ultime delle quali, solo lo scorso ottobre e via Zoom, causa lockdown. E che la questione scotti, lo conferma lo scambio di battute intercorso fra una giornalista e la portavoce della Casa Bianca, il 28 gennaio scorso. A precisa domanda riguardo la possibilità che la Yellen si auto-escluda dal fornire consigli e pareri al Presidente sulla vicenda GameStop-Robinhood, Jen Psaki ha infatti risposto prima sottolineando come la segretaria al Tesoro sia un’esperta e meriti quel denaro e poi giocando la carta gender, implicitamente facendo notare come solo menzionare il potenziale conflitto di interessi della Yellen rappresenti un atto sessista.

Di fatto, un combinato disposto che puzza molto di censura. Soprattutto, alla luce della parallela e quasi contemporanea estromissione da tutti i lavori di Commissione della deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, a causa del suo passato supporto per QAnon.

Tira brutta aria. Perché quando la Sec sguinzaglia i suoi segugi su Twitter e Reddit a caccia di crimini finanziari e si evoca il maschilismo per mettere a tacere rapporti scomodi, si sa dove si comincia ma non dove si va a finire. E proprio la categoria cui appartengo dovrebbe temere di più, vista l’aria che tira. Questo grafico

Sec2

Bloomberg
esemplifica il mio timore, poiché mostra la reazione dei titoli di Karyopharm Therapeutics (KPTI), Rocket Pharmaceuticals (RCKT) e Madrigal Pharmaceuticals (MDGL) alle parole dell’health-care equity strategist di Jefferies, Jared Holz, parlando alla CNBC.

E’ bastato che l’analista dichiarasse come, a suo giudizio, quei titoli potrebbero essere i prossimi sulla lista dei traders on-line, data la loro recente assenza di volatilità e l’alto short interest, per farli volare rispettivamente del 27%, 15% e 12% in pochi istanti. E se davvero quelle micro-caps del comparto biotech dovessero innescare montagne russe come quelle di GameStop e AMC, cosa faranno alla Sec e all’Fbi, oscureranno CNBC? Arresteranno l’analista di Jefferies? Oppure la questione vale solo per la Rete?

Viene da chiederselo, perché una delle conseguenze dirette di quanto accaduto sta tutta in questa grafica,

Sec3

Google Search
la quale mostra il trend su Google Search della ricerca associata alle parole-chiave Delete Robinhood. Se ciò che si cercava era ingenerare paura nell’investitore della domenica, spingendolo ad abbandonare il tavolo, dopo averlo reso particolarmente ricco di libagioni grazie all’abuso strutturale di ogni strumento a leva, dagli Etf alle opzioni call, quella dinamica sembra confermare l’ottima riuscita del piano.

E non basta. Perché la stessa Robinhood ha pagato un prezzo molto alto al suo atteggiamento ondivago rispetto alla collocazione fra l’incudine retail e il martello speculativo, soprattutto dopo la decisione di bloccare la possibilità di acquisto per determinati titoli.

Alle 9 del mattino del 3 febbraio, infatti, su Google Play Store la app della piattaforma di trading era scesa a una sola stella di rating con oltre 313mila nuove recensioni negative. Un bel problema, cui ora si unisce anche l’atteggiamento da Inquisizione spagnola di Sec e soci.

Forse è meglio cambiare aria. O business, stante anche la fuga di investitori. Guarda caso, a guidare il pool di salvataggio creditizio di Robinhood c’era Ribbit Capital, star del comparto fin-tech: unite questo contesto a quello di IPO in preparazione per la piattaforma di trading e lo scenario più probabile appare quello di una bella acquisizione cannibalistica, ovviamente dopo la creazione di una SPAC ad hoc.

E per finire, ecco che questi due grafici

Sec4

Bloomberg

Sec5

Bloomberg
mostrano l’altra faccia di quanto accaduto: la strana tempistica, fortunata almeno quanto quella dell’ad di Pfizer nel vendere i propri titoli a ridosso dell’annuncio del vaccino anti-Covid, degli insiders di AMC e GameStop nello scaricare con il badile titoli della propria azienda nel pieno della mania da short squeeze.

E se dipendenti e dirigenti della catena di videogame dovrebbe ripassare un po’ le basi del timing (rivedere Un’ottima annata potrebbe essere sufficiente), avendo operato con un paio di giorni d’anticipo rispetto al top della massimizzazione, ancora più interessante è notare come un terzo soggetto finito nelle mire dei Gordon Gekko in ciabatte, KOSS, abbia visto i propri insiders così attivi da portare il controvalore dei titoli venduti a superare il market cap dell’azienda, prima che iniziasse il caos.

Insomma, la grande rivoluzione delle Rete contro Wall Street altro non era che un colossale segreto di Pulcinella. Ma non solo. Perché questo altro grafico

Sec6

Bloomberg
sembra porre la questione sotto una luce maggiormente interessante e chiarificante, quasi un reagente di CSI: in contemporanea con le vendite di massa degli insiders, infatti, tornavano ad emergere i buybacks. Non esattamente un segnale confidence-inspiring, a ben pensarci.

Cosa sta accadendo sotto il pelo dell’acqua del mercato? Cosa si muove, sottotraccia, di così sistemico da rendere necessario il Circo Barnum andato in scena fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio a Wall Street e, soprattutto, la conseguente offensiva anti-frode delle autorità di vigilanza ai massimi livelli? Perché la categoria dei C-suite, i livelli più alti delle corporation Usa, continua a vendere ciò che raccomanda caldamente di comprare ai suoi clienti? E perché scandagliare chat e social, quando forse il vero problema sta nella compartecipazione ai flussi di trading fra piattaforme on-line e grandi soggetti che operano front-load tramite algoritmi o manipolano la domanda con spoofing direzionale? Forse perché c’è aria di brusco rallentamento della giostra. E in un Paese armato come non mai, come ci mostra questo ultimo grafico

Sec7

Bloomberg/Zerohege
(4,3 milioni di armi registrate in gennaio, massimo record e 300.000 più che nel dicembre 2020 della tensione massima, stando a dati ufficiali del National Instant Criminal Background Check) e che ha già vissuto la prova generale della nuova, potenziale emergenza con il bizzarro assalto al Campidoglio, questa volta forse appare salutare non essere ingordi e non far bruciare le dite soltanto al parco buoi.

In attesa che la Fed riattivi i motori e faccia ripartire la musichetta da carillon. Come confermato dal ritorno dei buybacks, prodromo a nuove emissioni di debito allegro. Nel frattempo, occhio alla censura: avanti di questo passo, si rischia l’arresto persino a riguardare Una poltrona per due alla vigilia di Natale.

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