Bard: l’intelligenza artificiale di Google potrà programmare e correggere i bug

Niccolò Ellena

24 Aprile 2023 - 15:00

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Google ha annunciato che Bard, il modello di intelligenza artificiale generativa dall’azienda, potrà aiutare a i programmatori a scrivere il codice e a trovare eventuali bug.

Bard: l’intelligenza artificiale di Google potrà programmare e correggere i bug

Google Bard continua a diventare sempre più innovativo e prestante. Grazie a un nuovo aggiornamento, infatti, l’intelligenza artificiale generativa di Google sarà in grado di aiutare i programmatori a svolgere una serie di compiti, ossia scrivere il codice, trovare eventuali errori e correggerli, e infine addirittura fornire delle spiegazioni sul codice.

Bard aiuterà a programmare e a trovare errori nel codice

Nonostante Bard non sia ancora disponibile in molti Paesi, come per esempio in Italia, a Mountain View stanno già lavorando per renderlo estremamente competitivo per quando arriverà.

Recentemente l’azienda ha annunciato di aver aggiornato la sua intelligenza artificiale generativa in modo che possa aiutare i programmatori nel loro lavoro.

In particolare, Bard sarà in grado di scrivere il codice di programmazione, trovare eventuali errori in una stringa già scritta e addirittura fornire spiegazioni. Tutto questo in oltre 20 linguaggi di programmazione diversi, tra cui C++, Go, Java, Javascript, Python e Typescript.

Grazie a queste novità Bard potrà da un lato continuare a fare concorrenza a ChatGPT, il popolare chatbot di OpenAI, mentre dall’altro sarà in grado di aiutare programmatori in erba ed esperti.

In particolare i programmatori più inesperti potranno chiedere spiegazioni direttamente al chatbot, in modo da accelerare il loro apprendimento; mentre invece quelli più esperti potranno contare su questo assistente per trovare eventuali errori nel codice e accelerare i processi lavorativi.

Il codice generato da Bard andrà comunque verificato

Nell’annunciare questa novità, Google ha voluto specificare che Bard è ancora un esperimento molto giovane e che perciò potrebbe produrre un codice che fornisce un output diverso da quello richiesto. Per evitare che ciò accada, l’azienda guidata da Sundar Pichai consiglia sempre di controllare più volte il codice che viene prodotto da Bard prima di farvi affidamento.

Qualora il codice fornito da Bard funzioni correttamente è anche possibile che il chatbot sia in grado di renderlo più efficiente, per scoprirlo è sufficiente chiedergli se ciò è fattibile attraverso un prompt.

Purtroppo Bard non è ancora disponibile in Italia, non è perciò così facile riuscire a testarlo. Certamente quando arriverà in Italia potrà aiutare molti programmatori nel loro lavoro quotidiano, ammesso che rispetti le premesse fatte finora.

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