Michael Burry, l’uomo del “Big Short”, punta contro Nvidia e Palantir. Ecco perché potrebbe scoppiare una nuova bolla dell’intelligenza artificiale.
Un miliardo di dollari scommessi contro Wall Street. Basta questa cifra per far tremare i mercati, soprattutto se a muoverla è Michael Burry, l’uomo che nel 2008 vide arrivare il disastro prima di tutti. Mentre il mondo affondava nella crisi dei mutui subprime, lui guadagnava miliardi. E oggi, a distanza di quasi vent’anni, torna a parlare di “bolla”.
Il bersaglio questa volta non sono le case, ma i chip. Burry punta contro Nvidia e Palantir, due dei nomi più caldi del boom dell’intelligenza artificiale. La sua società, Scion Asset Management, ha aperto posizioni ribassiste per oltre un miliardo di dollari, scommettendo che la corsa dell’AI sia ormai fuori controllo.
Il paragone che fa è chiaro e inquietante: la corsa alle GPU e ai data center di oggi ricorda quella alla fibra ottica del 2000, quando miliardi di dollari finirono in cavi che rimasero “spenti” sotto terra dopo lo scoppio della bolla dot-com. [...]
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