Investimenti: l’analisi del grande fondo presenta il “rischio nascosto” presente nei portafogli dei cosiddetti BTP People.
Soprattutto da quando il governo Meloni ha lanciato i BTP Valore, i Titoli di Stato italiani dedicati esclusivamente al pubblico degli investitori retail, alle famiglie italiane è stata data la definizione di BTP People.
Di fatto, i Titoli del debito pubblico che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha lanciato nell’ambito del piano, parole testuali, “Più Titoli di Stato nelle mani degli italiani”, sono stati accolti con grande entusiasmo dalla platea piuttosto nutrita dei piccoli risparmiatori di casa, che non ci hanno pensato due volte a sottoscrivere i bond, ribattezzati anche BTP patriottici e BTP sovranisti.
PIMCO sui BTP People, “il rischio azionario nascosto nei portafogli delle famiglie italiane”
Proprio ai BTP People Adriano Nelli, Head of Italy di PIMCO, ha dedicato l’analisi “ BTP People? Il rischio azionario nascosto nei portafogli delle famiglie italiane ”, smontando una narrativa che va avanti da un po’, secondo la quale, nel sottoscrivere i BTP di Meloni, i piccoli risparmiatori italiani si sarebbero esposti forse in modo troppo significativo al debito della Patria.
Ma, almeno secondo Nelli, e per PIMCO in generale, il rischio per i BTP People non sarebbe rappresentato tanto dagli investimenti che gli stessi hanno continuato a fare negli ultimi anni, ma da un altro a asset finanziario ben preciso.
Premessa dovuta: la chiamata alle armi di Meloni per convincere gli italiani a fare shopping di nuove fette di debito pubblico italiano non ha convinto diversi economisti, che hanno puntato il dito contro la strategia del governo tesa alla nazionalizzazione del debito.
Non sono mancate polemiche varie e anche piuttosto accese, in particolare quando Palazzo Chigi ha sponsorizzato un BTP Valore alla stregua di un titolo di Stato per andare in crociera.
Ma il governo Meloni è andato dritto per la sua strada, continuando a corteggiare i cosiddetti BTP People.
Dal canto loro, gli analisti hanno sfornato vari avvertimenti nel corso delle diverse edizioni di questo nuovo Titolo di Stato partorito dal governo Meloni, accomunati tutti da un consiglio: acquistare i Titoli di stato italiani sì, ma sempre in un’ottica di diversificazione del portafoglio, e sempre ricordando una verità ovvia, ovvero che i BTP rimangono espressione di un debito pubblico e di un rapporto debito-PIL che viaggiano ai valori record della storia.
Nel frattempo, come dimostrano le ultime iniziative in stile debito della Patria alla Patria, il MEF ha continuato a dare forma alla strategia di Meloni annunciando, nel corso del 2025, altri BTP pensati per il popolo: il BTP Più, quinta edizione del BTP Valore, emesso nel mese di febbraio e, alla fine di maggio, accolto di nuovo con entusiasmo da parte degli investitori retail il BTP Italia, il Titolo di Stato rivolto anche agli investitori istituzionali, comunque considerato strumento concepito anch’esso per attrarre soprattutto gli investitori retail.
Anche se una frenata negli acquisti c’è stata, il MEF di Giancarlo Giorgetti ha commentato l’emissione del BTP Italia parlando di “ una significativa partecipazione dei piccoli risparmiatori ”, che ha consentito alle casse dello Stato di raccogliere ordini per un valore di 8,8 miliardi di euro. Un altro punto a favore per il governo e soprattutto per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha fatto ormai dei BTP e del trend dello spread BTP-Bund a 10 anni un proprio motivo di vanto, presentato fieramente più volte.
Fatta questa premessa torniamo all’analisi di PIMCO, che ha scritto nelle ultime ore in un rapporto ad hoc un attenti ai BTP People, ma non a causa degli investimenti effettuati in BTP quanto, piuttosto, per il cosiddetto “ rischio azionario nascosto ” nei loro portafogli.
BTP People, il “mito” sfatato da PIMCO
Ovvero? Ovvero, ha spiegato Adriano Nelli, Head of Italy di PIMCO, sarebbe arrivato il momento di sfatare alcune convinzioni. Intanto, la precisazione:
“Le famiglie italiane sono tradizionalmente considerate investitori cauti, esposti principalmente al reddito fisso e in particolar modo ai titoli di Stato italiani (Buoni del Tesoro Poliennali , o BTP). Per questo sono spesso soprannominate BTP People”.
Fin qui, nulla di nuovo. Ma forse, neanche una verità incisa nella pietra visto che, ha continuato Nelli, “ un’analisi più approfondita dei loro investimenti sfata un mito di lunga data ”.
Per la precisione, “ una nuova ricerca del team Client Solutions and Analytics di PIMCO, basata sui dati dei Conti Finanziari della Banca d’Italia, dimostra che, contrariamente a quanto si pensa comunemente, i portafogli delle famiglie italiane presentano una componente significativa di rischio azionario ”.
Non sono insomma a quanto pare i BTP che devono far paura agli italiani, quanto una esposizione forse eccessiva dei BTP People alle azioni: o, meglio, ad alcune azioni ben precise.
