Vuoi trasferirti in un luogo da sogno? In queste isole ti pagano fino a 85 mila euro per farlo. E ci sono diversi lavori che puoi esercitare.
Sogni di cambiare vita e di trasferirti lontano dal caos delle grandi città? Sempre più piccoli borghi e comunità locali, per contrastare lo spopolamento, offrono incentivi economici a chi sceglie di stabilirsi sul loro territorio. In Italia, ad esempio, la Provincia autonoma di Trento prevede un contributo fino a 100.000 euro per chi decide di vivere stabilmente in montagna. Ma iniziative di questo tipo non mancano nemmeno all’estero.
È il caso dell’Irlanda, secondo Paese più ricco d’Europa, che conta circa 780 isole di varie dimensioni: alcune ancora popolate, altre ormai a rischio abbandono. Per queste ultime, il governo ha introdotto il programma Vacant Property Refurbishment Grant, attivo dal luglio 2023, che permette di ristrutturare immobili inutilizzati e di trasferirsi qui in modo economicamente sostenibile.
In pratica, è possibile ottenere fino a 85.000 euro per acquistare e riqualificare una casa su una di queste isole e cambiare vita, dedicandosi a uno dei mestieri più richiesti nelle comunità locali, oppure lavorando da remoto, approfittando di un contesto naturale unico e incontaminato. Non sorprende, quindi, che proprio questi luoghi, immersi nella quiete e circondati da panorami mozzafiato, siano diventati mete sempre più ambite anche per i nomadi digitali.
A tal proposito, di seguito vediamo nel dettaglio come funziona l’iniziativa, quali sono le isole coinvolte e quali opportunità di lavoro si possono trovare (o creare) per sostenere la propria nuova vita tra mare, natura e tranquillità.
Come funziona il bonus da 85 mila euro per vivere sulle isole irlandesi
Il Vacant Property Refurbishment Grant è un programma lanciato dal governo irlandese con un obiettivo preciso: riportare alla vita le abitazioni abbandonate o fatiscenti e favorire il ripopolamento delle zone più isolate del Paese, comprese le sue isole. Come anticipato, questa iniziativa consente di ottenere un contributo che copre gran parte dei costi di ristrutturazione di un immobile disabitato, offrendo così la possibilità di trasferirsi in un luogo suggestivo e di grande valore paesaggistico senza dover sostenere spese proibitive.
Il funzionamento, così come i requisiti, è semplice: chi acquista o già possiede una casa che risulta vuota da almeno 2 anni può presentare domanda all’autorità locale competente per ottenere un contributo fino a 50.000 euro destinato ai lavori di ristrutturazione. Se l’immobile è in condizioni particolarmente gravi - considerato “derelict”, cioè fatiscente o inagibile - il bonus aumenta fino a 70.000 euro. Ma la cifra può salire ulteriormente per chi sceglie di stabilirsi su una delle isole offshore irlandesi: in questo caso, infatti, è previsto un incremento del 20%, arrivando così a un bonus di massimo 85.000 euro.
Il contributo viene erogato solo dopo la verifica dei lavori: l’autorità locale effettua un sopralluogo per accertarsi che gli interventi siano stati completati secondo quanto approvato e che le spese siano documentate da fatture. È importante, inoltre, non iniziare i lavori prima di ricevere l’autorizzazione ufficiale, poiché in tal caso il bonus verrebbe automaticamente annullato.
Dove acquistare casa per usufruire del bonus?
Il programma si applica a tutto il territorio nazionale, ma l’interesse maggiore è rivolto proprio alle isole irlandesi comprese nel piano governativo Our Living Islands. Si tratta di una trentina di isole abitate e non collegate alla terraferma da ponti o strade, tra cui le splendide Inishbofin, Clare Island, Bere Island, Inishturk, Dursey, Tory Island e le tre Aran Islands (Inis Mór, Inis Meáin e Inis Oírr).
Qui il governo punta a incentivare nuovi insediamenti, sostenendo chi sceglie di trasferirsi stabilmente e contribuire alla vita della comunità locale.
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Lavorare sulle isole irlandesi
Ovviamente non basta ritrovarsi con una casa a un prezzo conveniente. Serve anche sopravvivere, arrivando alla fine del mese. Nessun problema per chi ha già un lavoro, ma cosa deve fare chi è disoccupato? Le attività legate al turismo sono tra le più diffuse e richieste. Molte di queste isole accolgono ogni anno migliaia di visitatori, ragion per cui gestire strutture ricettive come bed & breakfast, piccoli hotel o case vacanza può rappresentare un’ottima fonte di reddito. Allo stesso modo, chi possiede competenze culinarie o artigianali può mettersi in proprio e investire in attività come ristoranti, pub, caffetterie o laboratori locali che puntano sulla valorizzazione dei prodotti tipici e sull’esperienza autentica.
Un altro settore in crescita è quello dei servizi alla comunità. Le isole, spesso abitate da poche centinaia di persone, hanno bisogno di figure che si occupino di manutenzione, assistenza, trasporti locali, servizi educativi e sanitari. Pertanto, professioni come tecnici, elettricisti, idraulici, operatori sociali, insegnanti o infermieri sono particolarmente ricercate, tanto che ci sono casi in cui gli enti locali offrono incentivi aggiuntivi per chi decide di stabilirsi e lavorare stabilmente sul territorio.
Infine, in alcune località resistono ancora mestieri legati alla tradizione: la pesca, l’agricoltura biologica, la pastorizia e la lavorazione artigianale della lana o del legno. Settori che, pur richiedendo impegno e manualità, sono oggi valorizzati anche in chiave turistica e sostenibile, con il sostegno di cooperative locali e fondi europei.
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