Banche: al via Commissione d’inchiesta, Casini presidente

Francesca Caiazzo

28 Settembre 2017 - 12:53

Partono i lavori della Commissione bicamerale di inchiesta sulle banche, presieduta da Pier Ferdinando Casini. Sotto la lente il sistema bancario e l’attività di vigilanza. I lavori termineranno con la fine della legislatura.

Banche: al via Commissione d’inchiesta, Casini presidente

Con l’elezione di Pier Ferdinando Casini a presidente, partono i lavori della Commissione bicamerale di inchiesta sul settore bancario.

Il senatore centrista iscritto al gruppo di Alternativa Popolare è stato eletto con la maggioranza assoluta di 21 voti su 40 votanti. I componenti della Commissione hanno, inoltre, eletto vice presidenti Mauro Maria Marino, senatore in forza PD, e Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera.

Con l’elezione di Casini, che si è dimesso dalla presidenza della Commissione Esteri, si dà, dunque, il via all’attività di indagine sul sistema bancario italiano.

Attività della Commissione

L’attenzione della Commissione sarà diretta soprattutto sulla gestione delle banche in crisi o che hanno beneficiato di aiuti da parte dello Stato con uno sguardo rivolto anche alle banche finite in risoluzione (Banca Etruria, Banche Marche, Carife e Carichieti).

Il lavoro della bicamerale presieduta da Casini indagherà inoltre sulla vendita alla clientela retail di prodotti finanziari ad alto rischio, verificandone la correttezza.

Un approfondimento sarà dedicato al alla struttura dei costi e al compenso previsto per i manager, con particolare riferimento alle linee guida adottate per stabilirne i criteri. L’attività della Commissione sarà, inoltre. chiamata a verificare l’adeguatezza delle leggi e delle regole sia nazionali che europee che disciplinano il settore bancario.

Lente di ingrandimento puntata anche sull’operato di Bankitalia e sulle attività di vigilanza messe in campo in occasione delle crisi bancarie; a tal proposito Visco ha già assicurata ampia collaborazione.

Il fronte caldo

Quello relativo alla banche è un fronte caldissimo, sia sul piano prettamente economico-finanziario che sul piano dell’opinione pubblica. La Commissione, attraverso la sua attività di indagine, dovrà provare a fare luce su quanto accaduto negli ultimi anni all’interno degli istituto di credito in crisi e che hanno beneficiato di aiuti pubblici.

Il tutto, mentre le piazze si riempivano di cittadini che avevano perso parte o la totalità dei loro risparmi. Non tutti hanno dimenticato, ad esempio, la vicenda di Banca Etruria, che ha coinvolto anche l’ex ministro Maria Elena Boschi, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri.

Tempi, budget e poteri di indagine

La Commissione di indagine sulle banche, composta da 40 parlamentari – 20 senatori e 20 deputati – opererà con gli stessi poteri e gli stessi limiti dell’autorità giudiziaria e per espletare la sua attività, avrà a disposizione 150 mila euro. Dinnanzi alla Commissione non ci si potrà appellare al segreto professionale né a quello bancario o d’ufficio, mentre sono vincolati al segreto tutti i componenti dell’organismo bicamerale. La legge, infine, prevede che la Commissione completi i suoi lavori entro un anno dalla sua costituzione o comunque entro la fine della legislatura.

Diradare il polverone?

Soddisfazione per l’avvio dei lavori della Commissione di inchiesta sulle banche è stata espressa da Antonio Patuelli, presidente Abi, raggiunto dalla notizia della nomina di Casini a presidente dell’organismo parlamentare mentre partecipava a un convegno a Roma.

“Penso sia necessario fare piena luce, attribuire le responsabilità a chi le ha avute, ma anche diradare il polverone per girare pagina e guardare innanzi”

ha detto Patuelli.
Non tutti però sono ottimisti sulla riuscita dei lavori della Commissione di inchiesta sul sistema bancario, il cui vero limite appare il tempo: l’organismo sarà sciolto a fine legislatura (febbraio 2018) e potrebbe non avere neanche il tempo di presentare una relazione sulle attività svolte.

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