Come è composto il portafoglio tipico di una famiglia italiana
Intanto, PIMCO ha scattato una fotografia di quello che è “ il portafoglio tipico di una famiglia italiana ”, che “è composto da diverse classi di attivo e prodotti finanziari, tra cui fondi comuni di investimento, obbligazioni, azioni quotate, prodotti assicurativi e pensionistici, liquidità e, soprattutto, l’azienda familiare”.
Di primo acchito, è stato fatto notare “ un ragionevole livello di diversificazione ”.
Tuttavia, “le principali variabili finanziarie che determinano i movimenti del portafoglio sono i fattori di rischio sottostanti ciascuna asset class”, ha spiegato il responsabile della divisione italiana di PIMCO, riportando l’esempio dei “ principali fattori di rischio che influenzano il prezzo di un BTP italiano ”, che sono “i tassi di interesse europei e gli spread creditizi sovrani italiani”.
Di fatto, e la storia passata e recente continua a confermarlo, l’evoluzione dei tassi di interesse decisa dalla BCE di Christine Lagarde e le aspettative in generale sulla politica monetaria dell’Eurozona finiscono per avere un impatto sui Titoli di Stato.
A tal proposito, va rimarcato come i BTP abbiano beneficiato nell’ultimo periodo delle aspettative di continui tagli dei tassi da parte della BCE - arrivati a otto dal 6 giugno 2024 - e dunque della conseguente corsa agli acquisti lanciata da investitori a caccia di rendimenti.
Nel caso invece di “ un tipico fondo di private equity, i principali fattori di rischio sarebbero l’esposizione azionaria a società di piccole o medie dimensioni e il rischio di illiquidità”, ha continuato l’esperto, mettendo poi in evidenza l’aspetto cruciale che è emerso dall’analisi di PIMCO che si è focalizzata sul portafoglio degli investimenti dei cosiddetti BTP People, ovvero sul rischio maggiore legato più alle scommesse lanciate sulle azioni che sui bond, dunque sui BTP:
“Esaminando la composizione del portafoglio tipico di una famiglia italiana da questa prospettiva, l’analisi di PIMCO rivela che oltre tre quarti (77%) della volatilità sono attribuibili a fattori di rischio azionari, mentre i fattori obbligazionari rappresentano solo il 10%. In altre parole, nel medio-lungo termine le variazioni di valore del portafoglio sono determinate principalmente dai movimenti dei mercati azionari”.
Non poteva mancare così l’attenti: “Poiché i prezzi dei titoli azionari possono subire oscillazioni ampie e improvvise, le famiglie italiane potrebbero essere involontariamente esposte ad un rischio maggiore di quanto percepito ”.
PIMCO, notevole esposizione a rischi azionari legata principalmente ad aziende familiari
Nell’analizzare “ l’intero patrimonio finanziario delle famiglie italiane, comprese le esposizioni incluse nei prodotti di risparmio gestito quali fondi comuni di investimento, fondi pensione e polizze assicurative sulla vita ”, la ricerca di PIMCO è arrivata alla conclusione che “ la notevole esposizione ai rischi azionari può essere attribuita principalmente alle aziende familiari, che rappresentano il 25% del valore di mercato del portafoglio finanziario ”.
Tra l’altro, “per la fascia più abbiente delle famiglie italiane, questa percentuale sale addirittura al 37% ”.
PIMCO non ha certo voluto negare l’importanza delle aziende a conduzione familiare, definendole “ un bene estremamente prezioso dal punto di vista economico, sociale e culturale ”.
Ma un altro conto è, se si considerano queste aziende in chiave di esposizione azionaria, il rischio legato all’investimento in esse, che dovrebbe essere preso in considerazione nelle analisi dei rischi di portafoglio: “Per l’esattezza, è un tipo di rischio simile a quello di un investimento in private equity, poiché le tipiche aziende familiari italiane sono private e di piccole o medie dimensioni, come quelle in cui solitamente investono i fondi di private equity. In effetti, durante la crisi finanziaria globale del 2008, il valore di mercato di queste aziende è diminuito di circa il 50%, un calo che ha richiesto quasi 15 anni per essere recuperato ”, ha messo in evidenza l’analisi.
Nelli (PIMCO); rischio azionario gioca un ruolo molto più importante di quanto percepito
Non è mancato di conseguenza il consiglio di Adriano Nelli, Head of Italy di PIMCO, che ha dunque dato, in termini di rischio, maggior rilievo alla esposizione dei cosiddetti BTP People verso le azioni di queste piccole aziende, che a quella, evidentemente, verso i Titoli di Stato italiani, così concludendo:
“Per comprendere il vero profilo di rischio dei portafogli delle famiglie italiane è necessario guardare oltre le tradizionali classificazioni degli asset. La nostra analisi evidenzia che il rischio azionario gioca un ruolo molto più importante di quanto comunemente percepito. Adottare un approccio olistico, basato sui fattori di rischio, è essenziale per gli investitori italiani per prendere decisioni informate e gestire al meglio il proprio futuro finanziario. Per molte famiglie, la collaborazione con un consulente finanziario può essere preziosa per individuare rischi azionari nascosti e garantire una valutazione approfondita e personalizzata del proprio portafoglio.”
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