Bitcoin e criptovalute in crisi, si rischia il crollo delle banche? L’allarme della Fed

Giacomo Andreoli

11/01/2023

11/01/2023 - 15:45

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Dopo i recenti fallimenti o problemi economici di varie aziende di criptovalute, con forti riduzioni della forza lavoro, la Federal Reserve avverte che c’è un rischio contagio per le banche.

Bitcoin e criptovalute in crisi, si rischia il crollo delle banche? L’allarme della Fed

Il mercato delle criptovalute, dopo un 2022 con risultati molto negativi, è sempre più in crisi e a dirlo è anche la Federal Reserve. La banca centrale statunitense, in attesa che il Congresso Usa approvi nuove norme restrittive per l’uso di bitcoin e altre valute digitali, la scorsa settimana ha avvertito le banche, spiegando che è possibile un effetto contagio e invitandole ad agire di conseguenza.

In questi giorni, poi, dovrebbe arrivare un primo intervento dell’Istituto per rendere più stringenti le regole sull’utilizzo della moneta virtuale. La Fed, comunque, ha diramato il comunicato d’allarme assieme alla Federal Deposit Insurance Corp e all’Office of the Comptroller of the Currency. Secondo i tre enti regolatori americani, l’utilizzo monete digitali non è coerente con pratiche bancarie sane e sicure.

L’era delle criptovalute è finita?

Quello che sta accadendo nel mercato delle criptovalute è in effetti abbastanza preoccupante. Dopo la bancarotta di Ftx a fine anno sono andati in crisi alcuni colossi come Genesis e Silvergate Capital, ma anche CoinBase. Quest’ultima ha licenziato 950 persone (oltre il 20% della forza lavoro) e dovrà pagare 100 milioni di dollari di multa allo Stato di New York per violazione delle norme antiriciclaggio. Così anche Huobi taglierà una fetta importante del personale.

Secondo l’economista premio Nobel Paul Krugman la bancarotta di Ftx avrebbe rapidamente innescato una crisi totale delle piattaforme per lo scambio di criptovalute, qualcosa di simile alla bolla delle dotcom, che prima dell’inizio del nuovo secolo ha mandato in tilt il settore tecnologico.

I regolatori americani, quindi, parlano di scarsa supervisione e rischi per le banche che hanno investito in criptovalute. Quindi si dicono preoccupati anche per frodi e truffe, oltre che su incertezze legali riguardo alle custodie delle risorse crittografiche e sulle dichiarazioni fuorvianti da parte delle società crittografiche. Le partnership tra banche e aziende di criptovalute, poi, non sono mancate negli ultimi anni, così come gli investimenti, che ora rischiano di tramutarsi in un buco nero.

Nuove regole su bitcoin e criptovalute: cosa può cambiare

Le agenzie governative americane hanno spiegato che adotteranno un “approccio attento e cauto” alle “attività ed esposizioni relative alle criptovalute” in ciascuna banca. Tuttavia secondo David Schwed, chief operating officer presso la società di sicurezza blockchain Halborn, le nuove regole non introdurranno cambiamenti significativi.

Si parla di requisiti di rendicontazione e capitale maggiori, nonché limiti sui tipi di investimenti che le banche possono effettuare in criptovalute. In ogni caso rimane l’avvertimento a tutti gli istituti bancari a considerare con più attenzione gli investimenti in criptovalute, in un momento in cui non mancano i motivi di tensione nei mercati internazionali vista l’inflazione, ma anche il caro-energia.

Questo vale anche se nei prossimi mesi ed anni, a fronte di una riduzione dell’inflazione, ci dovessero essere interessanti abbassamenti dei tassi di interesse, che porterebbero a uno stimolo agli investimenti, compresi quelli in criptovalute.

Criptovalute, la riforma in Europa

Le voci di esperti e istituzioni che parlano in termini negativi delle criptovalute cresce, così come il pressing per una regolamentazione di tutto il settore, che dia più fiducia agli investitori. L’apposito set di regole dell’Unione europea dovrebbe entrare in vigore quest’anno e presto dovrebbe fare la stessa cosa il Regno Unito.

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