Bonus mobili 2019: requisiti, importo e documenti da conservare

Anna Maria D’Andrea

11 Gennaio 2019 - 15:39

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Bonus mobili 2019: ecco quando spetta la detrazione del 50% per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici. Guida e novità, con requisiti, spese ammesse, limiti e nuova comunicazione ENEA obbligatoria.

Bonus mobili 2019: requisiti, importo e documenti da conservare

Bonus mobili per tutto il 2019: la detrazione per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici è stata prorogata dalla Legge di Bilancio fino al 31 dicembre prossimo.

Anche per chi acquista arredi e grandi elettrodomestici a partire dal 1° gennaio 2019 a seguito di lavori di ristrutturazione sarà possibile beneficiare della detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 10.000 euro di spesa.

Tra i primi requisiti per richiedere il bonus mobili resta l’aver effettuato lavori di ristrutturazione ammessi al relativo bonus (detrazione 50% fino a 96.000 euro di spesa)

Per gli acquisti effettuati nel 2019, per i quali sarà necessario inserire i dati nella dichiarazione dei redditi 2020, sarà possibile fruire della detrazione fiscale solo se il lavoro di ristrutturazione è iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2018.

Non è possibile richiedere il bonus mobili senza lavori di ristrutturazione: si trattava della detrazione rivolta alle giovani coppie che tuttavia non è più operativa dallo scorso anno.

Se è vero che le regole sono rimaste pressoché identiche, c’è da segnalare un’importante novità ed adempimento per poter beneficiare della detrazione mobili 2019: anche per l’acquisto di elettrodomestici è necessario inviare la comunicazione ENEA delle spese sostenute e di seguito vedremo quando è obbligatoria.

Dopo le necessarie premesse, nelle righe che seguono tutte le informazioni utili per chi intende richiedere il bonus mobili nel 2019 e non rischiare di cadere in errore.

Come funziona, cos’è e chi può richiedere la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici? Ecco la guida completa e aggiornata.

Vediamo di seguito quando si può richiedere il bonus mobili e quali sono gli acquisti per i quali si può richiedere la detrazione del 50% Irpef.

Bonus mobili 2019: cos’è?

Prima di addentrarci nelle istruzioni utili per non commettere errori, vediamo di seguito cos’è e come funziona il bonus mobili 2019.

Il bonus consiste in una detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 10.000 euro per i contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione e che comprano mobili nuovi o elettrodomestici per arredare l’immobile ristrutturato.

In linea generale, il bonus mobili si applica sugli acquisti sostenuti dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2019 ma, proprio in merito ai lavori di ristrutturazione, è necessario fornire alcuni chiarimenti.

Per richiedere il Bonus bisognerà prestare attenzione ai documenti da conservare e alle modalità di pagamento: è possibile pagare anche con strumenti diversi dal “bonifico parlante”.

Vediamo in maniera dettagliata tutti i requisiti per richiedere il bonus mobili nel 2019, l’importo dell’agevolazione, la spesa ammessa e i documenti da conservare e presentare per ottenere lo sconto sui nuovi acquisti.

Si mette inoltre a disposizione dei lettori la guida pubblicata e aggiornata dall’Agenzia delle Entrate il 22 gennaio 2018:

Bonus mobili - guida Agenzia delle Entrate
Scarica la guida dell’Agenzia delle Entrate con tutte le istruzioni per richiedere il bonus mobili

Quando è possibile richiedere il bonus mobili

Con il Bonus mobili 2019 sarà possibile detrarre attraverso la dichiarazione dei redditi annuale il costo sostenuto per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe elettronica A+ e A, con un limite di spesa di 10.000 euro.

L’agevolazione riguarda soltanto le spese sostenute dai contribuenti che, tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2019 hanno effettuato o hanno intenzione di fare interventi di ristrutturazione immobiliare.

Potranno essere portate in detrazione le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici effettuate a seguito di lavori di ristrutturazione ammessi al relativo bonus.

