Bonus per chi non lavora, ecco quali sono e a chi spettano

Patrizia Del Pidio

29 Settembre 2025 - 16:29

Quali bonus spettano a chi non ha lavoro? Cosa si può richiedere mentre si cerca un’altra occupazione e che importi spettano? Vediamo tutte le forme di aiuto.

Bonus per chi non lavora, ecco quali sono e a chi spettano

La normativa italiana prevede numerosi bonus, contributi, indennità e agevolazioni per chi si trova momentaneamente senza lavoro. Dal bonus casalinghe al Supporto Formazione e Lavoro, dalla Naspi alla DisColl e fino all’Iscro. Sono molti i benefici previsti per chi ha un reddito molto basso, ma esistono anche degli incentivi che permettono di facilitare la ricerca e l’inizio di nuove attività lavorative.

Vediamo quali sono gli aiuti su cui possono contare tutti coloro che non hanno ancora iniziato a lavorare, chi ha perso il lavoro o chi è temporaneamente inoccupato.

Bonus casalinghe, cos’è e a chi spetta

Il bonus casalinghe è un incentivo che permette alle donne impegnate in attività non retribuite (casalinghe) di frequentare a titolo gratuito corsi di formazione. Il beneficio ha lo scopo di aumentare la preparazione professionale, laddove l’intenzione sia quella di lavorare, e quella personale.

Per ricevere il bonus è necessario iscriversi all’Inail per avere la copertura assicurativa contro gli incidenti domestici. Il costo è pari a 24 euro l’anno. Una volta effettuato il versamento è necessario tenere traccia di quali corsi di formazione sono a disposizione tramite il sito del Dipartimento per le Pari Opportunità in cui sono presenti anche gli avvisi per la formazione delle casalinghe.

In questo caso, quindi, il bonus non riconosce prestazioni economiche, ma favorisce l’inserimento nel mercato del lavoro.

I bonus economici per chi non lavora

Supporto Formazione e Lavoro

Per chi non ha un lavoro, in ogni caso, è possibile accedere a diversi bonus che forniscono anche un reddito per vivere. Per chi si colloca tra i 18 e i 59 anni ed è «occupabile» è possibile chiedere il Supporto Formazione e Lavoro se l’Isee del nucleo familiare non supera i 10.140 euro. Per avere diritto al beneficio è necessario rispettare anche delle specifiche patrimoniali:

  • valore della casa di abitazione IMU non superiore a 150.000 euro, con l’esclusione dell’abitazione principale;
  • patrimonio mobiliare entro i 6.000 euro, valore che si incrementa di 2.000 euro per ogni componente successivo al primo fino a un massimo di 10.000 euro.

Con il SFL si riceve un indennizzo mensile rapportato al reddito del nucleo e ai suoi componenti “occupabili”, ma questi ultimi sono tenuti a sottoscrivere un Patto di Attivazione Digitale e un Patto di Servizio Personalizzato in cui si definiscono attività formative e lavorative. Inoltre i beneficiari devono seguire percorsi formativi e di attivazione al lavoro.

Naspi

Per chi ha perso involontariamente un lavoro con contratto subordinato, sia a tempo determinato che indeterminato, c’è il diritto di fruire dell’ indennità di disoccupazione Naspi. Gli unici requisiti richiesti per l’accesso sono:

  • aver perso il lavoro in modo involontario (no, quindi, in caso di dimissioni);
  • aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 48 mesi precedenti;
  • presentare la domanda entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

L’importo massimo mensile che spetta è di 1.562,82 euro, ma l’indennità è calcolata come il 75% della retribuzione mensile media del quadriennio precedente fino a un limite di 1.436,61 euro a cui aggiungere, eventualmente, il 25% della parte eccedente il limite in questione.

Dal sesto mese l’indennità viene decurtata del 3% al mese, solo per chi ha compiuto i 55 anni la decurtazione parte solo dall’ottavo mese.

DisColl

Per i collaboratori che non possono vantare un lavoro subordinato, in caso di cessazione dell’attività lavorativa è prevista la DisColl. I requisiti per accedere sono:

  • disoccupazione involontaria;
  • almeno un mese di contribuzione versata nella Gestione Separata Inps nell’anno precedente;
  • iscrizione esclusiva alla Gestione Separata.

L’importo che spetta è pari al 75% del reddito mensile medio degli ultimi due anni fino a un massimo di 1.436,61 euro. Oltre questo limite spetta anche l’aggiunta del 25% dell’eccedenza.

Anche in questo caso scatta la riduzione del 3% dal sesto mese di fruizione.

Partite Iva senza lavoro

Anche nel caso di professionisti o lavoratori autonomi sono previsti sostegni in caso di perdita involontaria del lavoro. In questo caso l’indennità Straordinaria di Continuità reddituale e Operativa non si attiva con la perdita del lavoro, ma in caso di riduzione significativa del reddito..

L’Iscro spetta soltanto agli iscritti alla Gestione Separata INPS (professionisti senza cassa) ed è un supporto temporaneo che copre un massimo di sei mesi. L’indennità può essere chiesta una volta l’anno entro il 31 ottobre e si configura come una sorta di cassa integrazione per chi lavora con partita Iva e si trova in difficoltà.

L’importo erogato è pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti e non può essere inferiore a 200 euro o superiore a 800 euro al mese.

Per averne diritto è necessario aver registrato nell’anno precedente alla richiesta, nell’anno precedente alla richiesta, un calo del reddito superiore al 70% rispetto alla media dei due anni precedenti e mai superiore ai 12.000 euro.

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