Bonus Renzi, gli 80 euro cancellati per trovare le coperture necessarie per il reddito di cittadinanza: ecco la proposta che sarà presentata martedì al convegno del M5S alla Camera.
Per finanziare il reddito di cittadinanza del M5S basta cancellare gli 80 euro del bonus Renzi, misura costata fino al 2017 ben 25 miliardi di euro.
La proposta di abolire il bonus di 80 euro e di destinare i fondi alla proposta del Movimento 5 Stelle sarà presentata in un convegno alla Camera martedì 23 maggio da Giovanni Dosi, professore di economia all’Università Sant’Anna di Pisa.
La proposta è quella di destinare le risorse messe a disposizione per il bonus Renzi di 80 euro, erogato ai lavoratori dipendenti con reddito superiore a 8.000 euro e inferiore ai 26.000 euro, in favore del reddito di cittadinanza, la misura che il M5S propone di introdurre per il contrasto alla povertà.
Ma c’è di più: secondo Dosi, intervistato dal Fatto Quotidiano, le risorse necessarie per interventi di politica sociale e per il reddito di cittadinanza possono essere trovate non soltanto eliminando il bonus Renzi, gli 80 euro erogati in busta paga ai lavoratori dipendenti, ma anche cancellando incentivi fiscali alle imprese e aumentando le aliquote Irpef per i redditi più alti.
La proposta non potrà che piacere al M5S, che ha da sempre ritenuto il bonus Renzi di 80 euro come “un’elemosina” e una mossa da campagna elettorale dell’ex Premier; il reddito di cittadinanza è, inoltre, la promessa che il Movimento 5 Stelle ha fatto ai suoi elettori e in vista delle elezioni potrebbe tornare ad essere uno dei temi al centro del dibattito pubblico.
Bonus Renzi addio? Ecco la proposta per finanziare il reddito di cittadinanza che piace al M5S
L’unico modo per trovare le risorse necessarie per la copertura del reddito di cittadinanza è intervenire sulla fiscalità; secondo Giovanni Dosi, docente di Economia, oltre all’abolizione del bonus Irpef di 80 euro è sulla tassazione dei redditi maggiori che bisogna insistere.
La proposta che sarà discussa al convegno organizzato dal M5S è quella di modificare gli attuali scaglioni Irpef, introducendo due nuove aliquote per i redditi più alti: tassazione dal 43 al 45 per cento per i redditi superiori ai 100.000 euro e al 48% per quelli maggiori di 250.000 euro.
Per introdurre un reddito minimo garantito alle fasce più deboli della popolazione la proposta che sarà portata all’attenzione del M5S è non soltanto l’abolizione del bonus Renzi di 80 euro ma la progressiva cancellazione degli incentivi fiscali alle imprese, accusati da Giovanni Dosi di essere causa di elusione fiscale.
Quali sarebbero i vantaggi per i contribuenti e per lo Stato? Nonostante non si tratti di importo elevato, il bonus Renzi e gli 80 euro erogati ai lavoratori in busta paga sono tutt’altro che superflui. L’idea di Dosi è che tuttavia la somma stanziata non è stata in grado di moltiplicare la spesa ma nella maggior parte dei casi è diventato un credito utile alle famiglie per rimborsare debiti o risparmiare.
Con il reddito di cittadinanza si andrebbe invece a garantire un salario minimo alle fasce più deboli della popolazione, con conseguente aumento della capacità d’acquisto.
Ma cos’è il reddito di cittadinanza fortemente voluto dal M5S e chi potrebbe richiederlo?
Reddito di cittadinanza M5S: cos’è e perché è necessario cancellare il bonus Renzi
Il reddito di cittadinanza che il M5S promette di introdurre è una misura erogata nel rispetto di determinati requisti di reddito e rinvolta soltanto alle persone in stato di bisogno.
La proposta del M5S è quella di erogare un assegno di 780 euro a persona, per un massimo di 37.440 euro l’anno per famiglia; il costo complessivo stimato è di circa 17 miliari all’anno, spesa che secondo Dosi potrebbe essere ricavata intervenendo sulla fiscalità ed eliminando, in primi, il bonus Renzi di 80 euro.
Non tutti avrebbero diritto al reddito di cittadinanza. Per richiederlo bisognerà soddisfare i requisiti di:
- reddito - modello Isee;
- presenza di invalidi in famiglia documentata con visita specialistica;
- i lavoratori in stato di disoccupazione dovranno presentazione al Centro per l’Impiego la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
Per l’attuazione del reddito di cittadinanza è tuttavia necessario chiarire in quale modo sarà possibile recuperare le risorse necessarie che, attualmente, risultano troppo elevate per l’effettiva capacità finanziaria dello Stato.
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