Pirelli: tensioni con partner cinese, governo italiano valuta uso del Golden Power

Claudia Cervi

5 Aprile 2023 - 13:35

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Brusco dietro front per Pirelli dopo l’ipotesi di Golden Power per ridurre l’influenza del socio cinese Sinochem. Tutti i dettagli del dossier.

Pirelli: tensioni con partner cinese, governo italiano valuta uso del Golden Power

Pirelli è al centro di una questione delicata legata alla lotta per il controllo delle tecnologie cruciali tra Occidente e Cina. Il governo italiano guidato da Meloni sta attualmente esaminando diverse opzioni per ridurre l’influenza della società cinese Sinochem, che detiene la maggioranza delle azioni di Pirelli, sul produttore di pneumatici.

A Piazza Affari il titolo Pirelli è in calo del 2,81%, a 4,569 euro.

Ipotesi di Golden Power su Pirelli

Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’Italia sta valutando l’utilizzo del Golden Power per ridurre l’influenza del socio cinese Sinochem sul produttore di pneumatici Pirelli, di cui Sinochem è il maggior azionista con il 37% del capitale. Funzionari italiani stanno esaminando diverse opzioni riguardo la struttura proprietaria di Pirelli, tra cui la limitazione della condivisione delle informazioni sulla tecnologia sensibile e strategica con i membri del consiglio nominati da Sinochem e la limitazione dei diritti di voto dei membri del consiglio stessi.

Questa mossa dell’Italia potrebbe indicare una crescente preoccupazione per l’influenza cinese sulle aziende italiane. L’Italia è infatti l’unico paese del G7 ad aver firmato un memorandum d’intesa con la Cina sull’iniziativa Belt and Road, un accordo che verrà automaticamente esteso nel 2024 a meno che il governo Meloni non decida di rinunciare. Una scelta di questo tipo, tuttavia, potrebbe innescare ritorsioni da parte della Cina.

A febbraio, Pirelli ha informato il governo italiano, in ottemperanza alla normativa Golden Power, della sua intenzione di rinnovare il patto parasociale con Sinochem e i soci italiani. Nel medesimo mese, Bloomberg ha rivelato l’indiscrezione di un possibile disimpegno cinese (smentito dal governo di Pechino) e l’interesse preliminare di diverse fonti.

Inoltre, il giorno prima di quella rivelazione e alla vigilia dell’arrivo a Roma di Wang Yi, capo della diplomazia del Partito Comunista Cinese, Bai Xinping si è dimesso dalla carica di consigliere di Pirelli. La scelta è stata motivata «a fronte dell’assunzione di nuove responsabilità professionali nel Gruppo Sinochem». Wang Feng lo ha poi sostituito.

In ogni caso, questo evento evidenzia la complessa relazione tra Italia e Cina, in un momento in cui molti paesi cercano di bilanciare i propri interessi economici con l’influenza sempre maggiore della Cina.

Analisi tecnica azioni Pirelli

Sotto il profilo grafico, Pirelli ha innescato la retromarcia dopo un return move in area 4,75, che ha portato i prezzi a testare dal basso la trend line disegnata dai minimi dello scorso 30 settembre e violata al ribasso il 10 marzo. Di norma il return move (ritorno a testare un ex livello tecnico con funzione opposta a quella che aveva in origine, in questo caso il supporto che diventa resistenza) spesso si conclude con la ripresa del trend in direzione del segnale appena inviato, in questo caso quello ribassista e potrebbe anticipare una nuova ampia fase di calo. Conferme in tal senso giungerebbero sotto area 4,32-4,34, supporto critico nel medio lungo termine, prologo a discese verso 3,95 euro. Per scongiurare la realizzazione di questo scenario, le quotazioni dovranno salire oltre 4,75 euro e sferrare l’attacco risolutivo alla resistenza a 5,05-5,06 euro.

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