In merito alla data di inizio dei lavori di ristrutturazione edilizia, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che:

  • per gli acquisti effettuati nel 2019, il bonus mobili spetta nel caso di lavori di ristrutturazione avviati non prima del 1° gennaio 2019;
  • per gli acquisti effettuati nel 2018 il bonus mobili spetta solo a chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2017;
  • per gli acquisti effettuati nel 2017, invece, è possibile fruire della detrazione solo se l’intervento di ristrutturazione è iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2016;
  • se l’acquisto del mobile o dell’elettrodomestico è avvenuto nel periodo compreso tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016, il presupposto per poter usufruire della detrazione rimane quello di aver sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio a partire dal 26 giugno 2012.

Per ottenere il bonus mobili è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Specifici requisiti riguardano anche le spese ammesse in detrazione fiscale.

Quali acquisti danno diritto al bonus mobili?

Per poter usufruire della detrazione d’imposta i lavori di ristrutturazione effettuati dovranno mantenere le dimensioni dell’immobile originarie; in ogni caso il bonus mobili 2019 potrà essere richiesto soltanto per determinate categorie di acquisti.

In linea generale la detrazione fiscale spetta per l’acquisto di mobili od elettrodomestici nuovi di classe pari almeno alla A+ ovvero alla A per i forni.

L’Agenzia delle Entrate nella sua guida ha fornito alcuni esempi di acquisti che danno diritto a beneficiare del bonus mobili:

mobili nuovi elettrodomestici nuovi
per esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.


Nel caso di lavori effettuati in proprio, il bonus mobili spetta per le spese relative sia all’acquisto di materiali e dei mobili.

Importo massimo detraibile

L’acquisto di arredamenti, mobili da incasso o di elettrodomestici potrà essere agevolato con lo sconto del 50% Irpef entro il limite massimo di 10.000 euro.

Il rimborso del 50% Irpef spettante con il bonus mobili verrà erogato a favore del contribuente in 10 rate annuali e nella dichiarazione dei redditi bisognerà inserire i dati catastali dell’immobile per il quale si vuole richiedere la detrazione Irpef.

Per ottenere il bonus mobili 2019, i contribuenti dovranno avere cura di conservare la documentazione dell’acquisto, così come dovranno effettuare i pagamenti nelle modalità indicate dalla normativa di riferimento e dall’Agenzia delle Entrate.

Obbligo comunicazione ENEA anche per la detrazione elettrodomestici

Anche per fruire della detrazione fiscale sull’acquisto di elettrodomestici sarà necessario inviare la comunicazione ENEA delle spese sostenute. La novità è contenuta nella guida pubblicata con il lancio del portale per l’invio dei dati delle spese di ristrutturazione.

Il bonus elettrodomestici rientra tra gli interventi soggetti all’obbligo di trasmissione dei dati all’ENEA, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 ed in vigore anche nel 2019.

L’ENEA ha pubblicato una guida rapida per l’utente e, secondo quanto indicato, per beneficiare del bonus elettrodomestici è dunque obbligatorio comunicare i dati relativi alle spese sostenute per l’acquisto di:

  • forni;
  • frigoriferi;
  • lavastoviglie;
  • piani cottura elettrici;
  • lavasciuga;
  • lavatrici.


La scadenza per l’invio è fissata a 90 giorni dalla data di collaudo. I lettori interessati ad approfondire possono consultare l’articolo dedicato.

Documenti da conservare

Per poter usufruire del bonus mobili gli acquirenti dovranno presentare specifica documentazione che attesti l’avvenuta compravendita all’Agenzia delle Entrate.

I documenti che bisognerà aver cura di conservare sono i seguenti:

  • ricevuta del bonifico
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito)
  • documentazione di addebito sul conto corrente
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti

A tal proposito è bene analizzare quali sono le modalità di pagamento ammesse.

Bonus mobili 2019: modalità di pagamento

Per richiedere il bonus mobili bisognerà seguire specifiche indicazioni sulle modalità di pagamento.

Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito.

Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Se il pagamento è disposto con bonifico, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento (circolare n. 7/2017). In questo caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

L’Agenzia delle Entrate ricorda che, per i pagamenti con carte di credito o debito, la data di pagamento sarà quella individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente.

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