Il nuovo bilancio presentato dalla Commissione Europea prevede una sfilza di nuove euro-tasse: serviranno a ripagare i debiti contratti per il Recovery Fund.
La Commissione Europea, tramite la sua Presidente Ursula Von Der Leyen, ha finalmente proposto il prossimo schema di bilancio. A differenza del bilancio annuale degli stati membri, quello UE ha durata settennale ed infatti la proposta della Commissione Europea riguarda il periodo 2028-2035.
La prima sconfitta di chi crede in una Unione Europea ‘politica’ sta nelle dimensioni di questo budget, 1.8 trilioni di euro per il settennato. Che in valore assoluto rappresenta ovviamente una cifra considerevole, ma rapportata al PIL europeo equivale solamente all’1,15% dello stesso. In leggera salita rispetto agli 1,2 trilioni del piano di bilancio che sta volgendo al termine – quello del 2021-2027 – che in valore percentuale si assestava all’1,1% del PIL europeo, ma ancora ben distante dal 2% che si era prefissata la stessa Commissione in epoca Covid quando veniva lanciato il famoso piano NextGenerationEU con i fondi PNRR nazionali.
La seconda sonora batosta per i fanatici federalisti europei sta nel fatto che questo aumento di bilancio è sostenuto solo con (problematici) aumenti di contribuzione da parte degli stati membri e in piccola parte da nuove eurotasse, ma il ricorso all’indebitamento europeo, iniziato proprio per i fondi PNRR, è rimasto una tantum, ed è il motivo per il quale questo piano di bilancio non è poi così diverso dagli anni passati. [...]
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