Borsa di Milano oggi 5 aprile: Ftse Mib ancora in calo, tonfo di Iveco e Pirelli

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Borsa di Milano oggi 5 aprile: Ftse Mib scende, con spread a 185 punti in questa giornata segnata ancora da incertezze. Fiacche anche le altre piazze europee.

Borsa di Milano oggi 5 aprile: Ftse Mib ancora in calo, tonfo di Iveco e Pirelli

Borsa di Milano oggi 5 aprile: il Ftse Mib chiude in perdita, sotto il livello dei 27.026 punti di chiusura di ieri.

In Italia il dibattito politico è tutto concentrato ancora sui problemi emersi con il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. Inoltre, pesano anche le valutazioni su cosa succederà ai tassi di interesse con la riunione Bce di maggio. Aumentano anche le voci di prudenza tra i membri del board.

Sul fronte dati, i PMI composito e dei servizi di marzo in Italia sono migliorati oltre le stime.

In questo contesto, lo spread Btp-Bund segna 184 punti, con il Btp decennale che rende il 4,03%.

Da segnalare, che l’emissione del nuovo Btp green con scadenza 30 ottobre 2031 è stato un successo, con una domanda di oltre 52 miliardi di euro. L’importo emesso è stato pari a 10 miliardi di euro. Prezzo di collocamento di 99,888, con un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,056%.

Il Ftse Mib termina in perdita. Stellantis è in calo. Insieme a Bmw starebbe trovando un accordo con Panasonic Holdings per una collaborazione nella costruzione di impianti di batterie per veicoli elettrici.

Tonfo per Pirelli che oggi riunisce il Cda e che vorrebbe limitare l’influenza cinese di Sinochem.

In Europa, Dax tedesco e Cac francese chiudono in rosso, mentre il Ftse 100 londinese viaggia sopra la parità.

Borsa di Milano oggi 5 aprile aggiornamento ore 13.15: Ftse Mib conferma il calo

Il Ftse Mib è ancora in perdita: segna un ribasso dello 0,59% e chiude a 26.782,98. Sul listino principale di Piazza Affari bene Snam (+2,74%), Hera (+2,16%) e Terna (+2,34%).

In coda, invece, Iveco (-5,68%), Cnh (-5,04%) e Interpump (-6,45%). Male Pirelli (-4,64%). Chiude in negativo anche Leonardo (-0,54%). La controllata Drs ha comunicato di aver ottenuto contratto per oltre un miliardo di dollari, relativi alla fornitura di componenti per alcuni sottomarini dell’US Navy.

Aggiornamento ore 13.15: Ftse Mib in rosso

Il Ftse Mib è in calo dello 0,24%. Sul listino prosegue il crollo di Iveco Group (-3,09%), Pirelli (-2,72%), Prysmian (-2,97%), Stmicroelectronics (-2,90%), Interpump Group (-2,24%).

In rally Italgas (+2,28%), Terna (+2,16%).

Aggiornamento ore 10.30: Ftse Mib in calo

Il Ftse Mib perde lo 0,42%. Sul listino milanese pesano i tonfi di Iveco Group (-3,09%), Pirelli (-2,79%), Prysmian (-3,21%), Stmicroelectronics (-2,67%). In perdita di oltre l’1% scambiano anche Unicredit (-1,50%), Poste Italiane (-1,06%), Banco Bpm (-1,10%), Bper Banca (-1,29%), Cnh Industrial (-1,45%), Finecobank (-1,44%), Interpump Group (-1,71%), Intesa Sanpaolo (-1,33%).

Degne di nota le performance di Terna (+2,08%), Snam (+1,89%), Italgas (+1,32%), Ferrari (+1,77%), Hera (+1,31%), Diasorin (+1,44%).

Asia mista, futures azioni Usa in aumento

Mercoledì i mercati dell’Asia-Pacifico sono stati contrastanti, con le piazze di Cina e Hong Kong chiuse agli scambi. La banca centrale della Nuova Zelanda ha alzato il suo tasso di riferimento di 50 punti base al 5,25%, con il dollaro neozelandese in rafforzamento di quasi lo 0,9% a seguito della decisione.

Il Nikkei 225 del Giappone ha guidato le perdite nella regione, chiudendo in ribasso dell′1,68%, mentre il Topix ha perso l′1,92%, anche se l’economia ha visto il suo settore dei servizi espandersi per il settimo mese consecutivo. Il Kospi della Corea del Sud ha guadagnato lo 0,59%.

Negli Usa, i futures sulle azioni sono in rialzo. Durante la sessione regolare di martedì, il Dow ha perso quasi 200 punti, con preoccupazioni economiche che hanno pesato sulle azioni. L’indice S&P 500 è sceso dello 0,58%, interrompendo anche una serie di quattro sessioni vincenti consecutive. Il Nasdaq Composito è diminuito dello 0,52%.

Gli investitori hanno digerito l’ultimo rapporto sulle offerte di lavoro che suggeriva che gli sforzi della Federal Reserve per raffreddare il mercato potrebbero finalmente avere un effetto. A febbraio, il numero di posizioni disponibili è sceso sotto i 10 milioni per la prima volta in quasi due anni.

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