Indiscrezioni confermate, Banca Mediolanum dà il benservito a Mediobanca, mettendo il punto a una alleanza storica.
E alla fine i rumor si sono confermati veri: Banca Mediolanum, azionista storico di Mediobanca, ha dato il benservito a Piazzetta Cuccia, decidendo di uscire dal capitale dell’istituto guidato dal CEO Alberto Nagel.
La notizia è arrivata ieri sera, per via di un comunicato, con cui Banca Mediolanum, per conto proprio e di Mediolanum Vita, ha annunciato di avere perfezionato la vendita di 29.095.110
azioni ordinarie, corrispondenti a circa il 3,5% del capitale sociale di Mediobanca.
Immediato l’effetto della notizia sulle azioni Mediobanca, che si confermano le peggiori dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, cedendo più del 3,5% e viaggiando poco al di sopra di quota 19 euro.
Giù anche i titoli di MPS-Monte dei Paschi di Siena. Sebbene in modo meno importante, in una seduta in cui alla Borsa di Milano domina il segno meno, cedono anche le azioni di Banca Mediolanum.
Il prezzo incassato da Banca Mediolanum con la vendita della quota in Mediobanca
La vendita della quota posseduta in Mediobanca da parte di Banca Mediolanum, che ha preso la forma di un processo di accelerated bookbuilding presso gli investitori istituzionali, è avvenuta al prezzo di 18,85 euro per azione.
Nel passare all’incasso, Banca Mediolanum ha ricevuto così in totale attraverso l’operazione di collocamento 548,4 milioni di euro, precisando che la data del collocamento è quella di oggi, martedì 1 luglio 2025, e che il regolamento è previsto dopodomani per il 3 luglio 2025.
Morgan Stanley ha agito come Sole Bookrunner per il collocamento. Così Banca Mediolanum ha annunciato la sua mossa:
“Il Gruppo Mediolanum ha eseguito questa operazione in coerenza con la natura finanziaria e non strategica della partecipazione e in linea con il proprio percorso di crescita organica che da sempre privilegia solidità ed efficienza patrimoniale”.
Una decisione, quella della banca guidata dall’amministratore delegato Massimo Doris, di cui si vociferava da qualche giorno a Piazza Affari, dopo le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, che aveva spiegato la possibile decisione di Mediolanum con il desiderio della stessa di
non farsi coinvolgere nello scontro sempre più acceso tra Mediobanca e il Monte dei Paschi di Siena, con quest’ultima che punta alla conquista di Piazzetta Cuccia attraverso l’OPS promossa lo scorso 24 gennaio. E che ora conta, oltre che sull’assist del governo Meloni, anche della benedizione della BCE.
Come Doris aveva commentato l’OPS di Mediobanca su Banca Generali
Del desiderio di Banca Mediolanum di essere neutrale nella battaglia che i vertici di Mediobanca capitanati da Alberto Nagel hanno lanciato per difendersi dalla OPS di MPS, si era avuta più di una avvisaglia qualche settimana fa, quando il CEO Massimo Doris, nel commentare l’OPS lanciata da Mediobanca su Banca Generali - controllata di Assicurazioni Generali al fine di impostare una strategia che sbarrasse la strada a MPS - aveva definito entrambe le offerte “ compatibili ”.
Vero anche che Doris aveva ribadito l’intenzione di Banca Mediolanum di rimanere azionista di Piazzetta Cuccia, anche se l’OPS di quest’ultima lanciata su Banca Generali (il tutto è stato rimandato ora a settembre) avesse avuto successo.
E invece a quanto pare Banca Mediolanum ha deciso di sfilarsi da tutto, mollando direttamente Piazzetta Cuccia e, così facendo, scalfendo ulteriormente il patto di consultazione di Mediobanca, che aveva già dovuto fare i conti con la decisione di Vittoria Assicurazioni, in data 20 giugno, di smobilizzare la partecipazione detenuta nel gruppo, pari a 2,2 milioni di azioni, lo 0,27% del capitale.
Ora, con l’addio dell’azionista storico di Banca Mediolanum, quel patto di consultazione viene ulteriormente eroso, ed erosa è di conseguenza la difesa di Nagel contro l’offerta del Monte dei Paschi.
Si chiude un capitolo durato un quarto di secolo, visto che Banca Mediolanum fece shopping della partecipazione nel capitale di Mediobanca ben 25 anni fa. E Piazza Affari, a questo punto, si chiede cosa possa fare ancora il CEO di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel per sfuggire alle mire di MPS dopo che ha fatto di tutto e di più, fino a presentare, venerdì scorso 27 giugno, il nuovo piano industriale aggiornato al 2028, che prevede una ulteriore crescita dei ricavi, degli utili e dei dividendi, nella speranza di convincere gli azionisti a non farsi ammaliare dall’offerta del Monte ancora di Stato.
L’OPS di MPS su Mediobanca è in ogni caso ai nastri di partenza visto che manca a questo punto, dopp l’ok della BCE, quello della Consob che, secondo quanto riportato da un articolo de Il Corriere della Sera, potrebbe arrivare domani 2 luglio, giorno del Palio di Siena, o al più tardi quello seguente.
Sempre secondo il quotidiano, l’offerta pubblica di acquisto promossa da Monte dei Paschi di Siena potrebbe poi prendere il via il prossimo 14 luglio e concludersi nella settimana dell’8 settembre. La parola, a quel punto, spetterà agli azionisti di Mediobanca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti