Bce falco a settembre? Visco (Bankitalia) frena. I motivi

Violetta Silvestri

28 Luglio 2022 - 12:55

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Dopo il primo rialzo dei tassi della Bce, già si riflette sulla riunione di settembre: ci sarà un altro intervento da falco? Visco, governatore della Banca d’Italia, frena e allerta sui rischi.

Bce falco a settembre? Visco (Bankitalia) frena. I motivi

La Bce potrebbe astenersi da un altro robusto aumento dei tassi di interesse nella sua prossima riunione, considerando tiepide prospettive di crescita nell’Eurozona, questa la sintesi del membro del Consiglio direttivo, governatore di Bankitalia, Ignazio Visco.

In una intervista su Politico.ue, ha messo in guardia da mosse aggressive continuative, smorzando le speranze da “falco” di un altro aumento di 50 punti base (0,5%) a settembre, dopo il primo rialzo dei tassi della Bce in 11 anni annunciato la scorsa settimana.

Pur senza sbilanciarsi in previsioni, Visco ha osservato che la decisione della banca centrale si baserà “sugli sviluppi dei prezzi e dell’economia reale, perché l’economia reale influisce sui prezzi”. Un modo per ribadire prudenza e allertare sui rischi che l’Eurozona corre, oltre a quelli dell’inflazione.

Visco mette il freno alla Bce: le parole del governatore

La scorsa settimana, la Bce ha registrato un aumento di 50 punti base – più ampio di quanto inizialmente segnalato – giustificato dal livello di inflazione dell’Eurozona, che ha raggiunto il record dell’8,6% a giugno. Il Consiglio direttivo ha affermato che prevede di aumentare ulteriormente i tassi a settembre, con le dimensioni che dipendono dai dati in arrivo.

Gli ultimi segnali di crescita, però, non sono affatto buoni, come sottolineato da Visco, che ha ricordato i dati deprimenti sulla fiducia dei consumatori anche italiani, sulla produzione e sul sentimento delle imprese tedesche. Ha quindi aggiunto:

“Quello che vediamo nell’economia reale non è certo molto incoraggiante. La Cina è un caso incerto, ma di certo la politica zero-Covid non aiuta. E negli Stati Uniti non si può escludere una recessione tecnica...Non sono disposto a dire che avremo altri 50 [punti base] per andare il più velocemente possibile verso l’obiettivo, che ancora non sappiamo dove sia”

Prudenza, quindi, e gradualismo, come sempre invocato da Lagarde, sono emerse anche da Visco.

L’Italia e lo strumento anti-spread

Nell’intervista, Visco ha emesso una valutazione più positiva sul nuovo programma di crisi della Bce, soprannominato Transmission Protection Instrument (TPI).

Mentre il Consiglio direttivo ha stabilito una serie di condizioni e criteri di ammissibilità per il TPI, come la sostenibilità fiscale e l’assenza di gravi squilibri macroeconomici, la scorsa settimana Christine Lagarde ha sottolineato che la decisione di utilizzarlo dipenderà in definitiva dal giudizio dei suoi membri.

Visco ha respinto le preoccupazioni secondo cui questo margine di discrezionalità potrebbe aumentare il nervosismo del mercato o addirittura impedire l’attivazione del programma.

“Si tratta di una valutazione empirica che potremmo avere, non è ideologica”, ha detto. “Non è che sarà soggettivo. Sarà una decisione basata su una serie di fattori oggettivi che devono essere messi insieme. E mettere insieme questi fattori richiede una discussione onesta e profonda.”

L’importante, ha affermato, è che la Bce abbia a portata di mano tutte le informazioni necessarie per poter valutare gli squilibri macroeconomici e le prospettive di sostenibilità fiscale per ciascuno Stato membro. Alla domanda se pensa che l’Eurotower possa lanciare acquisti entro 24 ore, ha risposto: “Penso di sì. Perché no?.”

Inevitabile, infine, il riferimento al salvataggio dell’Italia, invocato da più parti visto lo spread in aumento.

Visco ha assunto una posizione cauta, sostenendo che i mercati non sono eccessivamente preoccupati per le turbolenze politiche italiane. Ha sottolineato che gli spread italo-tedeschi sono ancora al di sotto dei livelli visti a metà giugno. Ha anche descritto il movimento più recente degli spread in funzione degli investitori che cercano rassicurazioni in un momento in cui una politica monetaria della Bce più restrittiva e una crescita più lenta in Italia potrebbero rendere difficile per il Paese ridurre il debito per soddisfare le regole fiscali dell’Ue.

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