Banche italiane: Parlamento Ue al lavoro sulle valutazione delle sofferenze

Francesca Caiazzo

20 Novembre 2018 - 14:59

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Inizia oggi il lavoro del Parlamento europeo per la revisione delle regole bancarie. Entro fine anno, atteso testo definitivo.

Banche italiane: Parlamento Ue al lavoro sulle valutazione delle sofferenze

Parlamento europeo al lavoro da oggi sulla bozza di legge sulla revisione delle nuove regole bancarie.

Un provvedimento, quello al vaglio dei parlamentari dell’Ue, che si presenta meno rigido rispetto alle precedenti proposte di Commissione e Consiglio europei, ma anche rispetto alla Banca Centrale Europea.

In particolare, sulla valutazione delle sofferenze bancarie, il cosiddetto calendar provisioning prevede svalutazioni prefissate e crescenti nel tempo, con modalità più morbide.

La proposta al vaglio del Parlamento

Il provvedimento in discussione da oggi al Parlamento europeo – di cui è relatore l’italiano Roberto Gualtieri – prevede che l’accontamento al 100% sui crediti venga completato in 9 anni per le esposizioni garantite da immobili.

Per quanto riguarda le esposizioni con altre garanzie la tempistica si riduce a 7 anni – erano 8 gli anni indicati invece dalla Commissione europea nella direttiva dello scorso 13 marzo - mentre per i crediti Npl unsecured, ovvero non garantiti, la svalutazione deve essere realizzata entro 3 anni, a fronte dei 2 anni previsti in precedenza dalla Commissione.

Il testo non è definitivo: per migliorare la bozza e ottenere un provvedimento quanto più condiviso, si potranno presentare degli emendamenti, il cui deposito deve avvenire entro il prossimo venerdì 23 novembre.

Più tempo per le banche italiane

L’accordo sulla bozza che oggi approda al Parlamento europeo è arrivato a fine ottobre e, nel migliore dei casi, permetterà alle banche di avere più tempo per mettere insieme le coperture necessarie contro i crediti deteriorati, proprio come veniva chiesto dall’Italia.

Non a caso, anche l’Associazione bancaria italiana segue l’iter del provvedimento e sarebbe intenzionata a depositare specifiche proposte per migliorare ancora il testo.

Secondo gli esperti, questo approccio più graduale del Parlamento, eviterà che gli istituti possano creare stock di crediti dubbi come in passato.

Ricordiamo che nel nostro Paese, secondo gli ultimi dati di Bankitalia, il rapporto tra sofferenze lorde e crediti totali è di circa il 10% a fronte di una media dell’appena 3,6% del totale dei crediti delle banche a livello Ue. Un dato, quello italiano, che si punta a far scendere intorno al 5/6%.

I prossimi step

Come detto, entro venerdì prossimo si potranno presentare emendamenti al testo in discussione al Parlamento europeo. Dopo l’esame dell’Aula, se tutto procederà senza intoppi, il 6 dicembre dovrebbe arrivare il voto della Commissione Econ sulla relazione finale del rapporto.

Infine, entro l’anno, è atteso il via libera da parte del Trilogo, cui partecipano rappresentati di Commissione, Consiglio e Parlamento. Per la fine del 2018, dunque, potrebbe essere già approvato un documento definitivo e condiviso.

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