Non solo Lussemburgo: anche l’Irlanda è tra i migliori Paesi dove trasferirsi. È il secondo più ricco d’Europa, lo stipendio? 1.000 euro a settimana.
L’Irlanda è oggi uno dei Paesi più dinamici e prosperi d’Europa. Con un Pil pro capite di 106.060 euro, secondo solo al Lussemburgo, si colloca stabilmente ai vertici della ricchezza europea.
Questo benessere non va considerato come un dato “astratto”: ha effetti reali sulla vita quotidiana e, soprattutto, sul mercato del lavoro, che si distingue per stipendi maggiormente competitivi, ampia offerta occupazionale e un potere d’acquisto elevato.
Per chi guarda all’estero in cerca di nuove opportunità, l’Irlanda rappresenta una destinazione privilegiata. Nonostante il costo della vita più alto rispetto all’Italia, i salari irlandesi consentono di mantenere uno standard di vita migliore, con la possibilità maggiori di risparmiare e progettare il futuro con maggiore tranquillità. A ciò si aggiunge un sistema fiscale più vantaggioso: il prelievo sui redditi da lavoro è, infatti, generalmente inferiore a quello italiano, rendendo ancora più vantaggioso trasferirsi e lavorare oltremanica.
La buona notizia è che l’Irlanda sta cercando lavoratori in diversi settori, e non mancano le occasioni anche per chi arriva dall’Italia. Dalle professioni qualificate nell’IT e nella finanza fino a quelle in ambito sanitario e logistico, il mercato irlandese offre spazio sia a chi ha esperienza consolidata sia a chi vuole mettersi in gioco con un primo impiego.
Ecco perché l’Irlanda viene considerata tra i migliori Paesi dove conviene trasferirsi per lavoro: una realtà moderna, in crescita, capace di attrarre giovani professionisti, famiglie e lavoratori qualificati che desiderano coniugare retribuzioni alte, ambiente internazionale e qualità della vita.
Quanto si guadagna in Irlanda
Secondo i dati Eurostat, lo stipendio medio in Irlanda è nettamente superiore alla media europea. Alla fine del 2023 la retribuzione settimanale era pari a 921 euro, poco sotto i 1.000 euro. Tradotto su base mensile significa circa 3.800 euro lordi al mese. Anche i lavori meno qualificati garantiscono comunque entrate dignitose: il salario minimo - non presente in Italia - consente di percepire circa 500 euro a settimana, ovvero oltre 2.000 euro al mese.
Le differenze diventano ancora più evidenti guardando ai settori meglio retribuiti. Nella logistica lo stipendio di ingresso parte da 32.000 euro annui, mentre nel comparto tecnologico gli specialisti IT e gli esperti di cybersecurity possono arrivare a guadagnare fino a 150.000 euro l’anno.
Nel mondo della finanza, figure come analisti e trader partono da circa 34.000 euro con possibilità di crescita fino a 180.000 euro. Ottime prospettive anche nel settore sanitario, dove un infermiere può raggiungere i 50.000 euro dopo pochi anni di esperienza, e nell’industria chimico-farmaceutica, dove i laureati entrano a 35.000 euro e possono superare i 130.000 euro con l’avanzare della carriera.
Sorge spontanea una domanda: il maggiore costo della vita in Irlanda annulla il vantaggio degli stipendi? I numeri dicono di no. Se è vero che l’indice di Numbeo assegna all’Irlanda un valore di 64,38 contro il 56,19 dell’Italia, i redditi più alti permettono comunque un tenore di vita superiore. Secondo WorldData.info, infatti, il potere d’acquisto degli irlandesi è più elevato di circa il 47% rispetto a quello degli italiani. In pratica, con lo stipendio percepito in Irlanda si possono acquistare più beni e servizi rispetto al nostro Paese.
Un ulteriore vantaggio arriva dalla tassazione: l’Irlanda applica un’imposta del 20% sui redditi fino a 42.000 euro e del 40% oltre questa soglia, con agevolazioni aggiuntive per le coppie sposate. In Italia, invece, l’aliquota è del 23% fino a 28.000 euro, del 35% fino a 50.000 euro e del 43% oltre questa soglia.
I lavori più cercati in Irlanda
Trovare lavoro in Irlanda richiede un approccio ben pianificato, soprattutto per chi parte dall’Italia. Il portale Eures mette a disposizione numerose offerte, al momento circa 1.790, per quanto spesso il canale più efficace resti il contatto diretto con le agenzie presenti sul territorio.
Per questo motivo il miglior consiglio è di trasferirsi in Irlanda già prima della candidatura: le aziende, infatti, tendono a preferire chi può presentarsi subito a un colloquio di persona. Anche avere un numero di telefono irlandese può fare la differenza, poiché molte chiamate verso numeri stranieri vengono ignorate.
La buona notizia è che il mercato irlandese è in piena espansione e offre ampie possibilità in diversi ambiti. I settori con maggiore richiesta sono ingegneria, tecnologia, finanza e sanità, con profili come ingegneri di progetto, contabili, analisti finanziari, sviluppatori software e specialisti di sicurezza informatica particolarmente ricercati.
Ottime occasioni arrivano anche da vendite, risorse umane e marketing, mentre nel comparto sanitario la domanda di medici e infermieri resta elevata. Infine, nelle grandi città non mancano opportunità nel turismo e nell’ospitalità, un settore sempre in crescita.
Quindi, grazie alla spinta della digitalizzazione e alla solidità economica, l’Irlanda è oggi uno dei poli occupazionali più attrattivi in Europa. La concorrenza, però, è alta: per emergere è fondamentale adattare il Curriculum Vitae agli standard irlandesi, prepararsi con cura ai colloqui e sfruttare al massimo il networking. Le aziende premiano candidati flessibili, competenti e pronti a mettersi in gioco, offrendo in cambio stipendi competitivi, formule di lavoro ibrido e benefit aziendali interessanti.
Come trasferirsi in Irlanda per lavorare
Dal punto di vista burocratico, il trasferimento è piuttosto semplice: l’Irlanda fa parte dell’Unione Europea, quindi non sono richiesti visti particolari né il passaporto (è sufficiente la carta d’identità valida per l’espatrio). L’unico documento davvero indispensabile è il PPS Number (Personal Public Service Number), necessario per lavorare legalmente e per accedere ai servizi pubblici, inclusa l’assistenza sanitaria.
Per ottenerlo occorrono:
- un documento d’identità valido;
- una prova di residenza in Irlanda (ad esempio un contratto d’affitto o una bolletta a proprio nome);
- un contratto di lavoro o una lettera del datore di lavoro che attesti l’assunzione.
Infine, per chi si trasferisce in Irlanda con l’intenzione di rimanere più di 90 giorni, è fondamentale ricordare l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), obbligatoria per tutti i cittadini italiani che vivono stabilmente all’estero.
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