Bollettino economico Bce, quali novità su inflazione e Pil in Europa?

Violetta Silvestri

11/01/2024

18/01/2024 - 15:16

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Il bollettino economico pubblicato dalla Bce ha dato nuove indicazioni su Pil e inflazione in Eurozona: cosa accadrà nel 2024? Le previsioni su crescita e prezzi al consumo.

Bollettino economico Bce, quali novità su inflazione e Pil in Europa?

Il bollettino economico della Bce è stato pubblicato e ha messo in evidenza le previsioni per il 2024 su inflazione e crescita del Pil per i Paesi dell’Eurozona.

La regione a moneta unica, e l’Europa tutta in generale, hanno archiviato il 2023 con una sempre più accertata debolezza economica e dei principali settori produttivi, mentre l’inflazione ha evidenziato segnali di raffreddamento pur con tentennamenti alla fine dell’anno che preannunciano probabili rialzi anche nei primi mesi del 2024.

La Bce ha inoltre sottolineato che la politica monetaria restrittiva finora intrapresa con un rialzo dei tassi da record sta impattando “con forza sull’economia”. Se questo è un buon segnale per l’indice dei prezzi al consumo, rappresenta invece una spinta al ribasso per la domanda e la crescita.

In questo contesto, i rischi per il Pil sono al ribasso e quelli per l’inflazione al rialzo, soprattutto se si considerano i fattori di incertezza e tensioni geopolitiche a livello mondiale. Il bollettino economico Bce, quindi, mantiene un tono i cauto ottimismo sul 2024.

L’Europa può crescere nel 2024: cosa ha svelato il bollettino Bce sul Pil?

Il 2023 finirà all’insegna della debolezza per la crescita economica. Come si legge nel bollettino:

“L’economia dell’area euro ha subito una leggera contrazione nel terzo trimestre del 2023, principalmente a causa del calo delle scorte. Condizioni di finanziamento più restrittive e una domanda estera contenuta continueranno probabilmente a pesare sull’attività economica nel breve termine.

Le prospettive sono particolarmente deboli per l’edilizia e il manifatturiero, i due settori più colpiti dall’aumento dei tassi di interesse. Anche l’attività dei servizi è destinata a rallentare nei prossimi mesi.”

Come anticipato dalle proiezioni di dicembre scorso, la stima è di una chiusura del 2023 senza slancio, con un quarto trimestre previsto in rallentamento. Gli effetti dell’inasprimento monetario - tassi di interesse più alti - avranno un ruolo rilevante in questa prospettiva di crescita debole.

L’anno appena iniziato, però, promette uno scenario più ottimista. Il bollettino Bce, infatti, evidenzia che “la crescita si rafforzerà dall’inizio del 2024 in poi, con l’aumento del reddito disponibile reale – sostenuto dal calo dell’inflazione, dalla robusta crescita dei salari e un’occupazione resiliente – e la crescita delle esportazioni si mette al passo con i miglioramenti della domanda estera”.

In generale, una recessione tecnica può ancora colpire l’Eurozona nel 2023 con spiragli di miglioramento nel 2024.

Dove andrà l’inflazione nel 2024 secondo la Bce?

Se i mesi di ottobre e novembre sono stati decisivi per poter finalmente parlare di un rallentamento dell’inflazione, lo stesso non può dirsi per dicembre 2023, quando “è probabile che l’inflazione aumenti a causa di un effetto base al rialzo del costo dell’energia”.

Con questa premessa il bollettino economico Bce sottolinea che il 2024 vedrà i prezzi diminuire “più lentamente a causa di ulteriori effetti base al rialzo e della graduale eliminazione delle misure fiscali adottate in passato volte a limitare le ripercussioni dello shock dei prezzi energetici”.

Attenzione, inoltre, ai rischi al rialzo per l’inflazione, a causa di due fattori quali l’acuirsi delle tensioni geopolitiche e il verificarsi di eventi metereologici estremi. I prezzi energetici e di beni alimentari sarebbero i primi a impennarsi di nuovo nell’uno o nell’altro caso.

Il bollettino economico mette in risalto anche che “l’inflazione potrebbe sorprendere al ribasso se la politica monetaria frenasse la domanda più del previsto”, oppure nella circostanza - preoccupante - di un indebolimento economico globale trainato da guerre e tensioni sempre più aspre.

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