Etruria, Carife, Marche, e Carichieti: prime liquidazioni per 7 mila obbligazionisti

Daniele Morritti

18 Aprile 2017 - 10:06

Il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha liquidato 7 mila obbligazionisti colpiti dalla risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. Altrettanti aspettano lo stesso trattamento.

Etruria, Carife, Marche, e Carichieti: prime liquidazioni per 7 mila obbligazionisti

Luce in fondo al tunnel per gli obbligazionisti colpiti dal crollo di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, andate in risoluzione nel dicembre 2015: il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fidt) ha riconosciuto a 7 mila obbligazionisti - a fronte delle 15 mila domande inoltrate - liquidazioni per un totale di 86 milioni di euro, circa l’80% del capitale investito.

Al momento restano fuori dalla liquidazione diverse pratiche presentate, anche se il Fondo ha fatto sapere che a fronte dei nuovi parametri sarà possibile ripresentare la domanda. Unica condizione sarebbe quella di ripresentare il codice della vecchia pratica.

Naturalmente, la questione su cui si stanno focalizzando gli obbligazionisti è capire se esistano reali possibilità di vedersi riconoscere dal Fondo una liquidazione pari all’intero capitale naufragato con la banca. Esiste la possibilità, fa sapere il Fondo, di ricorrere all’arbitrato, in modo da tale da poter tentare un recupero totale dell’importo investito.

Da questa prima tranche di liquidazioni emerge che, in linea di massima, gli obbligazionisti oggetto della pratica presentavano - all’epoca della risoluzione - una posizione nei confronti della banca nei ⅔ dei casi inferiore ai 10 mila. Solo in un caso è stato possibile appurare un’esposizione superiore ai 500 mila euro.

Banche in crisi: il Fidt liquida 7 mila obbligazionisti

La scorsa settimana il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha provveduto alle prime 7 mila liquidazioni nei confronti degli obbligazionisti caduti in disgrazia in seguito alla crisi che nel 2015 compromise seriamente la capacità creditizie di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti fino alla loro risoluzione.

Il Fondo, pensato per garantire la solvibilità delle banche che vi aderiscono nei confronti di obbligazionisti e correntisti per un valore di 103 mila euro pro capite, ha così posto le basi per un ricovero morale, ancor prima che economico, teso a risanare la fiducia tra istituzioni bancarie e cittadini.

Su 7 mila pratiche avviate, ne mancano altrettante che aspettano di essere trattate; al momento il Fondo ha riconosciuto circa 86 milioni di euro - distribuiti in maniera forfettaria - alla metà degli obbligazionisti e non è da escludere che la restante parte venga presto liquidata (anche se nulla conferma le tempistiche).

Il Fondo ha preso in considerazione circa 15 mila pratiche giunte entro la scadenza posta al 3 gennaio scorso. Il che fa credere che entro l’estate il Fondo sarà in grado di liquidare le posizioni della totalità dei richiedenti. Esiste inoltre la possibilità per chi non fosse riuscito nell’invio della pratica entro il termine prestabilito di rinnovare la richiesta in un secondo momento.

Ma chi può presentare domanda? Oltre a normali obbligazionisti, anche coloro i quali hanno contratto con gli istituti obbligazioni non subordinate “inter vivos”, dopo l’estensione della protezione comminata dal decreto “salva-risparmio”.

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